Tribunale di Cassino

Cassino / Tribunale sotto organico, la protesta degli avvocati: proclamati 7 giorni di sciopero

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CASSINO – Stanchi di aspettare, di vedersi riconosciuti quegli interventi basilari per ovviare alla perdurante e gravissima mancanza di giudici e personale, gli avvocati dell’ordine di Cassino hanno deciso di passare alle vie di fatto e, incrociando le braccia, hanno deciso di proclamato l’astensione dalle udienze dal 2 al 8 luglio prossimi. E’ stata la clamorosa decisione presa dalle toghe del cassinate, del sorano e del sud-pontino che, numerose, hanno partecipato venerdì mattina ad un’assemblea che l’attivo e neo presidente dell’ordine degli avvocati Gianluca Giannichedda aveva convocato “ah horas” e, più precisamente, giovedì poco dopo mezzogiorno. E il grido di dolore più volte echeggiato dall’aula di Corte d’Assise del Tribunale di piazza Labriola ha riguardato l’annosa carenza dei magistrati e del personale amministrativo.

I numeri sono eloquenti e parlano chiaro: l’attuale pianta organica prevede 23 magistrati di cui 21 assegnati; 82 dipendenti di cui 62 effettivi; per i giudici di pace sono previsti 10 unità ma solo 5 sono in servizio. Il presidente Giannichedda e quelli di sezione hanno rappresentato la gravità della situazione relativa soprattutto ai magistrati giudicanti e al personale amministrativo e, in quest’ottica, ha evidenziato anche l’attuale assenza di un magistrato con funzioni di Gup (Giudice dell’udienza preliminare) e la prossima assenza per un periodo prolungato di altri 2 magistrati della sezione penale, nonchè il trasferimento di altri 3 magistrati della sezione civile. Per quanto riguarda i dipendenti vi sono 2 maternità e il prossimo pensionamento di 8 unità; inoltre di 17 funzionari in pianta organica ne sono in servizio solo 7 e 2 di questi andranno in pensione entro l’anno. Su tutto questo incidono anche i rinvii d’ufficio sempre più frequenti, i tempi dei processi, le lunghe file davanti alle cancellerie sprovviste di personale. Intanto stanno aumentando i procedimenti penali e le pregresse vicende connesse al trasferimento degli stessi magistrati che stanno provocando la rinnovazione delle istruttorie.

Gli Avv. Marco Vento e Gianluca Giannichedda

E se i processi devono ripartire da zero – è stato un altro grido di dolore del presidente dell’Ordine degli avvocati di Cassino durante il suo applaudito intervento – sono cresciuti anche i ruoli tanto da far procrastinare le udienze sino al tardo pomeriggio e, in alcuni casi, sino alla sera con enormi disagi per noi avvocati, i magistrati, il personale amministrativo ed tutti gli utenti”. Nel palazzo di Giustizia di Cassino, che nel 2013 in seguito alla riforma del Ministro Cancellieri ha “assorbito” il litigiosissimo pianeta giustizia dell’ex sezione di Gaeta del Tribunale di Latina, funzionano a singhiozzo le stesse cancellerie “nonostante la disponibilità e gli enormi sacrifici dello stesso personale” – ha tenuto a chiarire l’avvocato Giannichedda – I processi continuano ad essere rinviati o a subire durate bibliche, la mancanza di magistrati incide anche sui gravissimi ritardi in materia di ammissioni e liquidazione dei patrocini a spese dello stato nonché su altre attività collaterali a quelle giurisdizionali. Ne consegue il necessario ed inevitabile ricorso all’utilizzo dei Got (avvocati che, non essendo magistrati togati, svolgono comunque una mansione giudicante)”. C’è bisogno della certezza sui tempi della giustizia e l’ha sottolineato anche il segretario dell’ordine degli avvocati di Cassino, l’avvocato Marco Vento di Spigno Saturnia: “Quello di Cassino è un Tribunale medio che ha un’utenza parcellizzata in tanti piccoli comuni con enormi difficoltà di viabilità, collegamenti e di servizi che non possono tollerare ritardi”. I numerosi interventi seguiti a quello inaugurale del presidente Giannichedda hanno sottolineato come l’avvocatura del basso Lazio non possa rimanere spettatrice passiva.

Sempre in un’ottica di fattiva collaborazione con il Tribunale e la Procura della Repubblica di Cassino si è sentita in obbligo di “intervenire, nei limiti delle proprie competenze, per sollecitare iniziative urgenti e non più procrastinabili al fine di scongiurare la paralisi della giustizia su questo territorio e di rispettare dignitose condizioni di lavoro di tutte le parti interessate”. L’assemblea ha rilanciato il progetto di dar vita ad una commissione “elabori un progetto di gestione razionale dei procedimenti da sottoporre al consiglio giudiziario, al consiglio nazionale Forense, al consiglio superiore della magistratura per sviluppare una documentata e motivata istanza di aumento della pianta organica attuale del Tribunale di Cassino”. I vari e accorati interventi hanno plaudito a questa forma di agitazione” e la proclamazione dall’astensione delle udienze è stata deliberata a maggioranza con i soli voti contrari degli avvocati Mario Costanzo, che proponeva di rinviare l’astensione a settembre per “dare subito una massima diffusione sulle carenze del Tribunale”, e Florindo Biasucci.

Nel mirino dell’ordine degli avvocati di Cassino è finito, alla distanza, il Ministro di Giustizia Bonafede al quale è stato rivolto un auspicio, di “prendersi definitivamente carico di questa gravissima situazione di emergenza che sta portando il Tribunale di Cassino alla paralisi della giustizia”. L’astensione, per la cronaca, dal 2 all’8 luglio sarà generalizzata e vedrà gli avvocati disertare le udienze presso gli uffici, enti e gli organi competenti del Tribunale e della Procura di Cassino. “Quotidianamente ci troviamo a combattere con difficoltà che si ripercuotono sulla nostra professione ma sui diritti dei nostri clienti. Siamo vittime insieme ai clienti che tuteliamo – ha concluso il presidente dell’ordine cassinate, Gianluca Giannichedda – Quindi non abbiamo altro modo per far ascoltare la nostra, ma soprattutto la voce di tutti quei cittadini stanchi di subire una giustizia lenta e assente”.