Gaeta / Circoli anziani, il comune nomina i commissari. Al “Serapo” la guida non cambia

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GAETA – Prova a rimettere ordine nei centri anziani il comune di Gaeta con la nomina di due commissari. Proprio nel periodo dell’anno in cui il caldo e la solitudine fanno sentire di più gli acciacchi dell’età, le attività di due circoli su tre erano rimaste paralizzate. Il direttivo del “Serapo” (via Amalfi) ed il suo presidente erano stati eletti nel marzo 2016. Dissidi interni avevano portato progressivamente alle dimissioni di tre membri su sette, rendendo praticamente inutile convocare riunioni in quanto per lo statuto il numero legale per garantire la validità della seduta deve essere quantomeno dei due terzi. I membri dimissionari hanno poi pazientato fino alle elezioni comunali per non essere fraintesi nelle loro richieste di ripristino della legalità. Senza interessi strumentali perché i consiglieri attualmente in carica, avendo già svolto due mandati, secondo lo statuto, non sono più rieleggibili. A questo stato di cose, perdurante da quasi 8 mesi, si erano aggiunte lo scorso 20 giugno le dimissioni di un quarto componente, rendendo secondo i consiglieri dissidenti il direttivo “inesistente e non più convocabile”, mentre la norma prevede che il direttivo sia convocato mensilmente ed ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità. Situazione simile al circolo San Carlo, dove il presidente si è dimesso prima delle elezioni. In entrambi i casi il comune di Gaeta ha deciso ora di nominare un commissario, che per regolamento ha 30 giorni di tempo per indire un’assemblea straordinaria e procedere a nuove elezioni. Mentre a San Carlo si tratta di una persona nuova, al circolo di via Amalfi è stato nominato invece lo stesso presidente che ha già svolto due mandati ed ha concluso il secondo tra la sfiducia di buona parte del direttivo. Una situazione che fa storcere il naso a molti iscritti che ripongono ora l’unica speranza nella convocazione senza indugio di nuove elezioni e fanno notare come la decisione sia causa di forti discordie, al punto che un nutrito gruppo non frequenta più il centro.