Acqua, l’Assemblea dei Sindaci dell’Ato4 approva gli aumenti delle tariffe

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LATINA – Ha creato un prevedibile “polverone” politico il ‘ritocco’ tariffario che, suggerito dall’Arera, l’autorità nazionale per l’energia, il gas ed il sistema idrico, è stato ratificato dall’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 per quanto riguarda l’aumento sul territorio della provincia di Latina delle tariffe dell’acqua per il biennio 2018-2019. Si tratta di un’integrazione del 3,5% che, avendo un effetto retroattivo, comparirà con il conguaglio nella prossima bolletta a gennaio. Solo 23 (su un totale di 33) i Comuni che hanno partecipato all’assemblea dei sindaci dell’Ato 4. Unici a votare contro l’aumento sono stati i sindaci e i rappresentanti dei Comuni di Spigno Saturnia, Roccagorga, Aprilia, Ventotene, Sabaudia e Formia, mentre hanno votato favorevolmente l’aumento delle bollette idriche tutti gli altri Comuni rimanenti, tra cui quelli di Latina, Gaeta e Minturno.

Durissimo il commento della segreteria della Confconsumatori di Latina che, attraverso il suo presidente Franco Conte, parla di un “regalo di Natale dei sindaci della provincia, aumentano ancora le tariffe di Acqualatina senza risolvere il problema della torbidità e delle perdite idriche che restano superiori al 70%. I sindaci hanno deliberato questo aumento con effetto retroattivo quando la scorsa estate avevano promesso il contrario!” Per il sindaco di Formia Paola Villa l’aumento delle bollette idriche è “figlio” del mancato recupero delle dispersioni che ha provocato un declassamento dell’Ato 4 i cui utenti devono pagare in tariffa quanto necessario per permettere ad Acqualatina di realizzare i lavori. Le sue perplessità la Villa le ha esternate sul suo profilo facebook: “Nello spiegare l’adeguamento delle tariffe 2018-2019 e l’adeguamento Ticsi, un sistema assurdo che porta il garante idrico nazionale a chiedere l’aumento delle tariffe, la Segreteria tecnico operativa, dice chiaramente testuali parole: ” dato che nella nostra provincia i codici M1a ed M1b che ci dicono quante perdite abbiamo, ci indicano che stiamo molto al di sopra del 55% (percentuale media nazionale), il nostro Ato è andato “in classe E” cioè nell’ultima classe per qualità del servizio, allora la maggiorazione delle tariffe, deve portare il gestore a fare più investimenti e a scalare di due classi in 2 anni, altrimenti sarà sanzionato. Praticamente dato che il gestore fino ad oggi non ha fatto il recupero delle dispersioni, noi dell’Ato siamo stati sbattuti all’ultima classe, quindi gli utenti devono pagare in tariffa i soldi per far fare i lavori al gestore. Mi chiedo come sia possibile votare sta roba”.

Di tutt’altro parere quello del presidente della provincia di Latina e dell’Ato 4 Carlo Medici secondo il quale la gestione del servizio idrico integrato e della Segreteria Tecnico Operativa da questo momento, grazie ad un finanziamento a fondo perduto di oltre 4 milioni e 115 mila euro, ripartono con nuovi strumenti e nuove prospettive a beneficio dei territorio e degli utenti”. Sarà possibile realizzare gli stessi interventi senza alcun aggravio sulle tariffe future. In assenza di tale strumento, invece, nella vigente programmazione (2016-2019) la realizzazione di tali interventi sarebbe stata a totale carico delle tariffe future. “Inoltre con l’approvazione delle tariffe per gli anni 2018-2019 – ha spiegato Medici – siamo riusciti a confermare quelle esistenti nella programmazione (2016-2019 ovvero 3,14%) lasciandole così invariate e senza ulteriori aggravi a carico dei cittadini. Se non fosse stata approvata questa tariffa sarebbe stato applicato d’ufficio da parte dell’Autorità Area un aumento minimo del 5% come richiesto dal Gestore con possibilità di arrivare anche al 9% previsto dalla regolamentazione di settore. Inoltre sarebbero state azzerate le spese di funzionamento della Segreteria Tecnico Operativa e questo oltre a configurare un importante danno erariale in capo ad ogni singolo Comune dell’Ato, avrebbe compromesso la possibilità di strutturare la stessa Segreteria Tecnica con personale qualificato ed in grado di consentire all’Ato 4 di esercitare una corretta azione di controllo, a tutela degli utenti, sulla qualità del Servizio reso e sugli investimenti posti in essere dal Gestore.

La Convenzione con la Provincia di Frosinone ha consentito di avviare questo importante processo di ristrutturazione già deciso dalla Conferenza dei Sindaci con precedenti deliberazioni. Grazie a questa convenzione l’Ato 4 potrà avvalersi dell’alta professionalità e dell’esperienza del Direttore dell’Ato 5 Frosinone l’ingegner Umberto Bernola e di altri suoi collaboratori anch’essi altamente specializzati nella materia. Un passaggio per il quale ringrazio il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo. Se l’assemblea avesse votato contrariamente alla proposta saremmo andati incontro agli aumenti tariffari descritti, impossibilità di costituire una segreteria tecnica che curi i rapporti con il gestore e che ne controlli l’operato e avremmo perso il finanziamento a fondo perduto che sarebbe ricaduto sulla tariffa con conseguente aggravio sugli utenti. L’ampliamento dell’organico richiesto già da settembre e la presenza di un dirigente ci consentono di proseguire anzi di ripartire al meglio sia per quanto riguarda il funzionamento della Sto, di fatto paralizzata, che per gli interventi sul territorio. Con tali strumenti abbiamo la forza necessaria – conclude Medici – per tutelare al meglio gli utenti e il territorio”.

Saverio Forte