Formia / Croce Rossa, Protezione civile e associazioni sfrattate dall’Ex Enaoli

Attualità Formia

FORMIA – Non è uno sfratto perché a monte manca un contratto di locazione o un rapporto d’uso di una struttura pubblica. Ma la realtà è drammaticamente un’altra: da giorni la delegazione del sud-pontino della Croce Rossa Italiana, il gruppo della Protezione Civile, alcune associazioni teatrali e quelle che raggruppano i finanzieri e gli avieri in congedo non hanno più ufficialmente una sede, in località Ex Enaoli a Formia. Queste realtà associative e umanitarie sono state destinatarie di una lettera del dirigente dell’ufficio patrimonio del comune di Formia, Tiziana Livornese, che li ha invitati a trovarsi una nuova sistemazione ubicativa. Il motivo? Perché da anni occupano locali e spazi, senza alcun tipo di rapporto giuridico, di proprietà della Regione.

In effetti molti di questi occupanti avevano avuto la possibilità ad occupare i locali del complesso dell’ex Enaoli direttamente dall’ex sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, che, in considerazione delle importanti attività sociali e pubbliche svolte, invitava il dirigente del settore competente a regolarizzare la loro posizione. Insomma a formalizzare per iscritto una convenzione per l’uso di questi spazi di proprietà regionale. Ma non se ne fece nulla. E ad intimare questo sfratto era stata lo scorso anno un’altra ex dirigente del comune, Stefania Della Notte, anche perché la Regione Lazio chiedeva conto sull’utilizzo di questi spazi nei pressi del depuratore della città e del centro di trasferenza dei rifiuti. Durante l’ultima campagna elettorale è sopraggiunta l’intimazione della dottoressa Livornese,del cui contenuto si è venuti a conoscenza solo in questi giorni. Ma, poiché piove sempre sul bagnato, le associazioni e la stessa Croce Rossa Italiana stanno continuando le loro attività sociali ma – si è appreso – hanno una durata esclusivamente diurna in quanto è stato interrotto il flusso dell’energia elettrica da parte della Provincia in quanto l’allaccio era al contatore dell’ex istituto per geometri “Tallini”, di proprietà proprio dell’ente di via Costa. Ma i principali problemi gli stanno sopportando i volontari della Croce Rossa e, soprattutto, 120 famiglie i Formia che, segnalate dagli stessi servizi sociali dello stesso comune, sono costrette ora a recarsi a Minturno e a Gaeta per avere a disposizione la borsa viveri o beneficiare di quanto necessario per l’infanzia. Così come le stesse richieste per il trasporto infermi e assistenza sanitaria di primo opportuno possono essere prenotate solo via email o via telefonica.

Pasquale Cardillo Cupo

Di questi disagi, che nel periodo estivo quadruplicano, se né e fatto portavoce in un’interrogazione il candidato sindaco del centro destra sconfitto al ballottaggio delle ultime amministrative, Pasquale Cardillo Cupo che, accusando la Giunta Villa di aver lasciate sole al loro destino queste associazioni, rinnova la richiesta di affrontare “con assoluta priorità questo che è un problema sociale primario e inderogabile”. “Purtroppo è passato solo un mese dell’insediamento della nuova amministrazione ma già iniziano ad affiorare gravi problemi sul territorio: decine, anzi centinaia, di famiglie formiane in difficoltà non avranno più la possibilità di avere la borsa viveri a Formia, come accadeva da anni presso la Croce Rossa di Formia ma saranno costretti a recarsi a Gaeta o a Minturno, nè sarà più possibile recarsi in sede per organizzare il trasporto infermi e l’assistenza sanitaria di primo soccorso, che proprio nel periodo estivo raggiungeva il massimo della sua efficacia dando un supporto nei momenti di maggiore difficoltà. Avevamo dato la disponibilità a mettere a disposizione della nuova Amministrazione quella rete di sani rapporti e relazioni istituzionali di cui Formia ha un bisogno vitale per affrontare le difficili sfide del momento ma – rivela l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo – evidentemente si è preferito lasciare sole le associazioni, anche quelle dal respiro internazionale e dalla spiccata vocazione sociale. Invitare le associazioni a recarsi a Roma, presso la sede della Regione, per risolvere i problemi amministrativi che sistematicamente si presentano alle amministrazioni comunali di ogni territorio, ricorda molto la vendita della Fontana di Trevi di Totò, con la differenza che nella vita reale le persone hanno un disperato bisogno di concretezza, reale ed effettiva”.

Il sindaco Paola Villa nei giorni scorsi ha incontrato in comune il coordinatore comprensoriale della Croce Rossa Italiana, Emilio Donaggio e, pur rammaricata di quanto avvenuto, ha spiegato che senza convenzione o straccio di contratto di locazione nessuno può utilizzare gli spazi dell’ex Enaoli. Da qui la necessità di risolvere il problema ed è stato demandato ad uno dei quattro capigruppo della maggioranza, Gerardo Forte, il compito di incontrare i responsabili degli uffici competenti alla Regione Lazio. La trasferta è in programma mercoledì ma le critiche dell’avvocato Pasquale Cardillo Cupo non sono tardate ad arrivare: “Ad andare a Roma alla Regione a risolvere un problema cosi imminente è sempre stato il sindaco, non certo i soci delle singole associazioni, che probabilmente avrebbero problemi anche ad individuare la sede e l’ufficio a cui rivolgersi.”

Saverio Forte