Caporalato in provincia di Latina, 6 arresti. L’analisi di Raffaele Trano

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In merito all’operazione Commodo fatta scattare all’alba in provincia di Latina e che ha visto al momento la Questura di Latina diretta dal dott. Carmine Belfiore , lo Sco e la squadra mobile di Latina Polizia compiere 6 arresti, notificare avvisi di garanzia a 50 persone ed effettuare sequestri per 4 milioni di euro il deputato Raffaele Trano, dichiara quanto segue:
“Inorridisco al solo pensiero che proprio un sindacalista, addirittura un segretario provinciale di categoria, possa aver disatteso il suo ruolo, schierandosi dalla parte degli aguzzini invece che delle vittime. Sarebbe un po’ come se il medico difendesse il diffondersi della malattia invece che avere cura dei pazienti. Ma l’impressione che si ha, nel suo complesso, è quella di un sistema ben oliato in ogni suo punto a cui addirittura prendeva parte lo Stato attraverso un dipendente dell’Ispettorato del Lavoro. Se le accuse che hanno portato all’esecuzione della misura cautelare dell’arresto in carcere per il primo e della custodia domiciliare per il secondo fossero confermate – ma vi sono già diverse inchieste che mostrano l’esistenza di imprenditori non certo timorati di Dio che hanno costruito i propri profitti infliggendo condizioni di vita “disumane” al proprio prossimo – considero gravissimo il fatto che figure inserite nelle istituzioni e preposte al contrasto di questi fenomeni, ne fossero addirittura parte integrante per proprio tornaconto.
Resta ad ogni modo evidente l’immagine di un sistema padronale contro il quale si sono faticosamente battuti il sociologo Omizzolo e pochi altri, mentre in questi anni la politica che ha governato il territorio pontino, nonostante la lunga permanenza nella cabina di regia, non è riuscita ad incidere in maniera determinante. Spesso si è intervenuti ex post. Visione che oggi va mutando, grazie anche al modus di intendere il suo ruolo del rappresentante di Governo, il prefetto Trio.
Tuttavia sarebbe miope concentrarsi esclusivamente sulla presenza di forza lavoro utilizzabile a basso costo senza analizzare quanta parte della catena del valore della filiera è ad appannaggio degli imprenditori agricoli e quali margini di movimento siano consentiti per remunerare in modo congruo i fattori della produzione senza mettere in crisi la fonte principale di reddito del territorio.
Se le forze dell’ordine, come giusto che sia, si occupano dei profili penali, non possiamo sottacere che anche i residenti siano vittime dello stato di degrado in cui i braccianti vivono. Ho denunciato pubblicamente il caso di Bella Farnia (Sabaudia), in cui tra l’altro i residenti sono ostaggio di uno strano modo di accumulare i rifiuti da parte di comunità straniere. Mi auguro che la politica locale intervenga in tempi utili per dare delle risposte e non lasciare sempre all’intervento generoso dei militari la soluzione.”