Bisogna stare attenti a incappare in multe salatissime da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per farlo, però, c’è soltanto un modo: di cosa si tratta
Quando si parla di Agenzia delle Entrate in tanti si mettono sull’attenti, consapevoli che anche il minimo errore si può pagare a caro prezzo, in senso letterale e figurato. I controlli sono molto più serrati rispetto ai decenni scorsi, in questo senso sono stati fatti dei passi avanti grazie alla digitalizzazione. Cosa vuol dire? Che gli incroci avvengono in tempo reale e il Fisco può decidere di intervenire anche se ha solo il sospetto di attività illecita.

E’ sempre più frequente l’utilizzo di strumenti digitali e software data analysis. Gli incroci in tempo reale arrivano con informazioni su movimenti bancari, dichiarazioni fiscali e profili patrimoniali. Così si individuano in fretta le eventuali discrepanze. Il focus principale è il rintracciamento di denaro che non corrispondono ai redditi dichiarati.
O che risultano incompatibili con la capacità economica del contribuente. Una situazione che comunque lascia riflettere tutti considerando che si tratta di un rischio che nessuno si vuole assumere. L’Agenzia delle Entrate lavora quindi per evitare che certe situazioni si presentino e ci siano degli evasori che dichiarino il falso.
L’Agenzia delle Entrate e i controlli bancari più serrati: la situazione
Ciò che attirano maggiormente l’attenzione sono accrediti sospetti e versamenti, soprattutto quelli che non vengono giustificati in modo formale. Se non è in grado di chiarire la provenienza, è possibile che vengano ritenuti redditi occulti e quindi tassati come tali. Non basta dichiarare l’origine, servono prove tangibili, verificabili e databili. Un flusso anomalo dev’essere quindi giustificato da documenti.

Per prestiti tra privati è indispensabile un contratto scritto e la prova del bonifico. Mentre è sempre importante accompagnare delle donazioni con scrittura privata o con un atto notarile registrato. E il risarcimento? Serve una sentenza o un accordo scritto con allegato bonifico. Le vendite tra privati devono essere specificate in un documento con l’oggetto venduto.
La tracciabilità dei movimenti, parte tutto da lì. I passaggi di denaro devono essere supportati da prove scritte. Se non vengono giustificati, si alimentano sospetti e possono scattare dei controlli. L’ideale è conservare tutto per poter giustificare qualora l’Agenzia delle Entrate facesse dei controlli. Insomma, non bisogna sottovalutare quello che diventerebbe un problema.