Omicidio Serena Mollicone, parla il criminologo Carmelo Lavorino [VIDEO]

Cronaca Video

ARCE – Il caso dell’omicidio di Serena Mollicone continua a far discutere e gli approfondimenti della trasmissione di Italia Uno “Le Iene” hanno aperto altri fronti in attesa della decisione dei giudici tra poco di un mese sull’eventuale rinvio a giudizio degli indagati. Nell’ultima puntata è stata mandata in onda un’intervista realizzata al criminologo, consulente di parte della difesa dei Mottola, il professor Carmelo Lavorino. Il professionista, in un fuori onda catturato dalle “Iene”, ha fatto intendere che Santino Tuzi – il brigadiere dei carabinieri in servizio nel 2011 presso al caserma dell’Arma di Arce e morto suicida nel 2008 – possa aver avuto un ruolo non da semplice testimone nell’omicidio di Serena Mollicone. Ruolo che viene poi riportato nel testo del servizio de “Le Iene” in maniera più grave e precisa: Tuzi ha ucciso Serena…

Durante l’intervista infatti la Ruggeri chiede a Lavorino se potesse avere un’idea su chi uccise Serena, con il criminologo che ha risposto: “Lei sa che non posso dire né sì e né no”, salvo poi esprimere il suo pensiero in un fuori onda, sì criptico ma abbastanza esplicito. Di fatto Lavorino afferma che Tuzi aveva gravi problemi psichici, che avrebbe accompagnato Serena dal dentista e poi aver fatto qualcosa perché costretto. Fatto avvalorato dal suicidio il giorno dopo la disponibilità a consegnare le sue impronte digitali. Il tenore di questo fuorionda il professor Lavorino l’ha ribadito in un’intervista video rilasciata al nostro portale presso la sua abitazione di Corso Europa a Gaeta. Il criminologo ha deciso di parlare dopo che replicargli era stata lunedì mattina la famiglia Tuzi che in una nota non ha esitato definire le dichiarazioni postate da Lavorino su face book “un’infamia”. La famiglia sottolinea come le impronte al povero brigadiere suicida siano state già prese e una riesumazione del suo cadavere- a cui fa riferimento il criminologo – sarebbe inutile in quanto è tutto agli atti. “Risulta molto curioso – ha scritto la famiglia di Sora – che il Lavorino, che nel 2019 sostiene che Tuzi si sia suicidato per nascondere gravi segreti, sia lo stesso Lavorino che nel 2008 contatta Maria Tuzi per offrire la propria consulenza per dimostrare inconfutabilmente che Santino Tuzi era stato ucciso”. La nota della famiglia si conclude sottolineando come sia stata inviata una formale protesta all’avvocato Germani e all’ordine forense, mentre Lavorino dovrà rispondere in sede legale alle sue dichiarazioni. “Non possiamo accettare la gogna mediatica. Siamo pronti ad accettare il confronto in aula, ma non a farci trascinare nel fango”. Così si conclude la nota dei Tuzi”.

Carmelo Lavorino
Carmelo Lavorino

Anche Lavorino ha avuto qualcosa da dire dopo la trasmissione, contestando il metodo di lavoro della trasmissione di Mediaset, sottolineando e rinnovando nella nostra intervista allegata come la sua intervista sia stata manipolata. E su Tuzi? Il professor Lavorino, dopo il contenuto di un suo post su Facebook, ha rincarato la dose: “Per me il brigadiere Tuzi ha mentito, o nel 2001 oppure nel 2008, ma almeno una menzogna gravissima l’ha proferita”. Lavorino ha anche annunciato che sabato 11 gennaio 2020 si svolgerà a Cassino il seminario di studi dedicato al “Giallo di Arte – Delitto Mollicone”, ai delitti irrisolti, alla criminologia investigativa, al processo che vide incarcerato, imputato, processato ed assolto il carrozziere Carmine Belli, accusato di avere ucciso Serena. L’evento prevede tre moduli. Il primo è dedicato ai “cold case” e ai delitti irrisolti, alla cosiddetta “dozzina errorifica”, cioè, i dodici errori che producono l’errore investigativo (anche con riferimento al caso di Carmine Belli), a cinque casi di omicidi camuffati da suicidi trattati professionalmente dal criminologo Carmelo Lavorino, al famoso delitto di Via Poma vittima Simonetta Cesaroni.

Il criminologo analizza i motivi degli errori investigativi e indica la strada per non commetterli. I cinque casi di morti equivoche sono i seguenti: il brigadiere dei Carabinieri Salvatore Incorvaia, ucciso nella zona di Monza e ritrovato all’interno della sua vettura Audi (1994); l’imprenditore Mario Natali, ammazzato con un colpo di proiettile per cinghiale all’interno della sua villa a Valentano (Viterbo), proiettile esploso dal suo fucile calibro 12 (1997); il fisico ascolano Rodolfo Manno scomparso il 14 febbraio 2002 per essere rinvenuto morto nel mare Adriatico, a largo di Ortona (Chieti), una settimana dopo; la professoressa d’inglese Claudia Agostini, rinvenuta cadavere la mattina del 13 ottobre 2003 in via della Lungara, a Roma, fra due macchine; il giovane Umberto Cocco, ucciso con un colpo di pistola alla tempia e rinvenuto cadavere dalla madre, con la quale aveva dialogato qualche minuto prima, Roma, 2009. Ovviamente, trattando di morti equivoche e di suicidi si tratterà anche la morte del brigadiere Santino Tuzi. Sarà un incontro a tre tra il criminologo Lavorino, lo psicologo Enrico Delli Compagni e l’avvocato Eduardo otondi. Il secondo modulo, dedicato interamente al delitto di Serena Mollicone ed al processo contro Carmine Belli, illustrerà con slides, filmati e interventi, l’excursus storico della vicenda e delle indagini che puntarono e incastrarono Belli, i sospetti e le accuse contro lo stesso, come venne salvato dalla condanna a 24 anni di carcere chiesti dal pubblico ministero. Il seminario sul processo contro Belli durerà ben quattro ore e registrerà l’intervento dei protagonisti del pool di difesa che fece assolvere il carrozziere in tutti e tre i gradi di giudizio. Gli avvocati Silvana Cristoforo, Romano Misserville, Filippo Misserville, Roberto Migno ed Eduardo Rotondi illustreranno le strategie, le attività e gli elementi a difesa di Belli, dal processo di primo grado sino alla cassazione. Il professor Carmelo Lavorino, il dottor Enrico Delli Compagni e dottor Dante Davalli tratteranno gli aspetti storici, criminalistici, criminologici, forensi e investigativi della vicenda, fra cui la metodologia d’intervento e la confutazione delle 21 tesi dell’impianto accusatorio. Carmine Belli interverrà con proprie riflessioni. L’avvocato Francesco Germani tratterà il tema “Omicidio Mollicone: dal processo a Carmine Belli al processo contro la famiglia Mottola”. Il terzo ed ultimo modulo sarà dedicato interamente alla conferenza stampa del pool tecnico di difesa della famiglia Mottola: esporrà gli aspetti tecnici, criminologici, forensi, investigativi e medico legali a confutazione dell’impianto accusatorio contro il Maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria. La conferenza stampa prevederà gli interventi di Lavorino, del dottor Antonio Della Valle, dello psicologo Enrico Delli Compagni psicologo e dello stato Franco Mottola, il principale imputato nell’udienza preliminare che inizierà a gennaio davanti il Gup del Tribunale di Cassino.
Saverio Forte

INTERVISTA Carmelo Lavorino, criminologo