Formia / Rubano gasolio, due operatori ecologici rinviati a giudizio e il Comune si costituisce parte civile

Cronaca Formia

FORMIA – Rischiano grosso due operatori ecologici della Formia Rifiuti zero dopo che il Gup del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera, accogliendo una specifica richiesta della Procura della Repubblica, li ha rinviati a giudizio con le ipotesi di reato di furto aggravato continuato e peculato. Rischiano una sospensione dal servizio e finanche il licenziamento – che potrebbe essere deciso in caso di condanna nel processo che inizierà nell’aprile 2020 – alla luce della specifica costituzione di parte civile che, deliberata dalla Giunta Municipale, è stata formalizzata dall’avvocatura comunale attraverso i legali dell’ente, Domenico Di Russo e Sabrina Agresti.

La decisione del comune di costituirsi in giudizio è stata deliberata dopo gli accertamenti compiuti dalla sua municipalizzata impegnata nel ciclo dei rifiuti, la Formia rifiuti zero, alla luce di alcuni episodi di furto che, denunciati puntualmente ai Carabinieri, furono immortalati dal sistema di video sorveglianza del centro di trasferenza e smaltimento dei rifiuti in località ex Enaoli. I due operatori ecologici, di mezza età, furono sorpresi in passato ad appropriarsi, in almeno un paio di episodi, di una quantità imprecisata di gasolio che, prelevata dal serbatoio di uno dei camion della Formia Rifiuti zero e dunque destinata alle esigenze di un servizio pubblico essenziale, fu utilizzata invece per finalità private.

Ha 71 anni, invece, il piromane residente nella frazione collinare di Castellonorato destinatario di un’altra richiesta di costituzione di parte civile deliberata dalla Giunta del sindaco Paola Villa. L’uomo è accusato di aver appiccato, durante l’estate 2017, un vasto incendio in località Pella, su un’area di 6000 metri quadrati, provocando seri danni al già precario eco sistema ambientale. L’udienza preliminare con l’ipotesi accusatoria di incendio doloso si svolgerà il prossimo dicembre davanti il Gup del Tribunale della città martire. La sortita, che tradisce però un mero carattere giustizialista, era stata anticipata dal sindaco Villa non attraverso i canali ufficiali del comune ma attraverso il suo profilo social sottolineando la valenza dell’iniziativa, la prima in assoluto (a suo dire), in materia di reati ambientale.

“Si tratta di un chiaro segnale a difesa del patrimonio paesaggistico e ambientale comunale e nei confronti di chi con superficialità – ha osservato il sindaco di Formia Paola Villa – non ha cura delle aree verdi e con comportamenti scellerati causa il depauperamento del territorio. Questa costituzione di parte civile deve essere un chiaro messaggio di come ci si debba impegnare nella tutela dei nostri boschi e delle nostre montagne e dopo l’estate che è appena trascorsa piena di incendi, questo atto diventa anche un chiaro messaggio di scelta politica e di utilizzo di tutti i mezzi che un’amministrazione deve mettere in campo per tutelare il territorio”.

Saverio Forte