Soppressione comunità montane e arcipelago, continua il botta e risposta tra Ucem e Regione Lazio

Attualità Regione Lazio

Continua a tenere banco la polemica, a distanza, tra l’Uncem, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, e la Regione circa la volontà (secondo i primi) di sopprimere le 23 comunità montane del Lazio e la Comunità Arcipelago delle Isole Pontine mentre la Giunta Rocca parla di una diversa funzionalità e riorganizzazione di questi enti secondari. L’intervista del presidente dell’Uncem Lazio, Achille Bellucci, che anticipava un ricorso al Tar contro questo colpo di spugna , aveva registrato la presa di posizione dell’assessora regionale agli enti locali Luisa Regimenti che, sottolineando come la Giunta regionale del Lazio abbia a cuore il rilancio delle aree interne, delle zone montane e delle isole, aveva specificato la portata delle delibere approvate dalla Giunta del presidente Francesco Rocca.

“Abbiamo provveduto nell’ultima Giunta, con una proposta condivisa con l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, ad approvare i bilanci consuntivi di liquidazione delle ventidue Comunità montane del Lazio e della Comunità Arcipelago delle Isole Pontine. Si tratto di un primo passo che ci permetterà di avviare una nuova fase e operare un riordino dell’assetto degli Enti locali del territorio” – affermava l’assessora Regimenti, alla quale non erano piaciute soprattutto le critiche “preventive” mosse dall’Uncem Lazio su una la riforma “che deve essere ancora… scritta”.

L’assessora Regimenti aveva specificato di condividere con l’Unione delle Comunità montane l’obiettivo di portare più risorse, più fondi europei, più servizi per frenare lo spopolamento e migliorare la qualità di vita dei cittadini  Ora le garanzie dell’assessora Regimenti sono state condivise dal presidente Bellucci che in una lettera aperta teme il “caos amministrativo: il nostro ricorso al Tar tutela non solo i territori montani ma anche il ruolo e l’azione della Regione, in quanto abbiamo alle spalle una ventennale storia che Lei, per ovvie ragioni, non ha vissuto e che mi creda pensavamo di aver lasciato alle spalle. Il suo provvedimento che rilancia la legge numero 17/2016, è stato analizzato negli anni e vagliato in decine di riunioni nelle 23 Comunità Montane, e con gran parte dei 248 Sindaci dei Comuni Montani”.

A dire del presidente Bellucci “Il territorio ha espresso un secco rifiuto all’applicazione dell’articolo 32 del Tuel, che crea le Unioni di Comuni Montani su base volontaria, la fusione fatta a tavolino di alcune Comunità Montane con una nuova perimetrazione, e la continua diminuzione di risorse preziose per territori fragili ed in spopolamento. Tutto ciò è nella sua deliberazione, accanto ad illegittimità palesi come quella dell’approvazione di un bilancio di liquidazione che non esiste, e delle revoche dei Commissari straordinari.  Sono 7 anni che quel provvedimento, la legge 17/2016, si è impantanato in Consiglio ed ogni anno è stato oggetto di modifiche ed integrazioni che ne hanno complicato l’iter attuativo, credo sino alla sua inapplicabilità”.

Il presidente dell’Uncem Lazio Bellucci ha chiesto all’assessora Regimenti di non trascurare un eventuale “caos amministrativo” che potrebbe prodursi sul territorio che potrebbe essere provocato dalla riforma della Regione Lazio e, auspicando invece lo stanziamento di “risorse amministrative preziose da parte della Regione Lazio”, chiede all’assessore Regimenti di approntare “insieme una nuova legge ai sensi del testo unico degli enti locali ed applichiamo finalmente l’articolo 44 della Costituzione a tutela delle zone montane; ancora siamo in tempo”.