Formia / Morte Giuseppe Maiolo, la Giunta Comunale vuole querelare i giornalisti

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FORMIA – Giornalisti …terroristi. L’avranno chissà pensato (e forse detto) il sindaco di Formia Gianluca Taddeo e i sette assessori che compongono la sua Giunta quando il 16 maggio scorso, alle 17.30, hanno approvato una delibera, la numero 91, che rappresenta una forma di attacco alla libertà di stampa e di informazione. L’esecutivo di centro destra compattamente ha deciso di voler attribuire un incarico legale per presentare una denuncia querela contro alcuni giornalisti in ordine alle polemiche scoppiate all’indomani di una tragedia, era il 6 marzo scorso, quando un giovane di Formia, Giuseppe Maiolo, perse la vita a causa di un incidente stradale in sella al suo scooter mentre percorreva, in direzione Formia, la superstrada Formia Cassino in località Penitro.

Quella tragedia si poteva evitare? Sì, secondo l’avvocato Luca Cupolino, legale della madre (separata) di Giuseppe, se il comune di Formia ed il sindaco Taddeo (che del ragazzo era stato nominato tutore) avesse onorato una serie di prescrizioni e fatto rispettare una serie di comportamenti disposti dal Tribunale dei Minorenni per una serie di guai giudiziari in cui era coinvolto Maiolo. Tutti gli organi d’informazione riportarono le dichiarazioni dell’avvocato Cupolino che – secondo la Giunta – deve essere querelato insieme agli autori “degli articoli di giornale (“Tempo reale Quotidiano”, Latinatoday.it/cronaca/Formia, Latina OGGI, “Il Messaggero cronaca Latina”) pubblicati in data 8 marzo 2024, nonché dui “Latina OGGI” del 9 marzo, “Il Messaggero cronaca Latina” del 10 marzo, dell’11 marzo e del 12 marzo, nonchè dalle piattaforme “social”, di cui non vengono menzionati i nomi.

“Emerge quale parte attiva della campagna diffamatoria – così la specifica la Giunta Taddeo – il legale della madre del minore, il quale, pienamente a conoscenza della non rispondenza al vero di quanto da lui stesso dichiarato ai giornalisti che lo hanno riportato, e che a loro volta non hanno assolto l’onere di controllare la corrispondenza al vero delle notizie pubblicate”. In attesa di conoscere il nome del legale (che sarà senz’altro un esterno ma “di elevata, comprovata e specifica professionalità in materia”) e l’impegno finanziario che dovranno sostenere i contribuenti formiani per onorare il suo impegno professionale, la Giunta ha deciso di applicare quanto prevede la legge sulla stampa (la numero 47/1948) “gli articoli di stampa risultano, nei titoli, nell’occhiello e nel complesso del testo, gravemente lesivi della reputazione e dell’immagine in primis del Comune di Formia, poi degli amministratori e dei Servizi sociali. Senza alcuna verifica in ordine alla corrispondenza al vero delle situazioni profilate da parte dei giornalisti, rappresentano reiteratamente il Comune di Formia, gli amministratori e i Servizi sociali comunali come i responsabili del decesso del minore, sulla scorta di falsa attribuzione di asserite ‘inadempienze’ e ‘inerzie’ con le quali si sarebbero sottratti ai compiti da assolvere nei confronti del minore”.

La delibera numero 91 sostiene che, contrariamente asserito dall’avvocato Cupolino, soltanto dopo la morte di Giuseppe Maiolo – era il 9 marzo scorso – con una relazione dei Servizi sociali del Comune di Formia (prot. n. 13648 del 09.03.2024 e successiva integrazione) “si è fornita una dettagliata elencazione cronologica degli adempimenti/attività più rilevanti concretamente portati avanti dal tutore, sempre su indicazione, verifica e controllo dei Servizi Sociali Comunali, posti in essere dall’inizio dell’affidamento del minore al Comune di Formia, che hanno contemplato il coinvolgimento di vari Enti. E’ stato accertato e documentato che in tutto questo periodo (dal giugno 2023 quando il sindaco Taddeo venne nominato tutore di Maiolo da parte del Tribunale dei Minorenni) i Servizi sociali hanno costantemente mantenuto relazioni ed interloquito con la madre del minore, al fine di elaborare una progettualità completa ed efficace”.

