Inchiesta delle mascherine, condannato a due anni e mezzo di carcere l’imprenditore Antonello Ieffi

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FROSINONE – Due anni e mezzo di carcere. E’ la condanna inflitta all’imprenditore Antonello Ieffi accusato del reato di turbativa d’asta. Il 42enne è stato, invece, assolto per il reato di “inadempimento di contratti nelle pubbliche forniture”, in quanto il reato non sussiste. L’uomo era stato arrestato all’inizio dello scorso aprile, in relazione a una gara indetta dalla centrale degli acquisti pubblici Consip che prevedeva l’acquisto di 3 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale per 15,8 milioni di euro per far fronte all’emergenza coronavirus. Dispositivi che però non sono mai arrivati a destinazione.

Secondo quanto ricostruito nel corso dell’inchiesta il 42enne si sarebbe voluto aggiudicare il lotto di gara, agendo con una società cosiddetta “schermo”, che non sarebbe stata in nessun modo in grado di reperire le mascherine e di farle poi arrivare negli ospedali, tutto ciò nel pieno dell’emergenza della prima ondata.

I legali difensori, gli avvocati Andrea Coletta e Ivano Chiesa, hanno spiegato: “Il nostro assistito, dipinto come il truffatore che, in spregio delle esigenze dei cittadini, avrebbe fatto finta di avere le mascherine, facendosi dare i soldi dalla Consip, è stato assolto proprio da questa accusa, perché evidentemente le mascherine c’erano”. Insomma, secondo i legali, “Ieffi non ha mai preso un euro. Resta la turbativa d’asta perché non era stato dichiarato che c’erano dei debiti fiscali che impedivano all’azienda di partecipare alla gara”.