GAETA – Da anni è destinatario di offese sulla rete e sui principali social media e le accuse vertono sempre sullo stesso argomento: le varie, forse troppe, iniziative spettacolari che promuove, una su tutte, quella in onore di San Nilo Abate, conclusasi nell’ultimo fine settimana. Il tempo di archiviare lo spettacolo pirotecnico promosso sulla vicina spiaggia di Serapo che il Rettore della chiesa santuario di San Nilo Abate di Gaeta, don Antonio Cairo, è stato vittima di minacce che sarebbero state di natura verbale e fisica. A rivelarlo è stato niente meno che il portavoce dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari, che in un documento “ad hoc” ha voluto esprimere, a nome anche di tutti i sacerdoti della chiesa del Golfo, la solidarietà al Rettore del Santuario di San Nilo.
Il presule della Chiesa del sud-pontino, prima di partire per Bari per partecipare con altri sacerdoti ad un pellegrinaggio dal respiro ecumenico, ha decisamente stigmatizzato l’episodio di cui è stato vittima don Antonio Cairo da parte di un fedele insoddisfatto. E’ arrivato a sostenere come la vicenda, grave, “abbia superato il limite della decenza” Addirittura Monsignor Luigi Vari si è detto preoccupato per la sicurezza del parroco formiano di Serapo rinnovandogli – come detto – solidarietà e vicinanza. L’ha fatto sia nella forma che nella sostanza ribadendo l’importanza di queste feste popolari, in particolare quella di San Nilo, “sono state riproposte e riscoperte come momenti di aggregazione.”
Monsignor Vari prende invece le distanze dalla loro organizzazione: “L’Arcidiocesi non contribuisce alla realizzazione delle feste delle comunità parrocchiali che, tra l’altro, sono soggette alle autorizzazioni degli enti preposti e a severe normative per tutelare la legalità e la sicurezza dei partecipanti. La realizzazione delle feste non toglie risorse ai poveri che sono serviti dalle comunità parrocchiali, ma spesso diventa occasione per destinare maggiori risorse a favore delle iniziative di carità. Inoltre, spesso le feste sono promosse e realizzate grazie al sostegno economico dei turisti, oltre che dei parrocchiani.” Nonostante la pesante aggressione subita lunedì mattina sul sagrato del Santuario di Serapo, don Antonio Cairo ha voluto rispettare tutti gli impegni assunti in precedenza.
Uno su tutti, promosso in qualità di riconfermato responsabile dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso, l’incontro di riflessione e di testimonianza “Lo spirito di Assisi e la Profezia della Pace” che si è svolto regolarmente lunedì sera in piazza Monsignor Luigi Di Liegro a Gaeta. Don Cairo ha lanciato un chiaro segnale di sicurezza a chi lo continua ad attaccare e ora ad aggredire: “È una situazione che va avanti da anni e che serve a screditare il lavoro pastorale di un parroco e dei suoi operatori pastorali. L’attacco riguarda soprattutto la festa di San Nilo vista come espressione di spreco e di megalomania, messa in comparazione con altre feste patronali anche più onerose. Il santuario di San Nilo ospita da gennaio scorso le colazioni solidali al servizio dei più deboli e poveri mentre da febbraio ha la mensa Caritas domenicale.
È stato vicino alle popolazioni terremotate ed è sempre attento alle fragilità umane presenti sul territorio. Ringrazio l’arcivescovo Luigi per la sua vicinanza mentre sono disponibile al confronto cuore a cuore sulla pastorale e sulle iniziative che promuovo in comunione con il consiglio pastorale parrocchiale. Io non ho mai preso a parolacce nessuno e, come si chiede di mantenere gli ambienti puliti per il vivere comune, chiedo che si pulisca il cuore, la mente e soprattutto la bocca per un dialogo pacifico”.
Saverio Forte
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