Proseguono le ricerche di Carmela De Rosa nel sud pontino

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SUD PONTINO – Proseguono senza sosta le ricerche di Carmela De Rosa, la donna di 49 anni originaria di Giugliano, in provincia di Napoli, ma residente con il suo compagno a Maiano, una frazione di Sessa Aurunca che dista pochi chilometri dal fiume Garigliano. E proprio nel corso acqua, che sancisce il confine geografico tra le province di Latina e Caserta e tra le Regioni Lazio e Campania, e lungo le due sponde si sono concentrate le ricerche della donna che ha fatto perdere le proprie tracce venerdì scorso quando non è rincasata dopo essere uscita per andare dal parrucchiere. Il suo telefonino è irraggiungibile e quando è stato acceso l’ultima volta ha agganciato una cella che serve i comuni di Minturno e Santi Cosma e Damiano.

Ai ricercatori inizialmente avevano dato uno speranzoso contributo le telecamere di due abitazioni che, diffuse dalla trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha Visto?”, nel primo pomeriggio di venerdì avevano immortalato la donna, da sei anni separata, che camminava a piedi – aveva lasciato la propria auto davanti casa – lungo la provinciale che collega Maiano al centro di Castelforte. Ma le ricerche, cui stanno partecipando i Carabinieri e i volontari della protezione civile di Cellole e di Santi Cosma e Damiano si sono concentrate soprattutto lungo gli ultimi chilometri del fiume Garigliano, scandagliato sino alla foce dal nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Napoli.

Carmela De Rosa, alta un metro e 65 centimetri occhi castani e capelli biondi, non ha con se i documenti ed ha assolutamente bisogno di assumere farmaci per far fronte alla sua terapia quotidiana. Questa zona era conosciuta da Cristian Varone, di 23 anni, l’operaio di un caseificio di Marina di Minturno scomparso nottempo il 1 agosto dall’ospedale di Sessa Aurunca. Indossava una maglietta bianca con scritte nere sul davanti, pantalone da ginnastica grigio chiaro, scarpe da ginnastica nere e aveva un tatuaggio raffigurante un rosario sull’avambraccio destro, un altro raffigurante “Arsenio Lupin” sul tricipite destro.

Saverio Forte