Santi Cosma e Damiano/ Cooperativa Herasmus a teatro con “Ulisse…uomo furbo e intelligente”

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SANTI COSMA E DAMIANO – Domenica 19 aprile, alle ore 17, i ragazzi della Cooperativa Herasmus saliranno sul palcoscenico dell′Auditorium comunale di Santi Cosma e Damiano  per celebrare un viaggio lungo 25 anni: nelle vesti dei personaggi dell′Odissea, infatti, si cimenteranno in una rappresentazione teatrale dal piglio ironico intitolata “Ulisse…uomo furbo e intelligente”.

La Cooperativa sociale formiana, in occasione del traguardo “d′argento” raggiunto, ha messo a punto un progetto di teatro sociale all′interno del quale, utilizzando l′improvvisazione libera come veicolo di espressione della creatività e per far scaturire capacità altrimenti nascoste, i ragazzi disabili hanno lavorato in tre direzioni: acquisire maggiore autonomia, avere più fiducia in se stessi e conoscere meglio l′emotività che li contraddistingue. L′opera epica è servita, inoltre, come scenario per articolare diversi laboratori formativi nelle discipline artistiche.
A caratterizzare l′intero percorso terapeutico la volontà di partecipare tutti insieme a quello che gli organizzatori auspicano essere «un momento veramente inclusivo e di integrazione»: volontari, utenti, operatori, famiglie, tirocinanti hanno risposto all′appello di Herasmus ad essere fautori, in prima persona, di un autentico dialogo con l′Altro, di uno scambio reciproco tra il territorio e la realtà cooperativa con i suoi utenti.

Herasmus ha deciso di festeggiare così il suo viaggio di crescita che dura da un quarto di secolo: tutto ebbe inizio nel 1990 quando un gruppo di familiari, riuniti nell′A.F.D.F. (Associazione Famiglie Disabili Formia), cercando la strada per offrire una possibilità di vita al disabile mentale adulto, ripose le proprie intenzioni nella cooperazione sociale fondando una piccola realtà territoriale, impegnata, da una parte, a coltivare l′aspetto riabilitativo attraverso l′implementazione di varie attività socio-educative; dall′altra, a stimolare l′inserimento al lavoro, promuovendo l′integrazione sociale delle persone in condizioni di svantaggio. Un cammino, non privo di montagne da scalare, che ha portato, tra le tante cose, alla costruzione di un centro diurno e di una casa famiglia che accoglie quelli che un tempo erano ragazzi e ragazze del territorio pontino.