Arriva una nuova allerta dal punto di vista alimentare. Non si tratta di cibo ma di acqua che non può essere messa sul mercato.
Negli ultimi anni abbiamo visto di come alcuni prodotti, che si tratti di alimenti da mangiare o da bere siano pericolosi per la nostra salute, e bisogna assolutamente fare molta attenzione. Talvolta non lo sappiamo neanche ma ci sono sostanze tra i prodotti che ingeriamo che, in maniera importante o davvero residua, possono creare problemi alla nostra salute.

Ad esempio la nota compagnia Greenpeace Italia ha sottolineato che ci sono sei marchi di acqua minerale che sono contaminati e che possono quindi recare danni in qualche modo. L’acqua nello specifico è contaminata con TFA, acido trifluoroacetico ed è stato notato con un indagine specifica all’interno dei supermercati italiani. Secondo quest’indagine ben sei marchi su otto di acqua minerale contengono questa sostanza.
Parliamo di marchi importanti, che tutti noi conosciamo e che sono presenti nelle nostre case. Lo studio riguarda le seguenti bottiglie di acqua minerale: Ferrarelle, Levissima, Panna, Rocchetta, San Benedetto, San Pellegrino, Sant’Anna ed infine Uliveto. Questi controlli hanno evidenziato che gli unici due marchi senza presenza di TFA sono Ferrarelle e San Benedetto, tutte le altre hanno evidenziato la presenza di questa sostanza al suo interno.
Marchi sotto indagine, ecco le ultime sull’acqua minerale
Greenpeace Italia ha analizzato con la lente tutti questi noti marchi d’acqua minerale ed ha evidenziato che il marchio di acqua Panna ha un campione elevato di Tfa, intorno ai 700 ng al litro. Successivamente c’è l’acqua Levissima con 570 e poi l’acqua Sant’Anna a quota 440 di ng al litro. Dopo questa ricerca Greenpeace ha avvisato le aziende riguardo questa situazione anche se non ha però ricevuto alcuna risposta ufficiale.

Le autorità tedesche hanno classificato il TFA come prodotto tossico per la riproduzione e molto persistente. Questo problema caratterizza non solo l’Italia ma tutta l’Europa ed è ormai noto a tutti, purtroppo. Il TFA è detto anche Pfas ed è uno dei contaminanti più noti all’interno del ciclo dell’acqua, ma va chiarito che sebbene parliamo di qualcosa di nocivo è ancora poco chiaro quali sono i suoi effetti sulla salute dell’uomo.
Tra le altre cose a norma di legge si lavora ad un Decreto Legislativo che possa mettere come limite massimo per l’acqua un valore di 10 microgrammi per litro, parametro del Pfas totali.