Rinviare la sveglia non fa bene: cosa succede nel nostro cervello

Addormentarsi di nuovo dopo aver spento la sveglia al mattino può avere effetti tutt’altro che benevoli. Chi ha questa abitudine, li avrà sperimentati sicuramente

Lo abbiamo fatto tutti, al punto da farla diventare un’abitudine quotidiana dalla quale si fatica a staccarsi.

sveglia con vicino una ragazza addormentata
Rinviare la sveglia non fa bene: cosa succede nel nostro cervello – temporeale.info

Quante volte, dopoché la sveglia suona al mattino, si decide di spegnerla, girarsi dall’altra parte e rimettersi a dormire anche solo per pochi minuti con il rischio di fare tardi al lavoro, a scuola o agli altri impegni che ci attendono al mattino. Un sonnellino che in molti credono salutare e ulteriormente riposante ma che, in realtà, apporta effetti non certo benevoli a corpo e mente.

Sensazioni che chi posticipa la sveglia al mattino avrà senz’altro sperimentato più e più volte con un peggioramento evidente del proprio benessere, dell’umore e della produttività che si protrae per tutta la giornata. Ma perché succede tutto questo ? Essenzialmente perché con le varie dormite post sveglia, si interrompono i cicli naturali del sonno con effetti collaterali e controproducenti che variano da individuo a individuo.

Rinviare la sveglia, ecco perché è poco salutare

Il sonno notturno è suddiviso in vari cicli che iniziano con una percentuale alta di sonno profondo e una inferiore di fasi più leggere. Il risveglio naturale si verifica generalmente negli stadi sonno leggero a completamento di un ciclo che può indotto anche da altri fattori come l’intenzione di svegliarsi a un’ora particolare. In una situazione simile, posticipare la sveglia altera i cicli del sonno perché, di fatto, riaddormentandoci ne iniziamo uno nuovo e profondo che non avrà però tempo di completarsi adeguatamente.

una persona a letto
Rinviare la sveglia, ecco perché è poco salutare – temporeale.info

Si crea in questo modo la cosiddetta “inerzia del sonno.” Con il ciclo che non si completa alcune parti del nostro cervello, al risveglio, non si riattivano insieme alle altre provocando quella sensazione di intontimento che fatichiamo ad allontanare. Anzi, spesso non ci riusciamo affatto. E tutto per quella pessima abitudine di riaddormentarci quando non dovremmo. Quel sonno mattutino aggiuntivo è infatti di pessima qualità e non aiuta il nostro organismo a ripartire con la giusta energia, quella che solo un riposo adeguato può darci.

Le linee guida della della National Sleep Foundation raccomandano agli adulti sani di dormire tre le 7 e le 9 ore a notte, alle persone sopra i 65 anni tra le 7 e le 8 ore mentre ai bambini e agli adolescenti viene consigliato di dormire ancora di più per facilitare crescita e sviluppo. La quantità di ore di sonno però non è sufficiente per garantire un buon riposo. E’ necessario, infatti, che la camera da letto sia silenziosa, buia e dotata di una temperatura confortevole. E’ altrettanto importante evitare l’uso di smartphone, tablet e altri dispositivi simili prima di addormentarsi.

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