Arriva un aumento che sicuramente farà discutere tutti: soltanto 36 euro al mese per i lavoratori, ma non spetta nemmeno a tutti. Ecco le categorie che ne beneficeranno
In periodi di crisi economica come quelli che sta attraversando l’Italia, è importante prendere in considerazione l’idea che gli stipendi siano troppo bassi. Anche perché il costo della vita è aumentato in praticamente tutte le città. Ciò che prima non era caro oggi lo è diventato, poco importa se si parli di una città del Nord o del Sud. La vita a livello economico è dura ovunque.

L’idea principale è che il governo si occupi degli aumenti degli stipendi, anche se è complicato visto che servirebbe una manovra finanziaria molto dispendiosa. Quindi, la situazione resta in bilico tra famiglie sotto la soglia di povertà o che comunque non riescono ad arrivare a fine mese. E c’è una categoria di lavoratori che un aumento lo ha avuto, ma è davvero minimo.
Si tratta di operai e impiegati metalmeccanici, che attendono un nuovo aumento in busta paga a giugno 2025. Come previsto dal contratto nazionale sottoscritto da Federmeccanica-Assistal e dai sindacati Fim-Fiom-Uil, firmato nel febbraio 2021 e non ancora rinnovato, quest’incremento sarà legato all’indice IPCA al netto degli energetici importati.
Aumento di 36 euro per gli operai metalmeccanici
L’aumento però è sotto le attese, lo dimostra un dato rilevante che riguarda il livello C3, tra i più comuni. L’incremento di 27,70 euro è distante dai 40 euro ipotizzati da Federmeccanica-Assistal lo scorso giugno 2024, perché si basava su un’inflazione più alta intorno al 2%. E quindi la dinamica dei prezzi dell’anno scorso è stata più contenuta rispetto alle attese e ha avuto un impatto diretto sul calcolo dell’aumento.

Questo aumento lordo mensile per ogni livello si rifletterà sulla busta paga di giugno 2025, sono cifre che servono a garantire il potere d’acquisto. Ma i valori effettivi saranno aggiornati solo dopo una conferma definitiva all’inizio del prossimo mese. E’ possibile che questi valori possano cambiare in futuro.
Insomma, gli aumenti che vanno da 22 a 36 euro non risolvono granché per gli operai e gli impiegati metalmeccanici. Possono essere un primo passo verso un benessere diverso, la sensazione però è che serva qualche sforzo in più per garantire più potere d’acquisto a questa categoria di lavoratori come a tante altre.