La decisione di dire stop a WhatsApp ha scioccato la comunità internazionale, soprattutto dopo la comunicazione dell’applicazione di messaggistica istantanea che apre nuovi interrogativi
Dici WhatsApp e dici messaggistica istantanea. E’ l’applicazione più importante del mondo per quanto riguarda le chat. Con il tempo e gli aggiornamenti ha portato nuove funzionalità. Come per esempio le storie che durano 24 ore, ma anche le note video, oltre ovviamente all’invio di foto, video, gif e sticker, con le persone che si divertono a trasformare foto divertenti in sticker.

Però WhatsApp sta subendo degli ostacoli, come diramato da una nota ufficiale. E infatti l’app ha puntato il dito contro la Russia, accusando il governo di voler bloccare l’accesso alla sua piattaforma per milioni di persone. Secondo la società di Meta Platforms, dietro questo ci sarebbe il motivo del blocco per la comunicazione privata e cifrata, che impedisce alle autorità di accedere ai contenuti che si scambiano gli utenti.
“La nostra tecnologia protegge il diritto delle persone a comunicare in sicurezza. E’ per questo che la Russia vuole bloccare WhatsApp per oltre 100 milioni di cittadini”, la nota di WhatsApp. Il servizio, infatti, è end-to-end criptato e nessuno, nemmeno la stessa azienda, può leggere i messaggi o intercettare le chiamate.
L’accusa di WhatsApp alla Russia
Il portale ‘HDBlog’ ha fatto il punto della situazione sottolineando che la tensione non nasce dal nulla. La Russia ha iniziato a limitare alcune funzionalità di WhatsApp e Telegram, sostenendo che essendo di proprietà straniera, “non collaborerebbero pienamente con le indagini su frodi e terrorismo. Mosca accusa queste società di non fornire alle forze dell’ordine informazioni utili alle indagini, come richiesto dalla legislazione locale”.

Telegram è stata fondata dal russo Pavel Durov e oggi ha sede a Dubai. L’app ha spiegato di contrastare attivamente gli abusi utilizzando strumenti di intelligenza artificiale, rimuovendo ogni giorno contenuti dannosi come messaggi di truffa o incitamenti alla violenza. Le regole dell’uso di internet, negli ultimi anni, si sono irrigidite in Russia. Un controllo che s’è inasprito sempre di più a partire da febbraio 2022, quando si è verificata l’invasione in Ucraina.
Le mosse della Russia sono mirate a controllare di più l’informazione e la cifratura end-to-end di WhatsApp in questo senso è un ostacolo a questa strategia. Insomma, non è escluso il blocco totale nel territorio proprio com’è successo con Linkedin e Facebook che hanno rifiutato di adeguarsi.