Sparatoria a Suio Terme, la ricostruzione: Molinaro ha esploso 7 colpi. Era in licenza per “gravi motivi di salute”

Castelforte Cronaca

CASTELFORTE – Incapace di accettare il nuovo presunto rapporto della donna 40enne con la quale aveva avuto una relazione extraconiugale. Ha sparato per primo ad uno dei suoi migliori amici perché, secondo lui, gli aveva tolto, rubato qualcosa che pensava fosse suo. E’ quanto ipotizzano i Carabinieri della Compagnia di Formia su quanto avvenuto martedì pomeriggio presso l’albergo termale Nuova Suio a Castelforte dove l’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro, di 56 anni, originario di Teano ma in servizio presso la stazione dell’Arma di Carinola dopo esserlo stato presso quella di Castelforte, ha ucciso Giovanni Fidaleo, il 60enne direttore della stessa struttura ricettiva e ha ferito gravemente Miriam Mignano, di 40 anni di Castelforte, la donna che l’omicida pensava fosse la nuova amante di Fidaleo.

Le indagini stanno cercando di chiarire innanzitutto la dinamica della tragedia, soprattutto se l’appuntato Molinaro per vendicarsi abbia pedinato la donna – le sue condizioni restano gravi ma fortunatamente ma non disperate dopo un lungo intervento chirurgico cui è stata sottoposta presso il Policlinico Gemelli di Roma dove è stata trasferita a bordo di un’eliambulanza del 118 – o abbia sorpreso la coppia all’interno dell’albergo chiuso in questo periodo dell’anno. Tra i tre non ci sarebbe stata una lite prima degli spari, possibile conferma del fatto che il carabiniere di Teano avrebbe premeditato di uccidere Fidaleo – originario di Itri, promessa del calcio dilettantistico locale e residente a San Giorgio a Liri dove abitava con la sua famiglia e si era candidato alle ultime elezioni amministrative – e Mignano, quest’ultima per anni dipendente dell’albergo di Suio prima di diventare negli ultimi mesi guardia giurata presso una società di vigilanza armata di Gaeta.

Giovanni Fidaleo – Giuseppe Molinari – Miriam Mignano

Per primo sarebbe stato colpito mortalmente il 67enne all’addome, al torace e all’altezza della mascella , poi la donna al seno, all’inguine e all’intestino dopo un le suo inutile tentativo di trovare riparo in una stanza dell’albergo. Sette i colpi esplosi con la pistola d’ordinanza calibro 9 parabellumm, quattro all’indirizzo di Fidaleo, i rimanenti contro la Mignano. La dinamica omicidiaria dovrà contribuirla a ricostruire l’autopsia del direttore d’albergo in programma sabato presso l’ospedale di Cassino.

Molinaro, dopo il delitto, aveva raggiunto Teano a bordo della sua utilitaria per raccontare quanto avvenuto a Suio alla psicologa con cui era in cura da qualche settimana. E non è un caso che il militare di Teano dal 22 febbraio scorso era “in licenza straordinaria per gravi motivi di salute”. Li rivela la Procura di Cassino in un comunicato stampa non specificando di quale natura fossero. E’ stata la professionista a chiamare i Carabinieri dove l’appuntato si è costituito prima di essere associato nel vicino carcere militare con le accuse di omicidio e di tentato omicidio Molinaro in serata è stato sottoposto a fermo di pg dopo un lungo e drammatico interrogatorio svolto dal Pm di turno – anche se le indagini sono per competenza territoriale della Procura di Cassino – della Procura di Santa Maria Capua Vetere

Secondo il legale difensore Giampiero Guarriello e gli stessi Carabinieri di Formia l’appuntato Molinaro è stato “molto collaborativo”. Scosso per quanto avvenuto, ha dichiarato di essere molto confuso e di aver agito non rendendosi conto di quanto stava avvenendo. Molinaro ha aggiunto, infine, che non voleva uccidere. Ha precisato di essere andato nell’albergo di Suio per chiarire con Fidaleo e Mignano. Ci sarebbe stata una lite che, degenerata, è culminata con lo sparo di sette colpi di pistola.

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