Formia / Puledro sbranato dai lupi sui Monti Aurunci, è allarme (video)

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FORMIA – Che il fenomeno del randagismo sul territorio montano di Formia del Parco regionale dei Monti Aurunci abbia superato da tempo un limite di guardia, è un fatto risaputo. Ma la vicenda del puledro – il primo nato (dopo un anno di gestazione) del 2019 – sgozzato a poche ore dalla sua nascita all’interno di un’azienda agro zootecnica nella frazione collinare di Castellonorato a Formia sta facendo commuovere (e tanto) la rete.

Giuseppe Minchella è un giovane allevatore di una storica famiglia che gestisce da sempre sui Monti Aurunci, tra Formia, Itri, Spigno Saturnia ed Esperia, numerosi capi di bestiame. Minchella ha controllato a stento la sua rabbia, mista a dolore e a rassegnazione, per quanto avvenuto ai piedi del massiccio di Monte Petrella, alle spalle della casa di preghiera dell’”Annunciazione” nel territorio di Castellonorato. Era appena venuto alla luce un puledro all’interno della fattoria della famiglia Minchella, l’animale non ha fatto in tempo a muovere i primi passi che è stato aggredito mortalmente con tre morsi alla gola e al petto da un branco di lupi inferociti.

La vicenda, analoga a tante altre verificatesi nel 2017, è stata ampiamente fotografata e filmata dall’indomato blogger Tony Guglielmo di “Trivioamici” che naturalmente ringraziamo: ha fatto parlare di sé quando la cavalla ha letteralmente pianto nel momento in cui Minchella, illustrando quanto era capitato all’interno del recinto della sua fattoria, le ha permesso di vedere i resti del suo puledro ormai ridotto ad una carcassa. Chissà cosa avrà pensato la cavalla ricordando quando era intervenuta dopo l’allarme lanciato da alcuni fedeli cani di guardia: aveva visto il proprio puledro difendersi, a fatica, durante l’assalto dei lupi affamati. E purtroppo il suo intervento, al termine di una lotta impari, è stato inutile.

Un analogo episodio si è era verificato lo scorso giugno e sempre nello stesso territorio di Castellonorato del Parco dei Monti Aurunci. Anche in quella circo-stanza era rimasto in vita soltanto un’ora, dopo un anno di gestazione, un puledro che nulla ha potuto contro un altro gruppo di lupi inferociti. Il ripopolamento di questa specie è un elemento positivo per l’eco sistema dell’area protetta degli Aurunci ma la mancanza della selvaggina è diventata l’incubo di tanti allevatori e delle rispettive aziende a conduzione familiare: “Vedo le istituzioni tergiversare su quest’emergenza che non è più un problema ma un’emergenza – ha commentato Minchella – La mattanza nel 2017 di numerosi vitelli, capre e pecore è stata sottovalutata ed ora eccoci chi a piangere un altro puledro. Le lacrime della sua mamma davanti a quel corpo mutilato non le dimenticherò molto facilmente, un strazio che poteva essere evitato”. Come in tutte le tragedie…
Saverio Forte

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