Omicidio Piccolino, Bartolomeo: “Demenziale chiudere il Tribunale di Gaeta, serve una sede Dda nel sud pontino”

Cronaca Formia

FORMIA – La chiusura del Tribunale di Gaeta è stata al centro di alcuni interventi al consiglio comunale straordinario di Formia sull’omicidio di Mario Piccolino, tenutosi questa mattina. Il sindaco Sandro Bartolomeo ha usato parole dura, definendo “demenziale” la scelta di chiudere il presidio di giustizia gaetano e chiedendo “l’apertura di una sede distaccata della Direzione distrettuale antimafia”.

bartolomeo piccolino 5“Lo Stato deve essere ancora più presente – ha dichiarato il primo cittadino – Nessuna polemica con le Istituzioni ma lo voglio dire con grande forza: aver sguarnito il territorio di una sezione distaccata del Tribunale mi è sembrata una scelta che sul piano politico definire demenziale è un aggettivo leggero. E’ arrivato il momento non solo di restituire protezione giudiziaria a questo territorio ma forse di andare oltre: è ora che le sezioni della Direzione Investigativa Antimafia arrivino anche a Formia. Ci sono state e ci sono tuttora indagini in corso. Vogliamo che qualcuno a tempo pieno e non solo casualmente, vogliamo qualcuno che qui su questo territorio sveli il tessuto profondo e ci dica quali siano i collegamenti a tutti i livelli, senza ritegno per nulla e per nessuno. Non è un servizio che si possa fare con delle procure distanti. Qui si gioca una partita per il Lazio intero”.

Anche il consigliere comunale Mattia Aprea ha parlato di tribunale e di forze dell’ordine: “Vogliamo un commissariato di primo livello in questa città. Abbiamo tutti i numeri per farlo. Le infiltrazioni sono talmente evidenti. In questa città non so quante banche esistono. Dobbiamo avere un potenziamento dei Carabinieri. Ci hanno tolto anche il Norm. Abbiamo proposto di fare una nuova caserma ma se lo Stato non fa lo Stato noi abbaiamo la luna e non andiamo da nessuna parte. Chi ci doveva tutelare non lo ha fatto. Sesa Amici lei dov’era quando ci hanno tolto il Tribunale. La Capacchione ha definito il tribunale di Cassino “il tribunale delle marchette”. La sede distaccata di Gaeta aveva 10mila fascicoli pendenti che sono stati smistati in modo assurdo. La gran parte di quei reati andranno in prescrizione. Se non abbiamo uno sforzo sinergico non andiamo da nessuna parte”.

Mario Piccolino
Mario Piccolino

Da parte sua il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Teresa Amici, ha preso in carico le richieste dei presenti per portarle sul tavolo del Governo: “Sandro ha chiesto che lo Stato metta a sua disposizione per tutto il comprensorio – e la presenza dei sindaci ne è una testimonianza – qualcosa di più di semplice protezione: investimento, conoscenza della specificità delle realtà. Ringrazio le forze dell’ordine, ci auguriamo che venga associato alla giustizia presto. Ma una cosa è certa. Allo Stato chiediamo lo sviluppo di questo territorio. La prossima settimana chiederò che si faccia questo tavolo per affrontare in quella sede la necessità di rafforzamento del territorio in termini di uomini e risorse. Un luogo della Regione Lazio e non la periferia di un’altra regione martoriata, può far fare un salto di qualità nelle investigazioni. La sicurezza di vivere una città è data dal fatto che dobbiamo colpire chi ha messo a tacere una voce di libertà e quando a quelle voci si oppone la violenza, la saldatura tra stato, istituzioni e società civile è essenziale. Sarà mio compito farlo anche con tutte le altre forze politiche. Il bene di Formia deve essere un bene di tutti e non di una parte sola. Siamo chiamati a dare risposte non banali”.

