Coronavirus, sgravi fiscali per le attività commerciali: Formia pensa al “Modello Bari”

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FORMIA – “Modello Bari” o piano “Open”. Il comune di Formia pensa di applicare la sperimentazione che ha avviato il sindaco del capoluogo pugliese nonché presidente nazionale dell’Anci, l’associazione dei Comuni d’Italia, Antonio De Caro, per venire incontro e rilanciare nella fase due del Coronavirus le attività commerciali, ricettive e turistiche della città. Se n’è parlato nella proficua riunione della conferenza dei capigruppo che, dopo le polemiche dei giorni scorsi da parte dei rappresentanti delle minoranze non invitati ad un primo incontro con i dirigenti locali dell’Ascom territoriale e della Cna balneatori, è stata allargata anche alla commissione bilancio. Naturalmente il comune di Formia, che in sede di approvazione del bilancio di previsione 2020 ha stanziato un maxi emendamento di 600mila euro destinato a sostenere le famiglie e le attività economiche condizionate dal Covid 19, sta pensando di alleggerire la gestione dei propri tributi nel settore, uno su tutti è la Tosap.

Su forte impulso delle minoranze, la cui proposta è stata condivisa dalla maggioranza del sindaco Paola Villa (presente all’incontro insieme all’assessotre al turismo e allo sviluppo economico Kristian Franzini), sono stati avanzate due tesi: innanzitutto il periodo di lockdown relativamente al versamento della Tosap – la cui riscossione è stata sospesa su disposizione del governo – da parte delle attività commerciali deve essere recuperato nei primi mesi del 2021. Il modello “Bari”, che il comune di Formia vuole applicare da subito per favorire la ripartenza del settore del commercio, prevede la riduzione delle imposte di competenza del Comune per tutto il periodo di chiusura e soprattutto il raddoppio, “laddove sarà possibile, delle superfici date in concessione. Si applicherà l’elemento cardine di ogni scoutistica: prendi due e paghi uno. L’obiettivo è duplice: garantire l’inderogabile criterio del distanziamento sociale e favorire, in vista della stagione turistica (se inizierà), il comparto.

Il comune di Formia pensa di formalizzare un accordo con proprietari dei locali per ridurre e dilazionare nel tempo gli affitti e, a tal riguardo, un confronto, oltre che tra le forze politiche, è stato avviato con le principali associazioni di categoria. Stesso cliché per la Tari e per la sosta a pagamento. Se la gestione futura della tassa sull’immondizia sarà oggetto di un incontro tecnico a giorni con la Formia Rifiuti zero – si sta valutando anche qui la proposta di attuare una moratoria per i giorni di chiusura “a favore chi ha chiuso non per una scelta”, il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco ha sollecitato di fare altrettanto per i cittadini e imprenditori muniti degli abbonamenti semestrali e annuali per la sosta a pagamento: il comune deve interloquire con la società appaltatrice per permettere il recupero del periodo del lockdown per beneficiare del servizio al termine della durata semestrale dell’abbonamento o, per quanto riguarda quello annuale, nei primi mese del 2021.

L’amministrazione Villa vuole dare la possibilità a tutti di poter riaprire in sicurezza consentendo senza ulteriori autorizzazioni di aumentare gratuitamente l’occupazione di suolo pubblico, “mettendo gli stessi tavolini su uno spazio maggiore”, ma crede molto in una piattaforma già messa a disposizione gratuitamente da alcuni privati per prendere appuntamenti on line con i negozi, prenotare ordinazioni a domicilio e asporto, evitando così code e assembramenti.

Capitolo famiglie, un’altra ferita sanguinante aperta dalla pandemia. Se le minoranze, con diverse sfumature, hanno chiesto di conoscere l’entità dell’avanzo amministrazione del comune e l’immediata ed urgente convocazione della commissione alle Politiche sociali , soprattutto “per capire realmente cosa è stato fatto sinora rispetto a tanti annunci reclamizzati”.

Ad alzare la voce è anche il silenzioso e sofferente pianeta legato allo sport. “In una città dove tutto appare paralizzato, con un’Amministrazione ingessata, a tratti inesistente e dove si fatica persino a capire se in determinati settori vi siano o meno degli Assessori nominati”, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo ha presentato un “pacchetto” di “interventi immediati” coinvolgendo e favorendo associazioni ed attività territoriali che “negli ultimi mesi e ancor di più in questo momento sono totalmente abbandonate a loro stesse”. Sono praticamente cinque: la sospensione di tutte le imposte comunali fino al 31 dicembre 2020 e la rateizzazione in 15 mensilità a partire da gennaio 2021 delle somme dovute; il rinnovo delle concessioni e delle autorizzazioni per l’utilizzo di strutture pubbliche di un anno con blocco dei canoni di locazione fino al 31 dicembre prossimo e con pagamento in 15 rate mensili a partire da gennaio 2021; l’istituzione dei bandi comunali a sostegno delle attività sportive non appena si ripartirà; quella di un fondo di contributo in conto canone per il rimborso degli affitti pagati dalle associazioni ai privati, per il periodo emergenziale e, inoltre, di un altro fondo da destinare alle famiglie a basso reddito per il rimborso delle quote di iscrizione pagate per far praticare sport ai figli.

A margine della conferenza dei capigruppo, allargata alla commissione bilancio, il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele, aveva proposto di convocare per il 4 maggio una seduta monotematica del massimo consesso civico sul futuro dell’ospedale “Dono Svizzero” alla luce del ruolo determinante svolto dal 29 febbraio per fronteggiare il Coronaviris sul territorio del sud pontino. L’istanza scaturisce da un durissimo scontro epistolare tra il sindaco Villa e il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati ma ancora il capogruppo leghista Di Rocco ha invitato la maggioranza civica di “guardare oltre il dito di un mano perché, come non mai, recitare da soli un de profundiis è un mero esercizio di retorica”. Di Rocco ha “stoppato” il presidente dell’assemblea proponendo la convocazione degli stati generali sulla sanità dell’intero sud pontino per immaginare il”Dono Svizzero” all’indomani della conclusione della pandemia e prima della realizzazione del “Policlinico del Golfo”. La proposta è innovativa: riunire i consigli di tutti i comuni un tempo aderenti all’ex Usl lt/6. Gli assenti in quella circostanza saranno in torto e i destinatari di quella delibera d’intenti (Regione e Asl) “non potranno voltare lo sguardo dall’altra parte”.