Formia / Lupi sui Monti Aurunci, la difesa dell’ente Parco e l’attacco della Lega

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FORMIA – Il randagismo sul territorio dell’ente parco regionale dei Monti Aurunci non è solo un problema di natura economica per le ultime aziende agro-zootecniche (rigorosamente a conduzione familiare) che lottano per la loro sopravvivenza ma, dopo la drammatica uccisione di un puledro di pochi giorni di vita sulle colline sovrastanti la frazione di Castellonorato a Formia, è diventata anche un’emergenza legata alla sicurezza. Lo tiene a precisare con un pizzico di preoccupazione ma anche rassegnazione e di amarezza il consigliere comunale della Lega Nicola Riccardelli. L’esponente del “carroccio”, espressione della realtà territoriale di Maranola località origine della famiglia Minchella che ha subito un’altra invasione di lupi affamati e inferociti, sostiene ora come “il fenomeno sia stato sottovalutato e non è una questione degli ultimi giorni ma di anni”.

Riccardelli considera non più rinviabile un “serio e concreto” intervento da parte della Regione Lazio e rinnova questa richiesta dopo averla sottoposta, “a più riprese”, quando rivestiva l’incarico di presidente della XVII Comunità montana dei Monti Aurunci di Spigno Saturnia. Che il problema esista lo ha tenuto a precisare, in diverse circostanze, anche lo stesso Giuseppe Minchella, l’allevatore che ha subito , all’interno del recinto della propria azienda agro-zootecnica, l’uccisione di due puledri appena nati e nel corso del 2017 la mattanza di diversi capi di bestiame come capre, pecore e vitelli: “Gli operatori del settore già devono far fronte alle oggettive difficoltà di un settore che cerca di sopravvivere a se stesso – ha tenuto a precisare Riccardelli – Il ritorno dei lupi selvatici è stato salutato con favore da una parte ma ancora con legittima preoccupazione da anni per l’annosa e grave assenza di una politica mirata a favorire il ripopolamento della selvaggina. Questa catena naturale è rimasta incompleta e a subire le conseguenze, di natura economica, sono sempre gli operatori del settore, la base della piramide. Ora si faccia quadrato perché non dimentichiamoci – conclude il consigliere comunale della Lega al comune di Formia Riccardelli – che il fenomeno dell’aggressione mortale dell’altra notte del puledro appena venuto alla luce si è verificata a poche centinaia di metri da una zona già molto antropizzata di Castellonorato. Dobbiamo attendere che i lupi, affamati e provenienti dalle nostre montagne, arrivino a contatto o finanche ad attaccare le persone inermi?”

A stretto gomito è giunta un’importante e rassicurante promessa del neo presidente dell’ente Parco regionale dei Monti Aurunci: “Innanzitutto va detto che, dopo quattro anni, da pochi mesi siamo riusciti a liquidare le richieste di risarcimento danni da fauna selvatica – ha osservato Marco Delle Cese – Ciò proprio per la massima attenzione che abbiamo verso gli allevatori, ma fermarsi ad evadere le richieste di risarcimento danni, sarebbe stato riduttivo. Siamo andati oltre per capire, attraverso uno studio appropriato, la reale portata della presenza dei lupi sulla Catena degli Aurunci.” In quest’ottica è partito un monitoraggio, ad opera di due associazione del territorio, “Wolf Aurunci” e “Ambiente Natura e Vita”, che affronterà in maniera capillare la presenza dei lupi: in quale territorio sono, gli spostamento e le abitudini. L’ente parco ha anche commissionato uno studio all’Università “Roma Tre”, le cui risultanze dovrebbero contribuire a studiare ed arginare il grave e sempre più dilagante fenomeno. “Conoscere l’entità e il numero di lupi e capire se sono in aumento o in diminuzione è fondamentale – ha aggiunto il presidente Delle Cese – per cui riteniamo che lo studio sia uno strumento utile per tutelare la biodiversità, ma anche e soprattutto gli allevatori. E’ chiaro che il Parco dei Monti Aurunci è e sarà accanto agli allevatori per affrontare e risolvere la questione anche, eventualmente, incrementando le risorse economiche per il risarcimento danni”.

Saverio Forte