Svolta nelle indagini dell’omicidio Barlone, l’ex diacono di Monte San Biagio: arrestate sei persone

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Patrizio Faustino Barlone
Patrizio Faustino Barlone

MONTE SAN BIAGIO – Una svolta importante nelle indagini dell’omicidio Barlone. Dalle prime ore dell’alba, nelle province di Latina,  Napoli e Salerno i Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, supportati da quelli del Reparto Crimini Violenti del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri e dell’Arma campana, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone ritenute responsabili dell’omicidio dell’ex diacono sospeso a divinis Patrizio Faustino Barlone, che fu ucciso a bastonate nella sua abitazione di Monte San Biagio l’8 febbraio scorso nel corso di una rapina.

I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 presso la sala Briefing del Comando Provinciale di Latina.

Barlone fu ucciso nella sera dell’8 febbraio da alcune persone che si erano introdotte in casa sua e intraviste dalle telecamere poste in prossimità del portone dell’ex diacono dato che la sua abitazione distava pochissimi metri dalla stazione dei Carabinieri di Monte San Biagio e dal palazzo comunale.

Le circostanze del delitto si erano mostrate da subito misteriose, anche se don Patrizio aveva alle spalle una situazione abbastanza controversa: denunciato per essersi più volte spacciato per prete, fu anche processato per usura alcuni anni fa. E proprio i soldi sono stati dal primo momento la pista principale che i carabinieri hanno considerato nelle loro indagini, a partire dalla possibile vendetta di una sua vittima di usura, pur non tralasciando nessun’ altra possibilità.

Persino il corpo speciale dei Ris si è recato a Monte San Biagio per la rilevazione di impronte o di qualsiasi altro elemento che potesse essere utile nelle indagini. L’ipotesi della rapina in casa, infatti, apparve da subito come un tentativo di depistaggio, dato che dall’abitazione dell’uomo non mancava nulla.

Barlone aveva 61 anni  e al momento del ritrovamento del corpo, fu una nipote a trovarlo riverso sul pavimento, mostrava mani e piedi legati con delle fascette da elettricista e la testa fracassata, probabilmente colpita ripetutamente con un bastone e preso a calci.

Forse questa brutta storia si avvia alla sua conclusione. Nella mattinata ulteriori aggiornamenti sul caso.