Monte San Biagio / Omicidio Barlone, arrestati i responsabili del delitto, tra loro un imprenditore di Fondi

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carabinieri monte san biagioMONTE SAN BIAGIO – Stamattina è stata probabilmente scritta la parola “fine” sul delitto Barlone. Dopo gli arresti avvenuti nelle primissime ore del giorno ad opera  dei Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, supportati da quelli del Reparto Crimini Violenti del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri e dell’Arma campana, le sei persone ritenute responsabili della morte di “don” Patrizio Faustino Barlone hanno finalmente un nome.

Si tratta di Avola Salvatore, di 43 anni di Torre Del Greco, Avola Vincenza di 36 anni, anche lei di Torre Del Greco, Imperato Antonio di 56 anni di Ercolano, Marasco Carmine di 49 anni di Torre Del Greco, Quadrino Aldo di 53 anni di Fondi e Scarallo Salvatore 50enne di Napoli.

I sei responsabili stamattina hanno subito il provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del tribunale di Latina Nicola Iansiti, grazie anche alle indagini coordinate dal pubblico ministero della Repubblica presso il tribunale di Latina, la dott.ssa Maria Eleonora Tortora, che ha richiesto le misure cautelari per i suddetti dopo aver finalmente ricostruito la dinamica degli eventi.

Gli inquirenti sono così riusciti a fare piena luce sull’efferato delitto Barlone che è di fatto scaturito da una rapina pianificata da uno degli arrestati, proprio l’imprenditore fondano Aldo Quadrino, il quale aveva ricevuto un prestito dal finto prete, ma non era più in grado di estinguere il suo debito. A quel punto è scattato il piano criminoso e ha reclutato i suoi complici, tra cui una donna, con il preciso intento di introdursi in casa della vittima per rubargli i soldi in contanti e i gioielli preziosi che Barlone possedeva.

Dalla ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che sia stata proprio la donna, Vincenza Avola, a fare da esca per “don” Patrizio. Una volta introdotti in casa dell’uomo, però, la rapina è degenerata e i colpevoli hanno infierito sul corpo del Barlone fino a prendere la decisione di legare il corpo ormai tumefatto dell’uomo e ucciderlo per asfissia stringendogli una sciarpa intorno al collo.