Formia / Trasferimento Istituto comprensivo Vitruvio-Pollione, scoppiano le polemiche

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FORMIA – Ad inaugurare le danze era stata una misteriosa e criptica interrogazione presentata nei giorni scorsi – la prima dall’inizio della consiliatura – da parte del gruppo di Forza Italia: il comune di Formia faccia presto per approvare i vari progetti, preliminare ed esecutivo, perché rischia di perdere quasi dieci milioni di euro per la messa in sicurezza, riqualificazione e rilancio funzionale di due storici plessi del rione di Mola, la scuola elementare “Edmondo De Amicis” e l’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione”. La vicenda stava avendo un basso profilo istituzionale quando nel tardo pomeriggio di mercoledì dall’e-mail personale della vice -presidente della commissione consiliare “Formazione, integrazione, Politiche Giovanili, Sportello Europa e Digitalizzazione”, Emanuela Sansivero, si dava conto di “un importante incontro” svolto presso l’aula consiliare “Ribaud” del comune di Formia tra i rappresentanti dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” e l’amministrazione del comune di Formia e, tra questi, la dirigente dottoressa Annunziata Marciano, alcuni docenti, il corpo non docente, i rappresentanti del Consiglio d’istituto, il Sindaco Paola Villa (che dell’istituto comprensivo Vitruvio Pollione è una docente in aspettativa non retribuita), alcuni dirigenti, assessori, consiglieri e rappresentanti dell’ufficio scuola.

Il comunicato firmato dalla vice-presidente della commissione “Scuola” Sansivero ha messo a nudo l’orientamento, più o meno chiaro, dell’amministrazione Villa: non solo la demolizione e la ricostruzione delle due storiche realtà scolastiche di Mola ma la loro delocalizzazione in via Rotabile, ai piedi della frazione collinare di Maranola, non molto lontano dallo stadio comunale in località “Fontana”. Naturalmente gli animi si sono surriscaldati e la vice-presidente Sansivero ha dovuto ammettere come l’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” cerchi e rivendichi “giustamente la possibilità di veder risorgere la stessa li dove è già ubicata. “Quello che mi preme sottolineare è che l’amministrazione non ha alcun interesse o volontà personale nella scelta che verrà presa, se non quella di non lasciare niente di intentato per ottenere, da questa grande opportunità che è il finanziamento regionale, il miglior servizio disponibile in primis per gli alunni e poi per tutti i cittadini di Formia. Dalla Regione, che ha erogato il finanziamento, si aspettano nel frattempo i pareri tecnici relativi ai due siti. – ha commentato la Sansivero – Qualsiasi decisione verrà presa sarà frutto di un costante confronto e di una stretta collaborazione con la Vitruvio Pollione la quale, come noi, auspica il meglio per i giovani che rappresentano il futuro della nostra città”.

La dirigente scolastica, la professoressa Annunziata Marciano, non avrebbe voluto esprimere il proprio parere su questa completa e difficile scelta (avrebbe voluto farlo giovedì dopo un sopralluogo congiunto nelle due scuole di via Emanuele Filiberto) ma, dopo aver appreso l’esistenza del comunicato del comune di Formia, ha pubblicato il 30 luglio… sul sito web dell’istituto comprensivo “Pollione” due piccate prese di posizione. La prima è la sua con destinatari, tra gli altri, il Sindaco Villa, l’assessore alla scuola, i dirigenti dei settore area tecnica e servizi sociali, gli assessore alle Opere pubbliche ed urbanistica, i Presidenti delle commissioni urbanistica, scuola e lavori pubblici, al consiglio comunale, alla Giunta Regionale del Lazio. La professoressa Marciano prende atto di un finanziamento interministeriale ed erogato dalla Regione con la delibera di Giunta numero 201 del 2018 per realizzare interventi di edilizia scolastica a favore di due sue scuole e ha subito evidenziato “che per evitare situazioni di disagio e di confusione la problematica richiede trasparenza, condivisione, procedure che non danneggino il diritto allo studio degli studenti che sono iscritti e frequentanti l’Istituto comprensivo Vitruvio Pollione e in specifico la Scuola Secondaria di primo grado in Via Emanuele Filiberto, tenendo conto: delle scelte delle famiglie come già determinate; dell’autonomia dell’ IC Vitruvio Pollione così come costituito dall’ultima razionalizzazione con l’accordo dei diversi soggetti giuridici nel rispetto della collocazione territoriale”.

Per la preside Marciano è “fondamentale che i lavori per la costruzione del nuovo edificio non interferiscano con la regolarità delle attività didattiche nell’attuale sede di Via E. Filiberto, cosa fattibile perché non incompatibile con la sede possibile del nuovo edificio come evidenziano i genitori”. Ha anche sottolineato che “il nuovo edificio debba insistere nel contesto della sede dove incide l’attuale struttura, come pure proposto dai genitori; diversamente viene snaturata la connotazione dello stesso Istituto Comprensivo fino a determinarne la scomparsa, e allora occorrerà considerare la contrapposizione delle famiglie e perfino una nuova razionalizzazione degli Istituti presenti a Formia con la redistribuzione dei plessi, degli allievi e delle dirigenze”.

