Formia / Riapre la sala polivalente della Chiesa del Carmine [VIDEO]

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FORMIA – Formia si appropria di un suo spazio dove sono cresciute, sul piano sociale, culturale ed aggregativo, diverse generazioni di giovani ma il merito è indiscutibilmente del collettivo teatrale Bertolt Brecht che, dopo 45 anni di onorata attività artistica, ha deciso di rimboccarsi le maniche davanti ad un doloroso bivio: scomparire o proseguire la sua azione culturale lontano dallo storico palcoscenico della scuola media “Vitruvio Pollione” in odore di “demolizione”. E questo sostantivo il direttore artistico del collettivo “Bertolt Brecht” Maurizio Stammati l’ha più volte utilizzato per motivare la scelta, inizialmente forzata ma poi oggetto di un nuovo “innamoramento”, di chiedere ospitalità alla comunità parrocchiale del Carmine. E si è rivelata profetica la scelta dello storico e primo parroco della chiesa di via Rubino nonché fondatore della comunità “Emmanuel”, don Vittorio Valerio, di pretendere nel corso degli anni settanta la realizzazione di una sala polifunzionale nel piano interrato della chiesa che si affaccia sulla centralissima via Vitruvio.

Questo spazio è, tuttora, nei ricordi e nella memoria di tanti come ex cinema e luogo di ritrovo culturale. Era utilizzato dai giovani e dai ragazzi addirittura come campo da calcio o da pallavolo, poi aperto al pubblico come sala di proiezione cinematografica per adulti e per bambini, come teatro per le allora emergenti compagnie teatrali di Formia fino al 1985. Per quasi vent’anni, sino al 2005, questo luogo è stato utilizzato esclusivamente dalla comunità parrocchiale del Carmine e dalle sua articolazioni laicali per proprie iniziative, conferenze e piccoli eventi promossi nel corso dell’anno. Il tempo purtroppo non ha aiutato a conservare e a preservare la struttura da un lento ed inesorabile oblio. Nel 2008 con l’arrivo del nuovo parroco, il gaetano don Gianluigi Valente, che nel frattempo aveva sostituito lo storico don Vittorio Valerio, era iniziata la pulizia della sala dei pannelli e delle sedie ormai logorate dal tempo. Si tratta di un lavoro proseguito dal suo successore, don Carlo Lembo, che ha iniziato gradualmente i primi importanti lavori di ristrutturazione come la realizzazione di uno scivolo e delle porte antipanico.

Ma a tentare di contribuire a far voltare pagina nella gestione di questo storico luogo è stato proprio Maurizio Stammati quando, la scorsa estate, di fronte alla possibilità di subire lo “sfratto” dalla scuola media di via Emanuele Filiberto e di chiudere “baracca e burattini” alla scarsa sintonia con la neonata amministrazione comunale, ha deciso di lanciare un preciso guanto di sfida: “il teatro ce lo facciamo noi, avviamo una raccolta fondi on line utilizzando al meglio i social media tanto gli amici ci daranno una mano”. E, oltre alle donazioni spontanee, è stato stabilito anche una sorta di tariffario benefico: 20 euro per una poltrona, 50 euro per un faro, 100 euro per un metro quadrato di pavimento, 200 euro per un metro cubo di riscaldamento, possibile versare al conto corrente bancario intestato a Associazione Culturale Collettivo Teatrale Bertolt Brecht Iban IT61 M 05296 73980 CC0070016945 con la causale Sala culturale Iqbal Masih. E tutto si è puntualmente verificato in pochi mesi tra l’indifferenza ed il colpevole ed imbarazzante silenzio di chi avrebbe potuto e dovuto chiedere almeno: cosa vi serve? E’ nato così uno spazio culturale di teatro, musica, arti visive.