Chiederà un incontro urgente al Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio, Cioffredi, il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone: “Questa mattina ho preso parte, su invito del sindaco Sandro Bartolomeo, al consiglio straordinario di Formia indetto a seguito dell’inquietante e spietata uccisione di Mario Piccolino, freddato con un colpo ravvicinato di pistola alla testa. Si è trattato di una prima, ma rapida risposta che l’intera città, attraverso la sua massima istituzione, ha dato rispetto ad una ferita inferta nell’anima della comunità, nei confronti di tutti i cittadini che si sono sentiti violati e violentati nella sicurezza della propria abitazione. Nel mio intervento in Consiglio ho sottolineato che Mario Piccolino era, senza dubbio, una persona stravagante ma con un grande cuore nonostante le difficoltà a cui la vita, le vicende personali e la salute, lo hanno messo di fronte. Con il suo blog ha difeso la libertà di ciascuno di noi ad esprimere le proprie opinioni senza esimersi mai dalla denuncia coraggiosa di ogni fatto legato alla criminalità. Ha difeso con i suoi interventi la legalità di cui ciascuno di noi è portatore e lo ha fatto all’interno della comunità in cui è cresciuto ed ha vissuto. Con lui è stato ucciso in modo barbaro un pezzo della nostra città. E per questo mi auguro, con tutto il cuore, che le indagini in corso possano portare al più presto ad identificare ed arrestare l’omicida. Questa vicenda ha segnato una pagina terribile della storia della città. Questa vicenda è segnale delle difficoltà che questo territorio ha davanti alle presenze criminose e alla criminalità organizzata. Richiami a queste particolarità, alla necessità di mantenere sempre alta l’attenzione e il controllo da parte delle forze dell’ordine, le abbiamo più volte espresse in tutte le sedi, nel momento in cui per meglio fare, e in nome di falsi risparmi di spesa si smantellava una parte fondamentale della presenza dello Stato in queste comunità. Ho ricordato le parole, utilizzate durante l’incontro dell’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, del sostituto procuratore della Procura Nazionale Antimafia, Diana De Martino, che ha assicurato che questo territorio è sano. La De Martino ha detto chiaramente che qui non c’è criminalità organizzata, che Camorra e Mafia non hanno fatto sistema con la società, con le imprese. Ci sono tuttavia delle presenze che destano preoccupazione nel territorio e proprio per questo abbiamo tutti il dovere, istituzioni e forze dell’ordine, di identificarle e fermarle impedendo loro di contaminare un territorio che era ed è sano. Ma ho anche ricordato la scellerata decisione di attuare un piano di riorganizzazione della giustizia, culminato anche nella chiusura del tribunale di Gaeta, che ha minato l’integrità del nostro territorio, ha fatto perdere il coordinamento organico delle forze dell’ordine e della Procura, ha diviso la giurisdizione tra due province creando confusione, ha smembrato il sistema della sicurezza, ed ha sottratto un pezzo importante della nostra provincia dalla centralità del Comitato per l’ordine e la sicurezza che, presieduto dal prefetto di Latina, vede la partecipazione dei vertici massimi delle forze dell’ordine e svolge un ruolo chiave nella lotta alla criminalità. Oggi ci interroghiamo sulla vicenda che ha coinvolto una delle persone più in vista di questa città. E farlo è doveroso ma è anche dovere della politica far sì che questi pericoli siano cancellati. Dobbiamo essere capaci di rivedere le scelte quando queste sono evidentemente sbagliate. In attesa dei chiarimenti necessari e dovuti, sulla tragica morte di Mario Piccolino, le istituzioni politiche devono agire come supporto delle forze dell’ordine ed aumentare, non tagliare, i presidi di legalità a tutela della sicurezza pubblica, sia quella reale che quella percepita. Credo che da questo impegno dobbiamo ripartire con concretezza e mettendo in atto tutte le azioni necessarie. Per questo ho assunto l’impegno di inviare una lettera al presidente dell’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, perché organizzi al più presto un incontro con il consiglio comunale di Formia al fine di decidere insieme le azioni necessarie a garanzia della sicurezza delle nostre comunità”.