Il Cimitero di Gaeta

Gaeta / Cimitero, concessioni pagate due volte: il comune restituisce i soldi

Cronaca Gaeta

GAETA – Se non trovi i documenti della concessione cimiteriale, a Gaeta ne devi pagare una nuova, passando da una di data indefinita o di 99 anni, ad una trentennale. Una logica portata avanti dagli uffici cimiteriali di Gaeta messa in dubbio da due sentenze del giudice di pace di Gaeta, tanto che ora anche il dirigente, a seguito di ingiunzione di pagamento, si è convinto a restituire i soldi, addizionati ovviamente di interessi e spese legali della controparte. Un indirizzo, quello dell’ente pubblico, che negli anni passati aveva prodotto l’affissione di contestatissimi cartelli (proprio a ridosso del mese dei morti) in cui si intimava ai titolari di concessione di pagare, nel caso in cui non si fosse stati in possesso delle carte, pena il ritorno nella “disponibilità” del loculo al comune. Con il piccolo particolare che in alcuni casi i loculi sono occupati da salme di defunti vissuti a cavallo tra l’ottocento e la prima metà del ventesimo secolo, rimasti magari senza una discendenza in grado di curarne gli interessi. Così dal 2014 molti cittadini ignari, soprattutto anziani, hanno iniziato a pagare 775 euro. Ma non tutti hanno accettato supinamente il nuovo balzello. Assalite dal dubbio due anziane si sono rivolte all’avvocato Fabio Maria Vellucci che a gennaio 2017 ha avuto ragione, tramite sentenze del giudice di pace di Gaeta Maria Sabrina Scappaticcio. Nel corso dei giudizi sono state prodotte in un caso ricevute di saldo risalenti agli anni ottanta, nell’altro addirittura fattura di acquisto dalla ditta Capomaccio, poi fallita. Ma secondo il legale tutte le concessioni rilasciate sarebbero nulle in quanto il suolo sul quale è edificato il camposanto borbonico sarebbe privato, come risulta da un contratto di enfiteusi e da una delibera di consiglio comunale del 1968. Il terreno avrebbe dovuto essere affrancato. Argomentazione oggetto di nuovi procedimenti giudiziari tuttora in corso nei quali si sostiene la nullità di tutte le concessioni rilasciate dal comune, indipendentemente dalla legge del 1975.