Un recente pronunciamento della Cassazione rischia di creare il caos sulla legittimità delle multe per eccesso di velocità, scaturite tramite la rilevazione degli Autovelox. Il Governo è pronto a correre ai ripari
E’ capitato alla gran parte degli automobilisti italiani. Il postino bussa alla porta o ti citofona ed ecco che ti consegna la famigerata busta verde, presagio di cattive notizie. Quando la ritirate, già sapete cosa c’è dentro ovvero un verbale di multa per eccesso di velocità, emanato in seguito alla rilevazione effettuata da un autovelox.

Cosa fare a quel punto ? Pagare la multa entro cinque giorni con una decurtazione dell’importo, lasciarla lì senza saldare il conto (non è mai una buona idea) oppure analizzare con attenzione quanto scritto nel verbale per verificare se possano esserci elementi tali da presupporre un’illegittimità della multa con la conseguente possibilità di presentare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto.
A riguardo, un recente pronunciamento della Cassazione può essere alquanto favorevole per gli automobilisti. Con l’ordinanza 1332/2025 dello scorso 14 maggio, la Suprema Corte ha confermato quanto precedentemente espresso con quelle 10505/2024 e 20913/2024 ovvero che una multa per eccesso di velocità sancita dall’autovelox è legittima solo se il dispositivo di rilevazione risulta omologato.
Multe Autovelox, così sono da annullare: ecco perché è possibile presentare ricorso
La Cassazione ha ribadito quanto l’approvazione di un Autovelox debba distinguersi dalla sua omologazione ovvero dalla verifica certificata del suo funzionamento e della rispondenza a determinate caratteristiche tecniche che deve essere effettuata da un ente terzo. Essenzialmente, dunque, se un autovelox non risulta omologato, tutte le rilevazioni effettuate devono essere considerate nulle con il conseguente decadimento dei verbali di multa e anche delle sanzioni accessorie a carico dell’automobilista come la decurtazione dei punti dalla patente.
Basta un rapido giro sul web per rendersi conto come siano già numerose le sentenze favorevoli in accoglimento dei ricorsi presentati su multe per eccesso di velocità emesse da autovelox non omologati. I Giudici di Pace non hanno fatto altro che applicare quanto stabilito dalla Cassazione con provvedimenti di annullamento che pongono comunque degli inevitabili interrogativi in tema di sicurezza stradale. Di fatto, si può oltrepassare il limite di velocità stabilito per un tratto di strada anche di 50 km/h (o più) per poi vedersi annullata la multa solo per la mancata omologazione del dispositivo.

Inevitabilmente, un orientamento giuridico simile non è certo favorevole per quei Comuni che hanno negli autovelox posizionati sul proprio territorio lo strumento principale con cui fare cassa. Addirittura, qualche sindaco ha pensato di spegnerli per evitare una possibile pioggia di ricorsi dall’esito scontato senza l’omologazione del dispositivo. Comuni e altri enti che hanno chiesto un intervento al Governo per colmare quello che è a tutti gli effetti un vuoto legislativo.
Si attende, pertanto, l’intervento del Ministero dei Trasporti, chiamato a predisporre uno schema di decreto per regolamentare e definire le procedure di omologazione degli autovelox. Stando a recenti indiscrezioni di stampa, l’approvazione dovrebbe arrivare già in estate. Nel frattempo, i ricorsi proseguono e le sentenze favorevoli anche..