E, invece, a dire del comune, nonostante “i plurimi interventi/iniziative/attività concretamente e reiteratamente poste in essere dal Comune per il tramite dei Servizi sociali e del Sindaco in qualità di tutore, tutte certificate e ampiamente documentate, è stata avviata una vera e propria campagna diffamatoria a mezzo stampa basata sulla narrazione di fatti non corrispondenti al vero, lesivi della reputazione del Comune di Formia, degli amministratori e dei Servizi Sociali Comunali, senza che negli articoli di giornale pubblicati sia stata svolta una verifica in ordine alla veridicità delle notizie riportate, come invece sarebbe stato indispensabile secondo il pacifico insegnamento della Suprema Corte di Cassazione”.

Il contenuto della delibera numero 91/2024 della Giunta – che non ha precedenti nella prestigiosa storia dell’attività amministrativa del comune – naturalmente è stato contestato “totalmente” dall’avvocato Cupolino. Ha annunciato che sui suoi rilievi veicolati due mesi fa dalla stampa il sostituto procuratore Alfredo Mattei ha chiesto, attraverso il commissariato di Polizia di Formia, le dovute integrazioni. Che il legale all’epoca non parlasse a titolo personale l’ha specificato aggiungendo che, dopo la pubblicazione della delibera di conferimento della nomina del legale chiamato a querelare i giornalisti, “nelle prossime ore la madre di Giuseppe Maiolo depositerà una querela negli uffici della Procura della Repubblica di Casssino”, naturalmente contro il presunto omissivo ed inadempiente operato dei servizi sociali e del tutore del 17enne scomparso nell’incidente stradale del 6 marzo scorso.

La prima a gettare la prima benzina sul fuoco delle polemiche è stata l’ex sindaca di Formia, ora consigliera comunale di opposizione della lista “Un’altra città-Movimento Cinque Stelle”, Paola Villa: “Costituisce una vergogna inaudita questa delibera della giunta Taddeo-Cardillo Cupo che decide di conferire un incarico legale, pagato con i soldi di tutti i cittadini formiani, per difendersi da un fantomatico reato di diffamazione a mezzo stampa perpetrato da alcune testate giornalistiche e su alcuni profili social (Instagram e Facebook) all’indomani della tragica morte del giovanissimo Giuseppe Maiolo”.

Annunciando la presentazione di un’interrogazione per verificare quanto “messo o non messo in campo dal comune e dai suoi servizi sociali sul giovanissimo Giuseppe Maiolo”, l’ex primo cittadino definisce “assurdo che il comune di Formia, o meglio la giunta comunale, perché si tratta esclusivamente di scelta politica, voglia spendere soldi pubblici per tale questione e difendere l’onorabilità, ma l’onorabilità di chi! Poi, lo stesso comune e la stessa giunta non trovano né soldi né tempo per dare incarichi legali e difendere il comune contro chi mantiene le concessioni degli allevamenti di mitili e pesci. Lo stesso comune e la stessa giunta non trovano offensivo e diffamatorio che qualche politico si faccia selfie imbarazzanti con gente annoverata in processi penali per spaccio e non solo. Ma l’onorabilità di rappresentare la città è poca cosa…sempre per loro”.

Per Paola Villa, che si rivolge all’esecutivo, la vicenda di Giuseppe “non vi ha insegnato proprio niente! Avremmo dovuto tutti chiedere scusa per averlo dimenticato, per averlo ignorato, avremmo tutti dovuto chiedere scusa ad un ragazzo di diciassette anni che è rimasto invisibile ad ogni istituzione di questa città. Qui sì che abbiamo perso tutti l’onorabilità, senza un briciolo di vergogna”.

Velenoso anche il commento del capogruppo della lista Guardare Oltre Imma Arnone: “L’ultima offesa a Giuseppe: il bavaglio della stampa! E’ ormai chiaro che questa Amministrazione non tollera alcuna forma di critica sul suo operato – esordisce – Ma è particolarmente grave che ciò avvenga quando c’è di mezzo la morte di un ragazzo. Le eventuali responsabilità le stabilisce chi di dovere. Penso invece che ci voglia più rispetto per il dolore di una madre e per i tanti che hanno raccontato la storia: questa querela, che vuole sembrare un atto di forza, in realtà è una grande prova di debolezza di chi non è riuscito ( e ancora non riesce ) a inquadrare quanto è accaduto: la storia tragica di Giuseppe ci riguarda tutti, in primo luogo l’Istituzione. Mi sarei aspettata che a fronte della tragedia, si fosse deciso un convegno, una riflessione sull’abbandono scolastico, sul disagio giovanile – ha aggiunto la dottoressa Arnone – Invece partono le querele, a che tutti sappiano che si rischia se si toccano certi argomenti. Ma la stampa libera, il dolore di una madre non si affrontano con le querele: queste, una amministrazione matura, le destina ad altro!”.