Formia / Debiti fuori bilancio per 700mila euro passano in consiglio comunale

Formia Politica

FORMIA – I debiti vanno pagati e subito ma ora si accertino responsabilità e omissioni. Un’indagine interna come proposta da Sinistra Italiana? A farlo sarà un giorno, vicino o lontano, la Procura Regionale della Corte dei Conti. A queste conclusioni è giunto il consiglio comunale di Formia che, dopo il flop in prima convocazione e le polemiche politiche che ne sono scaturite, ha approvato con 15 voti della maggioranza Pd-Forza Italia e degli ex alleati di Sinistra Italiana dieci debiti fuori bilancio che, sfiorando i 700mila euro, sono “affiorati” in aula solo grazie ad una richiesta di convocazione del consiglio formalizzata da dieci consiglieri comunali. Si tratta di debiti riconosciuti da diverse sentenze e provvedimenti dei Tribunali di Cassino e Latina e del giudice di pace dell’ex Tribunale di Gaeta, a causa dei quali il consiglio comunale ha dovuto approvare una variazione di bilancio per attingere 137mila euro dal fondo di riserva, 124mila euro previsti nel bilancio di previsione 2017 per il rifacimento di parte della toponomastica comunale ed utilizzare completamente il “tesoretto” dell’avanzo di amministrazione.

Sul piano politico la maggioranza Pd-Forza Italia è tornata ad essere compatta, tutti presenti anche se alla spicciolata. Le opposizioni centriste hanno atteso che fosse garantito il numero legale di nove consiglieri prima di entrare in aula e partecipare ad un dibattito, inaugurato, dopo l’intervento dell’assessore al bilancio Vincenzo Treglia, dal capogruppo di Forza Italia Erasmo Picano che ha chiesto di conoscere in quale fase storica sono stati prodotti questi debiti, impegni di spesa sostenuti – il primo dei quali addirittura nella prima metà degli anni ottanta per un esproprio effettuato per realizzare un allaccio alla condotta idrica sulla collina di S.Antonio ma anche per la liquidazione di infortuni e dannni, di indennità ai dipendenti comunali e… finanche per alcuni pranzi in un ristorante di Cassino in occasione delle riprese a Formia della fiction tv dedicata al compianto campione olimpico dei 200 metri Pietro Mennea – senza alcuna copertura finanziaria.

I revisori dei conti, a tal riguardo, hanno emesso un parere che autorizza il consiglio a riconoscere i debiti relativamente alla sorte capitale ma non le spese e gli interessi nel frattempo maturati che, considerati danno erariale, saranno oggetto di rivalsa – come ha auspicato il presidente del consiglio comunale Sandro Zangrillo – nei confronti di chi eventualmente ha generato questi costi dopo la sentenza. Il capogruppo del Pd Ernesto Schiano, la cui assenza aveva provocato lunedì il rinvio del consiglio, ha sottolineato come molti di questi debiti “nascono da questioni così lontane nel tempo, addirittura negli anni ’80. La responsabilità nostra è di dare delle risposte. I verbali delle commissioni bilancio parlano chiaro: hanno posto il problema circa l’esistenza dei debiti fuori bilancio prima dell’approvazione del bilancio preventivo 2017. Purtroppo non c’è stata la possibilità di portarli all’attenzione e dell’approvazione del consiglio perché – ha sottolineato il capogruppo Pd – ci fu detto che non c’era ancora la documentazione pronta”.

Il “regista” di quest’operazione trasparenza è stato, in effetti, il capogruppo di Generazione Formia, Antonio Di Rocco, che ha ribadito, annunciando l’abbandono dall’aula e la mancata partecipazione al voto finale, come la convocazione del consiglio sia frutto di una richiesta di “11 consiglieri di opposizione che hanno posto la questione. E’ tecnicamente complicato parlare dei debiti maturati oltre trent’anni fa, cerchiamo, invece, di esprimere un giudizio politico su alcuni di loro che potevano essere evitati. Quello del ristorante di Cassino è quello più piccolo ma eclatante. Una fattura di 7mila euro che arriva a 11. Non sappiamo di chi sia la responsabilità. Noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti, abbiamo convocato l’avvocatura. Purtroppo il risultato delle commissioni non è stato positivo, non ci ha messo in grado di capire tante cose. Questi debiti , che oggi ammontano a 645 mila euro, ci costringono a distrarre l’intero avanzo di amministrazione. In occasione della recente approvazione del bilancio di previsione 2017 la maggioranza Pd-Forza Italia prese l’impegno con alcuni consiglieri di rimpinguare capitoli vuoti con l’avanzo di amministrazione. Noi avevamo detto che non sarebbe stato possibile. Di sicuro ora spunteranno altri debiti fuori bilancio . Questo comporterà ulteriori responsabilità e aggravi economici per l’ente”.

