Gaeta / Finanziamenti dell’Autorità Portuale, l’attacco di Scinicariello: “Arrivano solo le briciole”

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GAETA – L’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale non può inviare a Gaeta solo le “briciole” dei 2 milioni e 800mila euro introitati dallo Stato grazie all’Iva incassata sulle merci movimentate. A parte che ancora non si comprende ancora l’entità destinata a favore del porto commerciale, è riduttivo annunciare che per Gaeta sono previste “la progettazione per la delocalizzazione della cantieristica (cosiddetto “Piano Frattasi”) e, insieme al Comune, il rifacimento del waterfront cittadino”. A tuonare contro l’Authority nel giorno in cui è tornato a Gaeta il presidente Francesco Maria di Majo è il consigliere comunale della lista civica “Una nuova stagione” Emiliano Scinicariello.

“Non mancai di sottolineare, già la scorsa estate, e lo ribadisco ora più che mai, come il piano di assetto della cantieristica sia vigente anche se non attuato. E’ opportuno che qualcuno – osserva il consigliere Scinicariello – lo ricordi al presidente Di Majo. La mancata realizzazione delle prescrizioni previste dal “Piano Frattasi” confligge con il rinnovo delle concessioni demaniali esistenti, e mortifica gli investimenti degli operatori. Esiste, è vero, un problema di delocalizzare attività non pertinenti con il mare, ma riguarda un aspetto marginale e diverso rispetto all’assetto complessivo dei cantieri del quartiere Piaia. Quindi, quando si parla di “delocalizzazione della cantieristica” a quale progettazione si riferisce il presidente? Ritengo, e con me il gruppo politico di “Una nuova stagione” che le somme disponibili di cui parla il Presidente Di Majo dovrebbero essere spese per l’attuazione del piano esistente, invece di impegnarle in improbabili progetti. Solo realizzando interventi sinergici tra Autorità, Comune e concessionari di attività cantieristiche si giungerà al rinnovo delle concessioni ed alla riorganizzazione dell’intera area cantieristica.

Senza interventi di riorganizzazione di spazi come possano essere compatibili, in un ristretto arco di costa, cantieri navali, allevamenti di mitili e di pesci e un progetto di porto turistico di notevoli dimensioni? E come tutto questo può dialogare con un quartiere residenziale affamato di spazi e di bellezza alle spalle? In fondo, anche il riordino dell’area cantieristica e delle attività legate alla nautica previsto dal “Piano Frattasi” costituisce “rifacimento del waterfront cittadino”, e non soltanto aiuole e marciapiedi, per i quali pare che esista una particolare predilezione”. Al consigliere Scinicariello rimangono “un dubbio ed una certezza”. Il primo è intricante: “progettare la delocalizzazione dei cantieri, ciò che ha annunciato il Presidente Di Majo, può tornare utile al porto turistico che s’intende costruire nell’area.

Infatti, le attività cantieristiche (e non solo) lungo la linea di costa sono state sempre percepite come “punti di criticità” da parte di tutti gli enti chiamati a fornire pareri sull’iter del porto turistico (tra tutti la Soprintendenza). Questo l’Autorità Portuale non lo dice. Ma come avrebbe detto Andreotti a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. La certezza è la seguente: “Né l’Autorità di Sistema Portuale tantomeno l’Amministrazione Comunale hanno un’idea di sviluppo dell’area portuale e cantieristica, se è vero che le risorse dell’Authority sono andate finora ad aiuole e marciapiedi, ed ora andranno in improbabili quanto inutili progettazioni. Chi ne paga le spese – conclude il consigliere Scinicarello – sono le imprese, i lavoratori, l’economia cittadina”.

Saverio Forte