Ventotene / Ordinanza anti bikini: vietato girare in costume o a torso nudo per l’isola

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VENTOTENE – Non accetta l’etichetta di essere un oscurantista o un facile moralizzatore ma c’è un limite a tutto, soprattutto al decoro. Sta facendo discutere il contenuto dell’ordinanza del sindaco di Ventotene. Gerardo Santomauro, che, facendosi portavoce di quelli che chiama “tutti i cittadini”, ha imposto il divieto ad andare in giro per le poche strade della seconda isola pontina a torso nudo ed in costume. Addio, dunque, sino al 30 settembre a bikini, trikini, tanga e pareo, il cui uso è consentito in barca o presso alcune delle spiagge più “balneari” di Ventotene, Cala Nave e Cala Rossano.

Gerardo Santomauro
Gerardo Santomauro

Il sindaco notaio di Ventotene dice di essere stato costretto ad adottare un simile provvedimento, le troppe nudità stavano pregiudicando – a suo dire – la qualità del “buon vivere” a Ventotene con ripercussioni negative sull’immagine del territorio e sulla sua offerta turistica. E la legge glielo impone: un sindaco, in quanto tale, può, anzi, deve, adottare provvedimenti e atti amministrativi finalizzati a fronteggiare quei comportamenti in grado di causare situazioni di degrado e, dunque, potenzialmente, in grado di alterare il decoro e di provocare lo scadimento della qualità della vita urbana.

Ma non disperino gli amanti della bellezza. Il sindaco di Ventotene ha aggiunto nell’ordinanza che il provvedimento non riguarda quei “soggetti che per motivi contingibili e urgenti non possono ottemperare” all’ordinanza stessa. Quanti saranno?

INTERVISTA Sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro (audio)

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Ma i divieti contenuti in questa ordinanza potrebbero acuire il calo delle presenze turistiche registrate durante l’estate 2018 a Ventotene? Per il sindaco “questo è un falso problema” perché le ragioni del minor numero di turisti e villeggianti sono “altre”, alcune legate al fenomeno, persistente, della torbidità dell’acqua immessa in rete da Acqualatina grazie al nuovo impianto di dissalazione. Il sindaco del comune isolano ha annunciato che sosterrà l’iniziativa che, promossa dal comitato della Class Action contro Acqualatina, vedrà le attività turistiche ed imprenditoriali chiedere un ristoro all’ente gestore per il calo delle presenze durante la stagione turistica ormai al giro di boa. Si stanno perfezionando una serie di adempimenti amministrativi e burocratici e le prove che si porteranno ad Acqualatina saranno le presenze sull’isola registrate dagli “affittacamere”, case vacanze, bed and breakfast e alberghi e, ancor prima, l’elenco dei turisti che sono passati presso le biglietterie della Laziomar di Formia e Terracina. Il traffico passeggeri verso la seconda isola pontina (ma anche in direzione di Ponza) non sarà un indizio ma soprattutto una prova…

Saverio Forte