Formia Rifiuti Zero, controlli sulla regolarità dei contratti di fornitura

Formia Politica

FORMIA – Effettuare una ricognizione sulla regolarità dei contratti di fornitura di mezzi e servizi formalizzati dalla Formia Rifiuti Zero dal 2016 in poi. Che lo faccia, poi, il comune, quale socio di maggioranza, nei confronti della propria municipalizzata che dal 1 maggio 2015 si occupa del ciclo dei rifiuti comincia ad essere un problema che improvvisamente ha agitato gli animi della politica cittadina e, della maggioranza civica in particolare, nel “cuore” delle festività natalizie.

Ad operare alla ripresa dell’attività lavorativa dopo la pausa Natalizia sono stati i membri del controllo analogo nominato dal comune di Formia – vi fanno parte il dirigente dell’avvocatura interna, Domenico Di Russo, del settore finanziario Daniele Rossi e di quello alle opere pubbliche Antonio Fracassa, anche se quest’ultimo era ufficialmente assente – e i componenti dei collegio dei revisori dei conti. Sono entrati in azione dopo l’arrivo di una “pioggia” di segnalazioni del nuovo direttore della Formia Rifiuti zero Raffaele Rizzo che ha chiesto di mettere ordine ad una serie di presunte irregolarità contabili e procedurali compiute sinora dall’amministratore unico della stessa società, il manager torinese Raphael Rossi.

In effetti a chiedere anche al controllo sulla legittimità degli affidamenti alla Frz era stata il sindaco Villa in una lettera all’avvocato Di Russo e ai dirigenti Rossi e Fracassa, quest’ultimo sostituto della dottoressa Lanzillotta alla guida del settore Opere Pubbliche. Rizzo, in effetti, era giunto secondo nella selezione a tempo determinato della cui commissione di nomina faceva parte stranamente l’amministratore Rossi. La misteriosa rinuncia del vincitore Aldo Iacomelli aveva permesso l’arrivo del funzionario di Colleferro che, appena arrivato nel suo ufficio in località ex Enaoli, aveva cominciato a fare le pulci ai conti e agli archivi della Formia Rifiuti zero, soprattutto dal 2015 al 2017 e, sembrerebbe, anche per la prima parte del 2018. Avrebbe registrato, dal suo punto di vista, violazioni al Codice degli appalti che, trasformatosi nel decreto legislativo 50/2015, poneva in forte dubbio gli affidamenti diretti per il servizio di noleggio degli automezzi per quasi 215 mila euro quando la legge dell’epoca, la 163/2006, obbligava procedure comunitarie “aperte”con soglia a 211mila euro. Rizzo ha messo nel calderone anche l’affidamento diretto al Centro servizi ambientali di Castelforte, per quasi due milioni e 600 mila eutro, del servizio di conferimento rifiuti da raccolta differenziata della società municipalizzata della Formia Rifiuti Zero dal maggio 2015. A suo dire gli affidamenti sotto soglia sarebbero stati frazionati anziché accorparli tra loro. L’obiettivo era di superare la soglia dei 40mila euro per poter indire una gara unica e aperta cui invitare più ditte e favorire la concorrenza. Ancora affidamento diretto per il “noleggio autospazzatrici telaio”, soprattutto di tre spazzatrici per un importo, rispettivamente, di 25.200, 25.200 e 22mila euro (dal settembre 2015 al febbraio 2016), per una cifra complessiva di 72 mila e 400 euro ad una ditta di Ceccano.

Rizzo ha cominciato a fare le pulci e avrebbe avuto il sostegno, più o meno diretto, da quando si è insediato, lo scora estate, dell’amministrazione comunale in carica stigmatizzando il ricorso alla logica degli “spacchettamenti” che avrebbe riguardato i noleggi e le riparazioni dei mezzi, tra il 2015 e il 2017, e la proroga di un contratto di circa 3mila euro, forniti dalla società di Minturno Eco Service spa, per complessivi 197mila, con affidamenti diretti frazionati sempre sotto soglia di 40mila. In sintesi, Rizzo ha denunciato una serie di “sconfinamenti” operativi compiuti da Rossi nel corso del tempo nella gestione del conferimento di incarichi di servizio e di consulenze quando il compito – a suo dire – avrebbe dovuto riguardare la direzione esecutiva della società municipalizzata. Ma il controllo analogo della Formia Rifiuti zero perché è entrato in azione solo ora? La tardiva (per alcuni) azione di vigilanza messa in campo insieme ai revisori dei conti della municipalizzata ha riguardato anche l’assenza nell’albo pretorio on line della società delle determine con cui si espletavano gli affidamenti diretti. I rapporti tra Rossi e Rizzo, in effetti, non sono dei migliori al punto che l’amministratore unico Rossi – il cui contratto scadra con l’approvazione del prossimo bilancio di previsione – ha ricordato al suo direttore di essere ancora in prova, periodo che si protrae per sei mesi dall’aggiudicazione della selezione pubblica per un periodo di tre anni…

Di questo di stato di cose ne è venuto a conoscenza il gruppo consiliare della Lega che il 16 dicembre aveva formalizzato un accesso agli atti del controllo analogo della stessa Formia rifiuti per chiedere i verbali emessi negli ultimi tre mesi, copie di eventuali segnalazioni su presunte irregolarità gestionali e contabili nel frattempo recapitate e risposte scritte alle interrogazioni sul ciclo dei rifiuti presentate lo scorso aprile. Intanto il 17 dicembre il sindaco Villa ha firmato l’avviso pubblico per la presentazione delle candidature per la nomina dell’amministratore unico della Formia rifiuti zero. Le istanze dovranno essere trasmesse entro e non oltre le ore 12 del 17 gennaio 2020 e la scelta di Rossi dovrà perseguire i seguenti requisiti: “comprovata conoscenza per studi compiuti in materie attinenti alle caratteristiche specifiche dell’attività societaria che dovrà essere svolta, fermo restando il possesso del titolo di studio universitario; comprovata competenza acquisita attraverso lo svolgimento di funzioni presso enti, aziende, società pubbliche o private; possesso di capacità relazionali e negoziali dimostrabili anche con esperienze di natura direzionale e gestionale che abbiano comportato responsabilità nell’impiego di risorse umane, finanziarie e strumentali”.

Intanto sarà lungo il lavoro che attende il controllo analogo ed il collegio dei revisori dei conti della Formia rifiuti zero: i due organismi di vigilanza dovranno stilare due distinte relazioni che saranno inviate ai due soci pubblici della stessa società, i comuni di Formia e Ventotene. E se dovessero emergere “anomalie” penalmente rilevanti ad occuparsene sarà la Procura della Repubblica di Cassino e la Procura regionale della Corte dei Conti.

Saverio Forte