FORMIA – E’ stata accompagnata da una pioggia di feroci commenti (soprattutto sui social) – e c’era da attenderselo – la decisione della neo dirigente del settore Affari Legali del comune di Formia, la dottoressa Pina Sciarra (moglie di uno migliori poliziotti che abbia espresso la provincia di Latina, ora Prefetto Nicolino Pepe), di incaricare un legale esterno per perseguire penalmente una serie di colleghi giornalisti, di Formia ma anche di Latina, che avrebbero diffamato l’operato del settore dei servizi sociali e dello stesso sindaco Gianluca Taddeo in ordine alla gestione dell’assistenza dalla primavera 2023 allo scorso marzo di Giuseppe Maiolo, il 17enne di Penitro deceduto in seguito ad un pauroso incidente stradale nel tratto iniziale della superstrada Formia Cassino.
La dottoressa Sciarra ha dovuto dare esecuzione alla volontà politica della Giunta municipale che il 16 maggio scorso con l’ormai famosa delibera numero 91 (all’unanimità dei suoi componenti e presenti) dava mandato all’avvocatura interna di “presentare una denuncia querela per l’ipotizzata violazione – così recita la determina numero 947 del 6 giugno scorso – della legge sulla stampa (la numero 47/1948) e dell’articolo 595 del codice penale”. Nei confronti di chi? Naturalmente nei “confronti dei responsabili degli articoli” nonché “per la predisposizione e adozione di ogni eventuale atto conseguente e necessario per la difesa dell’ente, in ogni sede, per l’eventuale costituzione di parte civile”.
Nelle fasi in cui da mesi l’avvocatura del comune continua a brillare per la sua assenza nei procedimenti, penali ed amministrativi, in cui è coinvolta (direttamente e non) l’amministrazione comunale di Formia – l’ultimo caso risale a giovedì 13 giugno nel ricorso al Consiglio di Stato intentato dal Centro servizi ambientali di Castelforte contro la sentenza del Tar che diede ragione alla municipalizzata “Futuro Rifiuti zero” circa la necessità di trasferire per lo smaltimento i rifiuti indifferenziati della città nel più lontano impianto della “Saf” di Colfelice – la dottoressa Sciarra è andata questa volta controcorrente.
Ha scelto il penalista Luigi Panella, originario di Fondi ma da anni trapiantato a Roma. Da anni componente dello collegio difensivo del sindaco di Sperlonga ed ex presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, l’avvocato Panella è stato scelto per la sua “elevata, comprovata e specifica professionalità in materia”. La determina della dottoressa Sciarra ha subito quantificato l’impegno finanziario che sarà a carico dei contribuenti formiani per giustificare l’incarico al noto penalista di Fondi: 5.200 euro “come da preventivo di spesa trasmesso”.
L’avvocato Panella è stato sin troppo corretto nel rimarcare l’importo richiesto e accolto: 851 euro per seguire le indagini preliminari e lo “studio”, 662 euro per la “fase introduttiva”, 1040 euro per la “fase istruttoria”, 1229 euro per quella “decisionale” e, se fosse necessario, 1418 ero per svolgere “anche indagini difensivi, allo stato non prevedibili”.
Ma dove nasce questo contenzioso contro la stampa che non ha precedenti nella prestigiosa storia politico-amministrativa del comune di Formia? La Giunta municipale era stata esaustiva già con la delibera numero 91 del 16 maggio scorso. Vi rimarcava come un gruppo di giornalisti, poi puntualmente destinatari della solidarietà del sindacato “Stampa Romana” e della Federazione nazionale della stampa”, avesse operato un’azione di delegittimazione dell’operato del comune di Formia e del sindaco Gianluca Taddeo all’indomani dell’immane tragedia in cui aveva perso la vita il povero Giuseppe Maiolo, di soli 17 anni.
Tutti i giornalisti si sarebbero rivelati autentici burattini al servizio del presunto burattinaio, l’avvocato Luca Cupolino, che all’indomani della tragedia di Penitro cominciò a fornire e divulgare una serie di informazioni, dichiarazioni e comunicati stampa (peraltro mai smentite) secondo le quali la tragedia poteva essere evitata sul piano morale (naturalmente) se l’ufficio servizi del comune ed il sindaco Taddeo, in qualità di tutor della vittima, avesse ottemperato alle precise indicazioni, fornite già dal 2022, del Tribunale dei Minorenni circa la necessità di far seguire a Giuseppe (dopo la sospensione della patria potestà ai suoi genitori). un processo riabilitativo, psicologico e scolastico.
