Spigno Saturnia / Sequestrata azienda edile e 1000 tonnellate di rifiuti speciali

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SPIGNO SATURNIA – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina, nel quadro dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio, hanno proceduto al sequestro di un’impresa edile (ex art. 321, c.3-bis) per plurime violazioni alla normativa ambientale, su indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, nella persona del P.M. dott. Emanuele De Franco. Il sequestro ha rappresentato l’epilogo di una preliminare e complessa attività info-investigativa, effettuata anche tramite sopralluoghi e sorvoli aerei svolti con l’ausilio dei mezzi in dotazione al Reparto Operativo Aeronavale del Corpo di Civitavecchia, grazie ai quali si è poi proceduto all’ispezione dell’intero complesso aziendale.

All’atto dell’accesso presso la sede della società, sita a Spigno Saturnia, i militari del Gruppo di Formia, con il supporto del personale e di un elicottero della Sezione Aerea di Pratica di Mare, riscontravano la presenza di numerosi cumuli di rifiuti, speciali e non, di varia natura. I rifiuti venivano, quindi, catalogati da personale qualificato dell’ARPA Lazio e classificati in materiali di scarto di ristrutturazioni edilizie, pneumatici, materiale ferroso, vernici e scarti cementizi derivanti dallo sversamento sul terreno di composti semiliquidi poi solidificatisi, nonché bancali di lastre, utilizzate per le coperture dei capannoni, accatastati ed abbandonati sul terreno.

Le successive analisi che verranno condotte sulle campionature di tali lastre, e di quanto depositato in tale area, permetteranno di riscontrare la pericolosità o meno degli accumuli e sversamenti e, in particolare, l’eventuale presenza di materiali nocivi alla salute.

Tra i materiali inventariati e sottoposti a sequestro dalle Fiamme Gialle, sono ricomprese anche lastre di basolato verosimilmente di epoca romana e, quindi, di probabile interesse storico-archeologico.

L’attività si è conclusa con il sequestro dell’azienda e della relativa area pertinenziale di circa 40.000 mq e con la denuncia del rappresentante legale della società per violazione dell’art. 256 del D.Lgs. 152/2006 (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata).