Latina / Gina Cetrone all’interrogatorio di garanzia: “Costretta a subire le pressioni del clan”

Cronaca Latina

LATINA – “Costretta” a subire le pressioni di Agostino Riccardo, ora collaboratore di giustizia, ad avere come interlocutori i componenti della famiglia dei Di Silvio a gestire la sua campagna elettorale nel 2016 a Terracina dov’era candidata al consiglio comunale per conto di una lista civica di centro destra. A 24 ore dal suo clamoroso arresto da parte della squadra Mobile di Latina nell’ambito dell’operazione “Scheggia”, l’ex consigliere regionale del Pdl Gina Cetrone è comparsa davanti il Gip del Tribunale di Roma Antonella Minunni, lo stesso magistrato che, su richiesta della Dda della capitale, aveva emesso la pesante ordinanza di custodia cautelare anche nei confronti del marito Umberto Pagliaroli e di Armando, Samuele e Gianluca Di Silvio.

L’imprenditrice originaria di Sonnino durante le due ore dell’interrogatorio svolto nel carcere romano di Rebibbia, assistita dall’avvocato Lorenzo Magnarelli, ha contestato in tutte le sue parti il contenuto delle 42 pagine dell’ordinanza del Gip Minunni in cui è indagata,a vario titolo, di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso. Nel racconto della Cetrone non sarebbe stato lei a contattare Riccardo per curare la gestione del servizio di affissione in occasione delle amministrative di Terracina di quattro anni fa. Ha anche spiegato come le foto che hanno ritratto alcuni degli indagati della famiglia Di Silvio davanti i suoi manifesti elettorali fossero state scattate con il presunto obiettivo di infangarla qualora non avesse accettato la proposta di Riccardo.

La difesa della Cetrone ha depositato,intanto, una richiesta di scarcerazione non essendoci rischi di inquinamento delle prove né della reiterazione del reato. Se l’istanza sarà esaminata dal Gip che si è riservato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere invece il marito della Cetrone, Umberto Pagliaroli – il legale difensore Cesare Gallinelli ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari in considerazione del suo precario quadro clinico – e Samuele Di Silvio. Venerdì sarà, infine, il turno di Armando e Gianluca Di Silvio che compariranno davanti il Gip per l’interrogatorio di garanzia.

Saverio Forte