Terracina / Riciclaggio, chiesta condanna a 7 anni per il ristoratore Johnny Micalusi

Cronaca Terracina

TERRACINA – Mano pesante della Procura di Roma nei confronti del noto ristoratore di Terracina Johnny Micalusi, titolare del noto locale “Assunta Madre” in via Giulia a Roma, che fu arrestato il 9 maggio 2017 dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza con le accuse di intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita.

Nel corso del processo che si sta celebrando a Piazzale Clodio il sostitutore procuratore Francesco Minisci ha chiesto per l’imprenditore pontino 7 anni di reclusione per l’accusa di aver riciclato ben 800 mila euro nell’acquisto del locale noto per essere frequentato da personaggi del mondo della cultura e del cinema. Il Pm Minisci ha chiesto quattro anni e mezzo e quattro anni di reclusione per i due figli di Micalusi, Francesco e Lorenzo, che nel maggio 2017 vennero arrestati insieme all’imprenditore Vito Genovese e Adriano Nicolini, direttore della filiale di Roma della Banca del Fucino, anche loro destinatarie di richieste di condanne ma più miti rispetto a quella di Micalusi .

I beni posti sotto sequestro all’epoca alla famiglia Micalusi, oltre il ristorante “Assunta Madre”, anche “Metro Fish” e “Centro Ittico Laziale”, società di commercio all’ingrosso e dettaglio di prodotti ittici con sedi a Roma e la capitolina “Papa Giulio”, società di gestione e conduzione di esercizi pubblici e di ristorazione, ora gestite da un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Roma. L’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Roma e dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della capitale, denominata “Nettuno”, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. La notizia dell’arresto di Micalusi nel maggio 2017 si diffuse anche a Londra dove l’imprenditore aveva aperto uno dei suoi nuovi ristoranti e sempre con il marchio “Assunta Madre”.

Saverio Forte