L’avvocato Cupolino si è sempre posto un quesito: qualcuno del comune ha pensato di iscrivere Giuseppe in una qualsiasi scuola cittadina in occasione dell’inizio dell’ultimo anno scolastico? Giuseppe Maiolo purtroppo ha cessato di vivere poco prima di mezzogiorno di un giorno feriale in sella ad uno scooter quando, forse, sarebbe dovuto essere altrove. Queste considerazioni dell’avvocato Cupolino sono da settimane sulla scrivania del magistrato che sta guidando momentaneamente la Procura di Cassino, il sostituto procuratore Alfredo Mattei, titolare di un fascicolo in cui ci sono due denunce nel frattempo presentate sul conto dell’operato del comune di Formia, quelle della madre della giovane vittima e del suo legale di fiducia, l’avvocato Luca Cupolino.
Intanto tanti colleghi giornalisti – alcuni di Formia in quei giorni hanno dimenticato di svolgere il ruolo di corrispondenti per ovvie ragioni di opportunità – rischiano un processo e addirittura la costituzione di parte civile contro per aver ottemperato al loro lavoro costituzionalmente riconosciuto, quello di informare. Intanto la determina 947 della dottoressa è fnita nel mirino di una parte (e non di tutte, purtroppo) delle minoranze.
Durissimo il commento dell’ex sindaco e ora capogruppo della lista “Un’Altra città-Movimento Cinque Stelle” Paola Villa: “L’amministrazione Taddeo -Cardillo Cupo, va avanti e dopo la delibera di giunta ecco la determina con impegno di spendere 5200 euro di soldi pubblici per pagare un avvocato che ‘dovrebbe difendere’ l’onorabilità di sindaco e giunta. Soldi pubblici per querelare giornalisti, blogger, giornali e chiunque abbia espresso un pensiero, un commento dopo la morte del giovanissimo Giuseppe Maiolo, abbandonato dalle istituzioni, da tutte le istituzioni.
“È vergognoso!” – osserva la Villa – “Un vero atto intimidatorio, un atto della peggior specie! Continuano a voler mettere il bavaglio a tutti, con gesti come questo e si arriva ad asserire nella determina del dirigente addirittura ‘la volontà di costituirsi parte civile’”.
Per la professoressa Villa, il sindaco e la Giunta, invece, dovrebbero costituirsi come parte civile nei processi “in cui si è coinvolta gente che spaccia. Se il presidente del consiglio Pasquale Cardillo Cupo non ha ancora capito come sia inopportuno difendere spacciatori e camorristi quando si ricoprono ruoli pubblici – ha concluso l’ex sindaco di Formia – La costituzione di parte civile è opportuna e necessaria nei processi seri che danneggiano questa nostra città (come quelli legati alla sparatoria dell’autosalone di Formia, dove Gustavo Bardellino è stato ferito) oppure nei processi dove si inquina il nostro mare, come quello sui retini o sui filtrini dispersi dai depuratori di Acqualatina…La Giunta la finisca di usare i nostri soldi e decida di retribuire gli avvocati con il danaro dei suoi componenti per difendere la sua cosiddetta credibilità, quella che con la storia assurda di Peppe (Maiolo, ndr) ha perso per sempre!”.
Toni altrettanti al vetriolo sono stati utilizzati dal capogruppo di “Guardare Oltre” Imma Arnone: ”Abbiamo sperato fino all’ultimo che quella vergognosa delibera di costituzione parte civile fosse stato solo un grosso scivolone. La determina della dottoressa Sciarra conferma questa assurda decisione ci lascia annichiliti e disgustati. Si continua a trovare strade di difesa per se stessi e le proprie inefficienze, forse questi 5200 euro potevano essere un buon inizio per un lavoro più ampio che avrebbe dovuto mettere al centro la fragilità e il disagio giovanile. Un’altra occasione persa!”.