E’ nato uno spazio dedicato all’infanzia, all’adolescenza, ai giovani, alle famiglie. E’ (ri)nato così a Formia una spazio per tutti intitolato ad Iqbal Masih, il bambino pakistano di 12 anni (porta il suo nome da 24 anni, per volere dell’allora sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, anche il piazzale antistante la chiesa della Madonna del Carmine che dà su via Rubino) che ha lottato per i diritti dell’infanzia dopo che la sua famiglia è rimasta vittima di un’odiosa forma di sfruttamento per un debito di soli 25 dollari. Lo spazio sarà dedicato, in particolare, alla formazione delle nuove generazioni attraverso le discipline dell’arte: aprendosi alla disponibilità delle scuole per le loro attività, vuole diventare un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale del teatro di figura e per ragazzi. Al momento lo spazio verrà aperto per 99 posti – quelle sistemate sono state acquistate di seconda mano da un teatro romano che ha chiuso i battenti – con la possibilità di arrivare a 200/240 posti con alcuni lavori di adeguamento, in particolare l’impianto di areazione e ricambio dell’aria. Ma c’è bisogno di una spesa integrativa di 30mila euro. Lo ha anticipato nel corso di una conferenza stampa lo stesso Maurizio Stammati. Ha voluto al suo fianco i rappresentanti di alcune delle più attive associazioni culturali della città e del territorio (“questo spazio, calendario in mano, sarà aperto a tutti, senza distinzione di sorta”) e “amici di sempre”, da Salvatore Bartolomeo a Peter Ercolano all’ex preside del liceo classico “Vitruvio Pollione” ed ex assessore alla cultura del comune di Formia Pasquale Gionta, uno dei migliori di sempre.

Un segnale è stato lanciato: nel momento in cui la città è orfana di spazi dove fare cultura e teatro in particolare, un sensibile gruppo di appassionati e cittadini ha deciso di provvedere in maniera autonoma. Questo in una fase in cui è desolatamente chiuso il nuovo Auditorium “Vittorio Foa” in via Spaventola perché non sono stati previsti i fondi per la sua messa in sicurezza e manutenzione mentre il Teatro Remigio Paone, di proprietà dell’Ipab della Santissima Annunziata, è diventato sin troppo oneroso per la sua locazione e manutenzione. Stammati ha deciso di svolgere la conferenza stampa direttamente sul palcoscenico dove ha brillato l’assenza – secondo molti prevista – dell’amministrazione comunale di Formia che forse non aveva nulla da dire dopo gli interventi della sempre sensibile e attenta assessora alla pubblica istruzione del comune di Gaeta Lucia Maltempo (“Sono qui perché credo fermamente nella gestione comprensoriale del teatro che da insegnante posso confermare fa molto bene ai ragazzi giovani e ragazzi”) e di Luca Fornari, amministratore delegato dell’”Atcl”, l’Associazione Teatrale fra i comuni del Lazio (““Come circuito regionale pensiamo che sia un elemento fondamentale sostenere le realtà che nei territori fanno spettacolo dal vivo, non solo portare nei comuni del Lazio più o meno grandi gli spettacoli ma stare vicino alle strutture che lavorano su quel territorio, fare rete, metterle insieme. Qui a Formia abbiamo la fortuna di avere il Teatro Bertolt Brecht che sul territorio locale e regionale riesce ad avere una struttura che ha un ruolo. Sono qui a testimonianza di questo, per apprezzare questo nuovo luogo e tutti i vostri sforzi”).

Naturalmente Maurizio Stammati molto spazio del suo intervento l’ha riservato alla fitta e ricca programmazione che da domenica 17 novembre – giorno dell’inaugurazione della riqualificata struttura – si svolgerà sino alla prossima estate presso la sala Iqbal Masih: sette rassegne da novembre ad aprile, tre progetti internazionali, cinque festival estivi, cinque comuni coinvolti all’insegna del progetto “Officine culturali” della regione Lazio e del Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo che ha riconosciuto anche per questo triennio il collettivo “Bertolt Brecht” come “teatro di rilevanza nazionale di immagine e di figura”. “Un doveroso grazie alla comunità del Carmine, grazie a quanti hanno creduto e credono all’attività del Brecht – ha dichiarato Stammati nell’intervista allegata – Siamo a riaprire e ridonare alla città uno spazio e un messaggio importante: si può fare. E’ questo quello che vogliamo dire ai ragazzi e ai bambini: i sogni si possono realizzare. Quando questa estate abbiamo saputo dell’abbattimento della scuola, abbiamo temuto di dover chiudere, abbiamo pensato che come ogni storia anche quella del Brecht doveva finire. Tanti si sono stati vicini, tante anche le offerte dei comuni vicini, poi abbiamo incrociato lo sguardo di don Carlo che ha avuto il coraggio di darci fiducia. Ricominciamo di nuovo, questo vuole essere uno spazio aperto a tutti che abbia come segno l’infanzia e l’adolescenza.”
Saverio Forte

INTERVISTA Maurizio Stammati, direttore artistico Collettivo teatrale “Bertolt Brecht” Formia

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