Non è finita qui, aumenta l’ansia per l’intossicazione da botulino che è accaduta negli ultimi giorni in Sardegna e che ha portato a tante polemiche: tutti i dettagli
Sono otto le persone attualmente ricoverate in ospedale, di cui sette a Cagliari tra Brotzu e Policlinico e uno, un bambino di undici anni, il più grave, al Gemelli di Roma probabilmente riconducibile a botulino. La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta, che per adesso è a carico di ignoti dopo i fatti che si sono verificati dopo la Fiesta Latina, tenutasi dal 22 al 25 luglio a Monserrato.

L’Asl dell’Ogliastra ha fatto sapere che non ci sono altri casi tra gli avventori all’evento spostatosi a Porto Frailis, a Tortolì. L’ANSA ha riferito che le ipotesi di reato sono diverse: lesioni alla vendita di sostanze alimentari potenzialmente nocive per l’incolumità pubblica. I carabinieri della Nas portano avanti gli accertamenti per avere più chiarezza.
L’Agenzia riferisce che i militari a Tortolì hanno prelevato dei campioni per effettuare degli esami. Gli stessi militari, insieme al Comune di Monserrato, avevano accertato che le persone che sono state male avevano mangiato nello stesso chiosco street food di tacos messicani conditi con una salsa preconfezionata.
Intossicazione da botulino: parla l’avvocato Maurizio Mereu
Maurizio Mereu, avvocato dell’organizzatore Cristian Gustavo Vincenti, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’ANSA: “Abbiamo appreso che è stata aperta un’inchiesta e ora stiamo attendendo eventuali comunicazioni da parte della Procura di Cagliari, ma finora non abbiamo ricevuto nulla. I miei clienti naturalmente sono, a parte frastornati, soprattutto dispiaciuti per il fatto che ci siano delle persone che stanno male e sperano che stiano tutti bene”.

Prosegue dicendo: “La salsa è stata acquistata nella grande distribuzione, con regolare fattura, ed era quindi sigillata in pacchi piccoli con filiera controllata ed è stata conservata seguendo le rigide prescrizioni e non era scaduta. […] Sono stati migliaia i partecipanti all’evento di Monserrato quindi poi ci sarà anche da accertarsi dell’effettiva corrispondenza o del nesso causale tra la partecipazione a quest’evento e l’intossicazione”.
L’avvocato ha poi precisato che i militari hanno prelevato dei campioni della festa a Tortolì. Però ha comunque specificato che non si tratta degli stessi pacchetti: “Quelli utilizzati, anche se non terminati del tutto, sono stati buttati. I pacchetti di Tortolì sono pacchetti dello stesso tipo, ma sigillati”.