Coronavirus, in corso indagine epidemiologica a Minturno: intervista al sindaco Stefanelli [VIDEO]

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MINTURNO – Restano gravi anche se stazionarie le condizioni della donna di 54 anni che, originaria di un centro della provincia Cremona ed in visita dal 23 febbraio presso alcuni parenti a Minturno, è risultata il primo caso positivo di coronavirus in provincia di Latina.

La donna da domenica sera è ricoverata allo “Spallanzani” di Roma con una forma acuta di broncopolmonite dopo aver accusato, da qualche giorno, evidenti sintomi influenzali e difficoltà respiratorie al punto di rivolgersi sabato al punto di primo intervento dell’ospedale di Minturno ed il giorno dopo prima alla Guardia medica e poi al pronto soccorso del “Dono Svizzero” di Formia.

Sta meglio invece la nipote di Minturno di cui era ospite la 54enne: è risultata negativa al tampone cui è stata sottoposta all’ospedale Spallanzani cui era stata trasferita dalla serata di domenica subito dopo la zia, giunta a Minturno per coordinare i lavori di ristrutturazione di un alloggio di proprietà e per acquistare presso un mobilificio della zona il relativo arredamento. Una sorta di ricerca epidemiologica l’ha effettuata lo stesso sindaco Gerardo Stefanelli tentando di ricostruzione i movimenti e le abitudini della numerosissima famiglia della donna contagiata.

Nel frattempo, il Comune di Minturno ha disposto la chiusura delle scuole nei giorni 4, 5 e 6 marzo per sanificazione dei locali (Leggi Qui).

INTERVISTA Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno

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Molti parenti della donna, residenti a Minturno e a Scauri, hanno deciso volontariamente di mettersi in quarantena cui sono stati costretti a farlo da domenica anche quattro tra medici ed infermieri del Pronto Soccorso del “Dono Svizzero” che l’hanno avuto in cura. Qualcosa non ha funzionato nella macchina dell’Asl. La donna ha raggiunto l’ospedale di Formia a bordo di un mezzo proprio piuttosto che un’ambulanza del 118. Non ha trovato aperta la tenda “pre-triage” allestita lo scorso fine settimana dall’Asl per i pazienti soggetti a tosse o febbre. L’avevano allestita i volontari della Protezione civile “Ver sud pontino” ma non è mai entrata in funzione per la mancanza del personale richiesto.

INTERVISTA Antonio Tomao, coordinatore Protezione Ver sud pontino