In modo specifico la preside dell’istituto “Pollione” ha anche evidenziato come l’attuale sede sia stata recentemente oggetto di opere di consolidamento e che le aule e gli ambienti esistenti ed utilizzati sono agibili secondo le normative vigenti. Il nuovo edificio deve considerare tutto ciò ed estendersi sulle volumetrie che comprendono l’ex palestra, i laboratori, fino a via Abate Tosti, includendo gli ambienti di utilizzo del ‘teatro Stammati’ e l’adiacente pinetina. In tal modo i lavori non inciderebbero sulla sede come oggi utilizzata, consentendo la regolarità delle attività didattiche e l’abbattimento-ricostruzione sarebbe significativo per la restante struttura. Diversamente potrebbe essere sviluppata la nuova sede sulle volumetrie delle aree contigue e annesse all’edificio De Amicis comprendendo la palestra Fabiani e l’ex palestra scolastica. La professoressa Marciano teme che il trasferimento a Maranola della scuole “De Amicis” e della media “Pollione” possano provocare nell’arco di un paio di anno un calo degli iscritti e la contestuale perdita dell’autonomia scolastica.

Un monito lo sottolinea nella parte conclusiva della lettera ai vertici dell’amministrazione comunale e alla Regione: “Occorre far rilevare che circolano voci di ricerca di dati sensibili sulle domiciliazioni degli studenti, le cui finalità sono evidenti, veicolando il falso dell’abbattimento della sede prima che vi sia il nuovo edificio, e che stanno determinando confusione e sconcerto nelle famiglie. La scrivente con la presente diffida i vari autori a persistere in tale atteggiamento, specificando che non esiterà a denunciarli nelle dovute sedi per i reati configurabili, atteso che l’ IC Vitruvio Pollione è un Istituto sano con una offerta formativa di qualità nei vari gradi di scuola e con iscrizioni regolari come espressione di libera scelta delle famiglie, e che l’attuale sede non può, né deve essere abbattuta senza che vi sia la nuova struttura, posto che non insistono sul medesimo stabile.”

Insomma potrebbero fioccare le denunce e le richieste di risarcimento danni e alla sortita della preside Marciano si è aggiunta in serata quella, altrettanto incisiva, di altre articolazioni dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione”: il Consiglio di Istituto, la rappresentanza sindacale unitaria e la direttrice amministrativa. Hanno scritto agli stessi destinatari della Marciano e il contenuto della loro lettera è stata pressochè identica con una richiesta in evidenza: l’osservanza di aspetti di tutela di principi di legittimità, dei diritti dei minori e delle famiglie coinvolte, degli aspetti dell’autonomia dell’ Ic Vitruvio Pollione. “Questi hanno alla loro base una programmazione-progettazione trasparente e condivisa a vari livelli – si legge nella lettera – Riteniamo fondamentale la qualificazione e la qualità nelle strutture, nei servizi, e che non si danneggino gli studenti nella regolarità delle attività didattiche nel corso dei lavori. Importante è che ci sia il rispetto dell’autonomia dell’Istituto nella sua collocazione nel territorio che vari anni fa ha visto nascere tre Istituti territorialmente funzionali e di servizio alla domanda e ai bisogni delle famiglie, atteso che la sede della Scuola Secondaria di primo grado si connota per la facilità dell’offerta dei trasporti lungo Via Emanuele Filiberto e una raggiungibilità di centro città funzionale a una pluralità di bisogni ed esigenze familiari e lavorative.

L’ Ic Vitruvio Pollione anche quest’anno ha la sua consistenza con le iscrizioni regolari delle famiglie che, in osservanza della legge e normative per la secondaria di primo grado, è incentrata nella sede ed edificio sito in Via E. Filiberto; su tale base è stato definito l’organico dei docenti e del personale Ata a cui è connessa l’offerta formativa che impegna sotto i profili giuridici e del diritto allo studio scuola, docenti, famiglie nel patto di corresponsabilità. Riteniamo fuorviante e destabilizzante scrivere in atti pubblici e veicolare più o meno direttamente e volontariamente che la sede in questione debba essere abbattuta senza che sia configurata la costruzione preliminare della nuova sede secondo i parametri di territorio nel contesto dove già incide ed è di rispondenza ai bisogni e alle richieste di noi genitori, docenti, Ata. È fuorviante e pericoloso che ci sia una incertezza data dall’assenza di conoscenza del progetto di individuazione di aree specifiche di contesto e della nuova costruzione: ciò genera apprensioni e timori nelle famiglie a qualche mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, negli operatori scolastici, nell’amministrazione scolastica. Ciò potrebbe indurre a reazioni contrappositive i cui sviluppi non sarebbero controllabili ai vari livelli di responsabilità nel prioritario interesse dei minori. Occorre rilevare una contraddizione di fondo laddove si abbia a considerare l’abbattimento e una nuova collocazione: che senso ha abbattere ciò che non viene sostituito nella stessa sede? È perfettamente compatibile che la sede da abbattere continui a svolgere il suo compito fino al trasferimento alla nuova sede collocata in altra zona contigua e funzionale comunque alla esistenza della autonomia scolastica dell’ Ic Vitruvio Pollione, senza creare disagi agli studenti, famiglie, attività didattiche, progettualità già programmate anche con partner europei come deliberati nel Ptof, dove da vari anni si connota l’eccellenza dell’offerta formativa dell’ Ic Vitruvio Pollione”.

Semmai un giorno le due scuole dovessero essere delocalizzate, i rappresentanti dei genitori, dei sindacati e la Dsga sembrano, in conclusione, avere le idee chiare: “Non siamo tecnici ma sembra che la nuova sede in modo appropriato possa nascere nell’area adiacente l’edificio De Amicis inglobando le volumetrie della ex palestra attualmente chiusa e della palestra Fabiani, bonificando il terreno circostante e rivalutando i locali liberi dell’edificio De Amicis, con accesso autonomo in Via Ex macello. Altre eventuali soluzioni sono individuabili nell’area ex D’Agostino, o nelle strutture adiacenti la sede esistente. Rigettiamo fin da ora ogni soluzione al di fuori di questi contesti”. A buon intenditor, poche parole.

Saverio Forte