Massimo Magliozzi

Gaeta / Distretto socio-sanitario, il consigliere Magliozzi: “Mancato trasferimento dei soldi è una vergogna”

Gaeta Politica Sanità

GAETA – Si avvicina la data del 13 febbraio, giorno in cui è prevista l’assemblea dei sindaci del distretto socio sanitario del sud-pontino, e tornano ad “incendiarsi” – come capita ormai da mesi – i rapporti istituzionali tra i comuni di Formia e Gaeta. Il problema è ormai atavico: il comune di Gaeta, quale nuovo ente capofila, vuole per intero la disponibilità economico-finanziario del distretto – circa 6 milioni di euro, quello di Formia – come hanno annunciato la sindaca Paola Villa e l’assessore al bilancio Fulvio Spertini – è disposto a rateizzare il trasferimento di questi fondi stanziati dalla Regione Lazio a favore (peraltro) dei nove comuni un tempo facente parte dell’ex Usl/6. Il ragionamento del comune di Formia è stato chiaro: un milione e 66mila euro è stato bonificato al comune di Gaeta che “vedrà” due milioni di euro appena il consiglio comunale avrà approvato il bilancio di previsione 2019 mentre per i rimanenti tre milioni di euro dovrà attendere il 2020.

La sindaca Villa e l’assessore Spertini sono convinti che, se vuole, il distretto socio-sanitario può benissimo svolgere la propria attività istituzionale, effettuata nel corso del 2018 con un investimento superiore ai due milioni di euro. E’ chiaro, da tempo, che queste risorse servono al comune di Gaeta per garantire ossigeno vitale alle proprie casse ed in quest’ottica si inserisce la veemente presa di posizione del consigliere comunale di opposizione Massimo Magliozzi.

Non si saprà mai se il suo ispiratore possa essere lo stesso sindaco di Gaeta Cosmo Magliozzi ma l’ex esponente di Forza Italia auspica una “soluzione immediata£ ad una vicenda che definisce “vergognosa!”. “Ma ci rendiamo conto delle situazioni di difficoltà che vivono quotidianamente tante persone? – s’interroga subito l’ex sindaco azzurro di Gaeta – Quelle non autosufficienti, i soggetti con disabilità gravissima, coloro che vivono il disagio abitativo o che necessitano di contributi economici ad integrazione del reddito familiare. Tantissime persone che in tutti questi anni non hanno potuto beneficiare di un loro diritto: quello dell’assistenza e del sostegno economico! Questi soldi non essendo stati utilizzati per le loro finalità hanno generato grandi disagi soprattutto a chi invece necessita di maggiore attenzione! Non è stato garantito il diritto ad una vita “normale” o quantomeno a favorire un’integrazione nella società e anziché ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa, continuano a ripetere sempre la stessa “lezioncina”!”

Ma quello che lascia perplesso il consigliere Magliozzi è quello che definisce “l’atteggiamento dell’attuale amministrazione formiana”: “Mi rivolgo con rispetto istituzionale ed anche affetto umano soprattutto a quei consiglieri di maggioranza che sono alla loro prima esperienza amministrativa: prendete le distanze dai vecchi “volponi” della politica formiana! – osserva Massimo Magliozzi che a Formia risiede da anni! – Siete stati votati per dare un segnale di discontinuità col recente e catastrofico passato dell’Amministrazione Bartolomeo. Mi rivolgo con altrettanto rispetto nei confronti di chi amministra oggi Formia e so bene quali sono le responsabilità e quanto è difficile fare il Sindaco. Sindaca, lei che si è battuta e si batte per affermare la legalità e la giustizia, denunci la precedente gestione economica del distretto socio-sanitario durante il quale Formia era Comune capofila! (ma vi faceva parte anche Gaeta) Non si lasci distrarre dalle “sirene” stonate della sinistra formiana, coloro che hanno amministrato Formia portandola sull’orlo del baratro.

E mi riferisco soprattutto ai signori Claudio Marciano, Francesco Carta e Fulvio Spertini! Il mancato trasferimento di quei soldi al Comune capofila del Distretto – conclude Magliozzi – non può essere più tollerabile! Ma se non ha i soldi in cassa, il Comune capofila come può pagare ed erogare quei servizi? Pertanto senza se e senza ma gli ultimi sono già venti anni che attendono e quindi il trasferimento dei fondi deve essere fatto tutto e subito. Gli ultimi non possono più attendere”.

Saverio Forte