Gaeta in lutto, scomparso l’imprenditore Guido Santullo

Attualità Gaeta

GAETA – “Era un uomo intero con un vero amore per l’Africa e gli africani”. Molti organi d’informazione francesi – stampa scritta, tv, radio e web – si stanno occupando in queste ore dell’improvvisa morte a Gaeta, all’età di 82 anni, di Guido Santullo, lo “zio d’Africa” che ha fatto le sue fortune economiche nel continente nero partendo dal nulla dalla sua città cui era morbosamente legato. Investito dell’invidiabile status di “ambasciatore itinerante” della Guinea Conakry concessogli dal discusso presidente presidente Lansana Conté, Santullo in Africa ha realizzato quanto, forse, nessun’altro imprenditore è stato capace di fare: strade, ponti, autostrade ed edifici tentando di innovare, sul piano infrastrutturale, paesi poverissimi ma in via di sviluppo come la stessa Guinea ma anche nel Mali, Senegal, Camerun.

In possesso del doppio passaporto italo-elvetico, Santullo, sposato due volte, trascorreva gran parte del suo tempo tra Ginevra, Parigi, Gaeta e nei paesi in cui era imprenditorialmente impegnato. Da qualche anno aveva spostato il raggio d’azione anche nel Golfo Persico (“se vanno i cinesi – soleva ripetere nei nostri incontri – perché non posso andare anch’io”) ma – è l’indiscrezione che circola nel suo ovattato ambiente familiare che ha confermato la notizia del suo improvviso decesso – i suoi problemi cardiaci da qualche mese si erano aggravati in seguito ai contenziosi promossi dalla sua società, la Sericom, con lo stato del Gabon colpevole di non aver pagato in tutto o in parte i progetti realizzati dalla sua azienda. Da allora, è nata un’escalation giudiziaria e l’uomo d’affari di Gaeta davanti ai Tribunali di mezza Europa sosteneva di essere creditore di importo di oltre mezzo miliardo di euro. Il Gabon si è sempre difeso affermando che le gare d’appalto aggiudicate dalla società controllata da Santullo non avrebbero rispettato il codice degli appalti. La replica, recente, di Santullo, è stata pirandelliana: “Non è colpa nostra se ci hanno premiato così tanti mercati. Spetta allo stato lanciare le offerte, non noi – aveva risposto nel maggio 2017 Guido Santullo al sito francese “Jeune Afrique” . Il 7 febbraio 2018 il Gabon aveva presentato una denuncia contro l’italiano a Ginevra per “corruzione attiva” e “riciclaggio di denaro sporco” ed un Tribunale elvetico soltanto il 29 giugno scorso aveva ascoltato entrambe le parti. Queste accuse hanno più volte sfiorato l’imprenditore di origine gaetane, la cui fortuna economica sarebbe stata favorita da personali rapporti di compiacenza con alcune delle dittature più sanguinarie al potere nei paesi in cui ha operato. E Santullo per zittire i suoi detrattori, in campo internazionale e locale, ripeteva un proverbio che – ci ha confidato più volte – aveva imparato “da piccolino” dai suoi genitori agricoltori: “E’ proprio vero che la volpe quando non riesce a raggiungere la sua preda dice l’uva è acerba….”.

Nel tritacarne mediatico Santullo era finito otto anni fa quando aveva deciso da solo di partecipare – su suggerimento dell’allora capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo – e di vincere, davanti il giudice Guido Marcelli del Tribunale di Latina, l’asta fallimentare per l’aggiudicazione dell’albergo Mirasole – ora Mirasole International – a poche decine di metri dalla spiaggia di Serapo. Nel 2011 l’allora deputato Francesco Barbato dell’Italia dei Valori inoltrò un’interrogazione al ministro dell’economia e delle finanze per chiedere “chiarimenti” su questo investimento per un importo di 7 milioni e mezzo di euro. Il parlamentare dell’Idv si attivò dopo un’indagine della Guardia di Finanza del gruppo di Formia (non è mai approdata a nulla) secondo la quale “il valore di mercato dell’immobile sarebbe pari quasi al doppio della somma corrisposta” da qui la richiesta all’allora governo Berlusconi di “compiere accertamenti che verifichino la provenienza del consistente flusso di denaro che sta investendo l’intero litorale del sub-pontino”. Santullo si è sempre detto pronto ad essere “capovolto come un calzino”: “Si sbaglia – osservava – se qualcuno pensi che me ne vada. E perché dovrei? Coso sto facendo di male? Riqualificare una struttura ricettiva e garantire qualche posto di lavoro alla mia città non è ancora un reato del nostro codice penale”.

Naturalmente la scomparsa di Santullo, i cui funerali – curati dalle onoranze funebri Salvatore Salemme – si svolgeranno mercoledì alle 16.30 presso il Santuario di San Nilo nel quartiere di Serapo, è stata accompagnata da numerosi attestati di cordoglio e di vicinanza. Il primo importante è stato del sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano:” Ciao Guido!Con te se ne va un grande uomo ma soprattutto un amico fraterno e sincero, una persona che ha sempre amato e voluto bene a Gaeta. In questo momento di cordoglio e profonda tristezza, a nome mio e di tutta la città di Gaeta, intendo esprimere vicinanza ai suoi cari e familiari. Caro Guido, mancherai molto a tutti noi!”. I rapporti tra i due inizialmente non furono facili ma ” tra persone per bene ci siamo chiariti subito – teneva a precisare Santullo – E non è un caso che poco più di un anno al comune di Gaeta cui fu la consegna da parte dell’imprenditore di un fuoristrada Suzuki bianco per facilitare la vita quotidiana e gli spostamenti durante la stagione invernale dei Padri Passionisti del Santuario della Madonna della Civita di Itri. E alla vergine nera era molto legato Santullo: “Dalla Madonna della Civita nel corso della mia vita ho ricevuto tanto sia in termini di sostegno spirituale che di aiuto quotidiano. Adesso è arrivato il momento che sia io a dare a Lei.”

Saverio Forte