Primo intervento, i punti di Minturno e Gaeta verso la chiusura. Ancora “spot” sul Policlinico

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MINTURNO – La data di chiusura è fissata entro il 31 dicembre 2018 ma si teme che il provvedimento potrebbe diventare esecutivo da un momento ad un altro. Ecco perché è stata inserito nella seduta del consiglio comunale di Minturno, in programma venerdì pomeriggio, il punto riguardante la possibile chiusura del Ppi, il punto di primo intervento, altro non è che il pronto soccorso di quello che un tempo era l’ospedale di via degli Eroi. In provincia di Latina è prevista la soppressione di altri sei Ppi, tra cui quello di Gaeta, una struttura che nel 2015 ha avuto 10mila accessi mentre le prestazioni rese in quello di Minturno sono state più del doppio, 21mila. E invece il Decreto del 5 luglio scorso del Commissario ad Acta sulla sanità, lo stesso presidente della regione Lazio Zingarett, li sopprime nell’ambito della “Programmazione della rete ospedaliera nel biennio 2017-2018, in conformità agli standard previsti nel Decreto Ministeriale 70/2015”. I punti di Primo Intervento, tra l’altro, e solo come esempio, forniscono prestazioni sanitarie come analisi di base (tramite il Poct), elettrocardiogramma, suture e terapia infusionale. Tutte prestazioni che inevitabilmente finiranno per essere effettuate presso il “Dono Svizzero” di Formia, ingolfando ancora di più il carico di lavoro dell’ospedale. Si poteva, invece, pensare di rinforzare i Punti di Primo Intervento, dotandoli di ulteriori mezzi, competenze e personale, ma la politica è fatta di scelte e la soppressione dei Ppi è una di queste. Le comunità di Minturno e Gaeta sono legittimamente preoccupate sulla gestione futura della prima assistenza ospedaliera: non è caso che sono state avviate alcune procedure aziendali per trasformare i Ppi (inizialmente si era pensato alle famose “Casette della salute”, già inaugurate e chiuse il giorno dopo in altre località del Lazio) in postazione fisse del “118” medicalizzate. Per il circolo di Rifondazione Comunista di Formia “un altro tassello viene aggiunto verso il completo smantellamento della sanità pubblica del sud pontino. Questo significherà – in soldoni – un peggioramento della offerta sanitaria della nostra zona. D’altronde già con l’istituzione dei punti di primo intervento – avvenuta con decreto del Ministero della Salute n. 70/2015 – avevamo capito dove volevano andare a parare. Il risultato dell’attuazione di tale riforma lo ha descritto bene Franco Brugnola, ex consigliere comunale di Sabaudia, che vanta un lungo curriculum nell’amministrazione sanitaria, il quale fa notare che le città di Gaeta e Minturno vedrebbero i due Ppi attivi solo nelle ore diurne, mentre durante quelle notturne sarebbe attiva solo una “Postazione territoriale” con una ambulanza del servizio 118. Lasciamo immaginare il caos che si creerà. Tutto il peso dell’assistenza sanitaria emergenziale ovviamente andrà a gravare sull’unico pronto soccorso rimasto attivo e cioè quello del Dono Svizzero, già ora al limite del collasso. Intanto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha confermato venerdì scorso inaugurando una libreria per bambini e ragazzi nel quartiere di Rio Fresco: nessun intoppo per la realizzazione a Formia del “Policlinico del Golfo”. Quando? Non lo sa neanche il mago Otelma…