Formia / Affidamento della sosta a pagamento, la maggioranza si spacca

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FORMIA – Una delle menti e intelligenze più raffinate e garbatamente ironiche della politica formiana di sempre, il capogruppo della Democrazia Cristiana (quando quel partito aveva una maggioranza invidiata dallo stesso partito Comunista bulgaro) Ugo Rivera assimilava il consiglio comunale di Formia ad un Circo Barnum, il cui ingresso, per la sua bellezza, bisognava rendere gratuito. Rivera guidava una maggioranza simile ad una famiglia patriarcale che, litigava sì, ma faceva sintesi e deliberava – nel bene e nel male – insieme o contro quelle opposizioni – per portare sempre a compimento lo spettacolo per il quale bisognava passare dal botteghino. Ma quella Formia era culturalmemte, economicamente, socialmente e antropologicamente diversa dall’attuale.

Il dottor Ugo Rivera chissà cosa avrebbe pensato, analizzando ai raggi x (forse facendo ricorso al lettino di uno psicologo), l’andamento del consiglio comunale di Formia di giovedì sera, la prima vera seduta operativa sul piano politico-amministrazione della “new age” targata Paola Villa. Il suo andamento Pirandelliano avrebbe provocato l’ira dello stesso scrittore siciliano premio nobel per la letteratura. Il primo elemento scaturito è significativo: la maggioranza eterogeneamente civica della professoressa di scienze naturali non è così granitica nel primo vero politico dalla vittoria elettorale. Era tutto pronto per il voto a prorogare (per la terza volta) il servizio della sosta a pagamento alla Sis di Corciano (Perugia) in vista della decisione di esternalizzarlo con una maiuscola gara d’appalto che uno dei capigruppo di maggioranza, Gerardo Forte (lui che ha un background politico, di sinistra, che almeno odiava il privato) annunciava urbi et orbi: siamo tutti uniti. Neanche per idea. Trascorreva un minuto che un altro capogruppo di maggioranza, Antonio Capraro, di professione infermiere professionale (ma a Bologna) come Gerardo Forte, annunciava il suo voto contrario. Capraro si è impazzito? Tutt’altro.

Ricordava alla sua maggioranza di aver vinto le elezioni il 10 ed il 24 giugno presentando un programma in cui si proponeva ai formiani di affidare il servizio della sosta a pagamento in house, alla municipalizzata di famiglia, la Formia Rifiuti zero. E le sue parole sono state più pesanti di un macigno gettato nello stagno: “Io almeno voglio rispettare gli elettori che hanno votato un programma elettorale che dice l’esatto opposto di quello che stiamo facendo oggi “. Quel programma è diventato improvvisamente carta straccia? L’ex candidato a sindaco del centro destra con un gesto plateale, innescando una velenosa gazzarra verbale, il capitolo sulla gestione della sosta a pagamento l’ha davvero polverizzato come se dovesse essere utilizzato per una festa di Carnevale.

Durissimo l’atto di accusa di Pasquale Cardillo Cupo: “Avete ingannato 40.000 persone per anni di campagna elettorale in cui avete gridato che avreste pubblicizzato la sosta, che i privati pensavano solo al loro utile in danno della collettività ingannando migliaia di cittadini e lavoratori; oggi dopo neanche due mesi venite in consiglio comunale e dite esattamente il contrario di quello che avete gridato ovunque, affidando il servizio ai privati che tanto avete demonizzato. E allora se il vostro programma era carta straccia utile solo ad ingannare impunemente i cittadini va strappata”.

Il sindaco Villa ha provato a mediare ma era – come sempre (vedi lo scippo del comune di Gaeta della sede del distretto socio-sanitario) – troppo tardi. Ha spiegato al consiglio comunale come la decisione di continuare a privatizzare la sosta a pagamento, motivata in quattro punti, fosse meno onerosa per l’ente sul piano economico rispetto alla volontà elettorale di affidare il servizio alla Formia rifiuti zero, una società che non ha ancora le giuste know how e la necessaria affidabilità finanziaria, oltre che di organico, per gestire le “strisce blù”. Insomma solo gli stolti non cambiano idea e Capraro ne ha approfittato per allungare le sue distanze dalla maggioranza, un allontanamento iniziato in estate quando la sua rivendicazione di entrare a far parte della Giunta (in rappresentanza della civica “Formia vinci”) è stata optata per la presidenza della commissione ambiente.

E se il voto contrario di Capraro è stato subito accolto con un mix di imbarazzo e di irritazione, stato d’animo, quest’ultimo, concretizzatosi con un comportamento tipico di chi frequenta una ludoteca. I componenti della maggioranza, a poche meno di 12 ore dal voltafaccia di Capraro, hanno disertato la commissione ambiente provocando la mancanza del numero legale. Alla faccia dei bene di Formia e dei suoi cittadini! Questo stato di cose ora potrebbe accelerare le forze centrifughe di Capraro. Su whattsapp ha scritto “non finisce qui” ed il percorso politico chiamato a percorrere ora in consiglio potrebbe essere una sua dichiarazione di indipendenza e – secondo i solitamente ben informati – passare all’opposizione . Un gruppo consiliare pronto ad ospitarlo potrebbe essere di quello Forza Italia che, a sua volta, continua a brillare per la sua inerme azione politica. Una forza, tradizionalmente liberista e sempre accomodante con il privato, ha votato contro la proroga dell’incarico, per sei mesi, per la gestione della sosta a pagamento e, di fatto, per la futura esternalizzazione del servizio.

Questo comportamento politico l’avrebbe assunto in consiglio comunale il capogruppo del Pd, Claudio Marciano, che trattenuto ad Aosta per ragioni professionali, non ha lesinato critiche nei confronti del “voltafaccia” della coalizione del sindaco Villa. A farsi beffa di Forza Italia è stata – come detto – la maggioranza consiliare e l’unico a correre in suo aiuto è stato il capogruppo dell’Udc (anch’egli ex azzurro) Erasmo Picano che ha votato contro la proroga di cui dovrà occuparsene, scrivendo la determina relativa, sua sorella, la dirigente della Polizia Locale, Rosanna. E gli altri? Gianfranco Conte, il capogruppo di Formia con te” ed ex parlamentare di Forza Italia, scuoteva la testa quando i consiglieri azzurri Tania Forte e Gianluca Taddeo, orfani della desaparecida Eleonora Zangrillo, votavano, di fatto, contro l’esternalizzazione della sosta. Lo stesso Conte si è dichiarato favorevole ma, in conclusione, il suo voto è stato negativo perché non convinto della necessità, da parte del consiglio, di indicare alla Polizia Locale lo strumento della proroga per dare continuità al servizio. In questo marasma di comportamenti il gruppo delle Lega ha deliberato secondo un annuncio fatto “in tempi non sospetti”: “La sosta a Formia non può gestirla il comune attraverso la sua municipalizzata – hanno detto i consiglieri Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli – Torniamo ora in consiglio per indicare le linee guida del nuovo appalto per ‘aiutare’ il nuovo concessionario a migliorare, rispetto all’attuale, il servizio”.

Saverio Forte