Critiche sono arrivate dall’ex consigliere di maggioranza, l’indipendente Mattia Aprea: “Il bilancio deve essere conoscibile. E’ vero che la legge propone tempi stringenti ma è anche necessario che i bilanci siano trasparenti. Le variazioni di bilancio dovevano essere approvati con la maggioranza dei componenti. Non si poteva votare l’ultimo previsionale senza sapere quali fossero i debiti fuori bilancio. Una parte di questi debiti sono stati determinati anche dall’inerzia dell’amministrazione e del presidente del consiglio. I debiti vanno riconosciuti ma quando ci sono voci aggiuntive, come interessi che maturano per l’inerzia di qualcuno, va verificata di chi è la responsabilità e la maggioranza è stata omissiva”.

Il capogruppo di Sinistra Italiana Giuseppe Bortone nelle fasi iniziali del suo intervento aveva subito che il suo gruppo avrebbe votato a favore dei debiti fuori bilancio tanto vale – a questo punto – un ulteriore gesto di responsabilità lunedì sera affiancare la risicata maggioranza in affanno sul piano numerico. Bortone specifica come siano stati politicamente “diversi” i due momenti: “Il debito sta lì e lì rimane. Pensiamo che responsabilmente, a prescindere dalle maggioranze e dalle minoranze, nel momento in cui il debito approda in consiglio, va approvato. La responsabilità di ogni consigliere si radica in questo momento. Io ritengo che il riconoscimento che deriva da un provvedimento giudiziario debba essere necessariamente riconosciuto. L’approvazione è un atto dovuto e riteniamo di approvarli. E’ l’unico modo per assumerci le nostre responsabilità e porre fine agli eventuali ulteriori danni che potrebbero derivare all’Ente. Poi saranno accertate le responsabilità. Se una sentenza è stata depositata anni fa e solo oggi approda in consiglio, in questo lasso di tempo ci dovrà pure essere la responsabilità di qualcuno. Noi ci assumiamo seriamente le nostre responsabilità. Io credo che vadano accettate anche le responsabilità pregresse alla sentenza. Perché tanta ed ingiustificata resistenza alle legittime azioni del cittadino? Ci sono responsabilità che precedono la sentenza e che la seguono. Ma riconoscere il debito è un atto dovuto”.

Che i rapporti politici tra Forza Italia e gli ex alleati dell’Udc siano pessimi, ai minimi termini, la riprova è arrivata dal secondo intervento del capogruppo azzurro Picano. Nel suo intervento è finito il capogruppo Di Rocco: “Uno che si è alzato e se ne è andato aveva chiesto di fare questo consiglio. Probabilmente, sapevano già di questi debiti. Forse perché loro li hanno prodotti, Di Rocco era capo di gabinetto nella precedente amministrazione (di cui, ad onor del vero, faceva parte anche Forza Italia, ndr). L’amministratore non può avere memoria corta. Noi ci prendiamo la responsabilità di pagare questi debiti. Oggi, se non li pagassimo, saremmo responsabili di aver arrecato danno all’Ente che rappresentiamo”.

Il presidente dell’assemblea Sandro Zangrillo, da conoscitore della materia, si è interrogato sulle ragioni, in occasione dell’approvazione dei bilanci di previsione e dei consuntivi, a causa delle quali non venivano riconosciuti i debiti fuori bilancio. L’atto per il riconoscimento dei debiti deve essere perfetto in tutte le sue scadenze: impegno di spesa, revisori dei conti, commissione competente, consiglio comunale. Senza, quale debito avremmo potuto riconoscere? Riconosciamo il debito perché è un obbligo di legge ma non sono tranquillo nel riconoscere gli interessi e le somme dovute per carenze altrui. Anche i revisori lo hanno detto.”

L’intervento finale, prima del voto, è stato del sindaco di Formia Sandro Bartolomeo:” Mi hanno insegnato che il debito fuori bilancio, una volta rappresentato al Consiglio, deve essere immediatamente approvato. Sulle eventuali responsabilità sarà la Corte dei Conti a pronunciarsi e ad accertarle. Il consigliere Di Rocco è stato il capo di gabinetto, in modo anche illegittimo, della precedente amministrazione comunale. Ma perché, per esempio, una sentenza del 2012 non l’ha pagata subito? Si sta facendo un gran rumore sulle spese del ristorante di Cassino. Quell’onere spettava alla Camera di Commercio di Latina con un contributo che non ha mai concesso. Il bilancio del comune di Formia, tuttavia, è in pieno equlibrio e possiamo permetterci di liquidare i debiti”.

Saverio Forte