Gaeta / Vittorio Ciaramaglia nominato coordinatore locale della Lega

Gaeta Politica

GAETA – La prima vera riunione sabato mattina a Latina della direzione provinciale della Lega – caratterizzata dalla partecipazione del segretario regionale e pontino Francesco Zicchieri e Matteo Adinolfi, del sempre più influente sottosegretario allo sviluppo economico e alle politiche del Lavoro Claudio Durigon (probabile candidato del centro destra alla presidenza della Regione Lazio alle prossime elezioni regionali) e dal consigliere regionale Angelo Tripodi – era stata anticipata la sera precedente da un consulto che lo stesso Adinolfi aveva effettuato presso un noto ristorante di Formia con i dirigenti e consiglieri comunali che hanno aderito al carroccio nei centri del Golfo.

La Lega vuole strutturarsi sul territorio, sul piano organizzativo e politico, e dal sud-pontino potrebbero arrivare alcune delle 40 firme necessarie per la presentazione della lista per il rinnovo del consiglio provinciale in programma probabilmente tra la fine di febbraio e la prima settimana di marzo. Adinolfi questa forza l’ha riconosciuta al comprensorio  ma ha lanciato un monito alla classe dirigente della prima e preistorica fase della Lega: se non vuole accogliere i nuovi arrivati – come si è verificato di recente a Minturno e negli ultimi giorni a Castelforte e a Santi Cosma e Damiano con le dimissioni dei referenti locali Olivia Costanzo e Nicola Perrino – sappia di avere le porte aperte perché nessuno si straccerà le vesti per bloccarli.  Adinolfi in quest’ottica negli ultimi giorni ha lasciato carta bianca all’unico consigliere regionale di Latina della Lega AngeloTripodi per mettere, dopo settimane di trattative, la classica bandierina anche sul territorio di Gaeta, comune governato da un monocolore che si chiama Forza Italia con innesti trasversali che vanno dal Partito Democratico ad alcune liste civiche.

In una di queste, denominata “Nuovo Quadrifoglio”, fu candidato alle elezioni amministrative del giugno 2017 – quelle dell’elezione bis del sindaco Cosimino Mitrano – Vittorio Ciaramaglia, storico ex attivista di Forza Nuova. A distanza di soli tre mesi Ciaramaglia è tornato ora a far parlare di sé. Nelle ultime ore è stato nominato  ufficialmente da Matteo Adinolfi il coordinatore delle Lega di Gaeta affiancato da Miriam Zottola in qualità di vice e da Tommaso Di Nitto con il ruolo di responsabile locale dell’organizzazione. La definizione del compito di Ciaramaglia – in città conosciuto per essere anche un apprezzato ristoratore – è stata avallata dallo stesso Adinolfi e dall’avvocato formiano Massimo Giovanchelli, più volte consigliere comunale a Formia e politicamente cresciuto in Alleanza Nazionale di cui è stato assessore all’ambiente alla Provincia nel secondo mandato di Armando Cusani.

”La Lega si conferma un punto di riferimento per i cittadini e soprattutto è determinante per il rilancio del Sud pontino, grazie all’affidabilità dei propri esponenti in Regione Lazio, in Parlamento e al Governo nazionale – si legge in una nota ufficiale del partito -. Infatti attraverso l’azione del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon è stato finanziato con 75 milioni di euro il nuovo ospedale del Golfo, che è diventato finalmente realtà dopo anni di promesse e propaganda”.  Naturalmente il compito più difficile per il Ciaramaglia leghista arriva ora. Il partito di Latina si atttende molto in termini di adesioni a livello consiliare. Molte sono le indiscrezioni che trapelano da settimane, la più insistente ruota attorno al consigliere comunale Marco Di Vasta, esponente di “Gaeta democratica”, la stessa lista in cui è stata supervotata la presidente d’aula Pina Rosato. Ma torniamo a Ciaramaglia che garbatamente vuole dire la sua quando gli viene rispolverata la sua prima e contestata militanza politica. E’ stato di parola a metà ottobre quando disse a cronisti: tornerete a parlare di me. E così è stato in questi giorni. Venne nominato nuovo assessore all’attività produttive dal sindaco Mitrano, incarico però revocato dopo sole 24 ore dallo stesso primo cittadino  “a seguito di strumentalizzazioni politiche ed attacchi mediatici”. Per molti Mitrano in quella circostanza apparve politicamente debole, prigioniero di alcuni diktat che gli piombarono, nell’arco di poche ore, da alcuni dirigenti nazionali, regionali e provinciali del Partito Democratico. Il futuro segretario regionale Bruno Astorre, Enzo Foschi e la Senatrice Monica Cirinnà (la madre della legge sulle coppie di fatto nel 2016 fu contestata dallo stesso Ciaramaglia durante un convegno dei Giovani Democratici presso la sala verde dell’hotel Serapo) furono chiari: se Mitrano non avesse revocato l’incarico al “fascista” Ciaramaglia, sarebbe stata rivista la posizione del Pd nell’amministrazione comunale di Gaeta a guida Forza Italia. Ma lo stesso attacco del Pd, ai diversi livelli, peccò di ipocrisia:  l’attacco mediatico per la revoca di Ciaramaglia-assessore poteva essere promosso e portato a termine in occasione della presentazione delle liste alle amministrative del 2017 quando i vertici provinciali non mossero un dito contro la candidatura di Ciaramaglia nella lista “Nuovo Quadrifoglio che sostennero Mitrano alla ricandidatura a sindaco. In quella campagna elettorale il simbolo del Pd non era presente sulla scheda elettorale ma era ugualmente candidata al consiglio comunale la sua futura presidente, Pina Rosato, sempre sostenuta come un’ombra dall’allora Senatore ora segretario provinciale Claudio Moscardelli. Insomma in quella vicenda tutti hanno un pò perso, compreso lo stesso Ciaramaglia che, convinto di aver fatto “una scelta consapevole e sensata”  e fedele alla massima del tipo “ Molti nemici… molto onore perché “non sono le poltrone a fare la differenza ma certo non intendo in alcun modo diventare capro espiatorio di attacchi personali che poco hanno a che fare con la politica.”, ha voluto evitare ulteriori “empasse nella vita amministrativa di una città che grazie all’impegno del Sindaco Mitrano è cresciuta in termini di immagine, qualità della vita e benessere sociale”. Il sindaco Mitrano avrebbe detto a Ciaramaglia… in sede di nomina “Io le delego non te le ritirerò mai”. Sarà successo qualcosa? Solo gli stolti – recita un vecchio adagio – non cambiamo mai idea.

Saverio Forte