Ponza / Aumento della tassa sui rifiuti, l’attacco del consigliere Piero Vigorelli

Politica Ponza

PONZA – L’ultimo è stato un Venerdì Santo di passione che tanti cittadini di Ponza non potranno dimenticare molto facilmente. A dirlo è l’ex sindaco della principale isola pontina, l’attuale capogruppo dell’opposizione Piero Vigorelli dopo la maggioranza che sostiene il neo primo cittadino di Francesco Ferraiuolo ha approvato le tariffe della tassa sui rifiuti (la Tari) per il 2018. In effetti la Giunta aveva presentato al consiglio comunale per la ratifica definitiva il piano tariffario del tributo comunale che prevede una tassazione di 1.580.000 euro ad esclusivo e totale carico dei ponzesi. In sintesi le utenze domestiche (cioè i nuclei familiari) dovranno sborsare 979mila euro, mentre le utenze commerciali (hotel, negozi, uffici, pontili…) sono tassate per 600.400 euro. Tutto potrebbe apparire una normalità, lo stesso aumento di 40mila euro della Tari rispetto a quanto deliberato dalla Giunta Vigorelli agli inizi del 2017. E invece l’ex sindaco di Ponza ha sentenziato che nel 2018 la Tari poteva essere ridotta in mondo consistente. bastava applicare la legge sul “contributo di sbarco”, entrata in vigore nel 2017, che ha modificato la precedente legge sulla “tassa di sbarco”.

Piero Vigorelli
Piero Vigorelli

L’ex candidato a sindaco della lista “Tutti per Ponza” ricorda come si tratti di “leggi di scopo”, quanto incassato dai Comuni deve essere speso esclusivamente per quello che la legge prescrive. Non possono essere utilizzati per altri scopi diversi da quelli indicati dalla legge.”La legge sulla “tassa di sbarco” del 2012 prevedeva che gli “scopi” fossero lo sviluppo delle iniziative turistiche, il recupero dei beni archeologici, l’assunzione di Vigili stagionali… La tassa era fissata a 1,50 euro a passeggero che sbarcava a Ponza – ricorda Vigorelli – La legge sul “contributo di sbarco” , invece, ha aggiunto un nuovo “scopo”… Stabilisce infatti che il “contributo” deve essere destinato anche al finanziamento della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. E il “contributo” è stato fissato a 2,50 euro a passeggero.”. Vigorelli ricorda come il sindaco Ferraiuolo conosca perfettamente la nuova legge, avendo votato a favore del Regolamento Comunale sul “contributo di sbarco” che il Consiglio Comunale ha adottato all’unanimità, il 13 marzo 2017. E ancora numeri. Nel 2017 il Comune ha incassato 430mila euro dal “contributo di sbarco” e che nel 2018 lo schema di bilancio prevede che il Comune incassi la stessa cifra.

Forti della nuova legge e delle risorse a disposizione, i consiglieri di minoranza avevano quindi proposto un ineccepibile emendamento al Piano Tariffario della Tari proponendo il seguente emendamento: “Al fine di ridurre in modo consistente l’onere complessivo di 979.600 euro a carico delle utenze domestiche di Ponza per la Tari, si farà ricorso al previsto gettito del “contributo di sbarco” per una somma di 200mila euro. Ciò in linea con le finalità di legge, accolte nel Regolamento votato dal Consiglio Comunale, che prevedono che il gettito del “contributo di sbarco” sia destinato a finanziare interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Di conseguenza, la spesa complessiva per le utenze domestiche è ridotta a 779.600 euro per l’anno 2018”. Ripercorrendo lo svolgimento dell’ultima seduta del consiglio comunale di Ponza il sindaco Ferraiuolo aveva dichiarato come l’emendamento fosse improponibile perché, a suo dire, occorreva il parere del Servizio Finanziario. “Eppure il dirigente del Servizio Finanziario, la dottoressa Marra, era seduta al suo fianco, anche con funzioni di Segretario Comunale (ma ha tenuto la bocca chiusa) – rincara ora la dose Vigorelli – Il sindaco ha poi sostenuto che l’emendamento minava lo schema di bilancio predisposto dalla Giunta e che sarà votato nel prossimo Consiglio Comunale del 4 aprile. Non si capisce perché si pone in votazione uno schema di bilancio, se questo è blindato e non emendabile. Un consiglio comunale non deve trovarsi di fronte alla pappa pronta e predigerita. Può e deve discutere, emendare, approvare o respingere. Insomma, era evidente l’imbarazzo del sindaco, che come al solito non sapeva quali pesci prendere”.

L’ex sindaco di Ponza sottolinea ora come uno dei “motori” dell’amministrazione Ferraiuolo, il consigliere Gennaro Di Fazio, “l’unico che capisce di politica nella maggioranza, aveva le mani nei capelli per la disperazione, ben comprendendo la brutta figura che i suoi compagni si stavano cucendo addosso.” La cronaca consiliare ha offerto un epilogo scontato: il sindaco Ferraiuolo ha accettato di mettere ai voti l’emendamento della minoranza – com’era del resto tenuto a fare – e la maggioranza ha votato contro. Di conseguenza la minoranza ha otato contro il piano tariffario della Tari, che prevede un aumento delle tasse a carico dei cittadini di Ponza, invece di una loro consistente riduzione, utilizzando una precisa norma di legge. Da qui l’ex sindaco di Ponza ha avanzato alcune severe considerazioni politiche, autentiche censure nei confronti del balbettante operato dell’amministrazione Ferraiuolo: “ Se le tasse sono ingiuste, se opprimono il cittadino contribuente, se aumentano invece di calare, poi non ci si può lamentare se i cittadini non pagano il dovuto, o pagano in ritardo perché non hanno abbastanza soldi in tasca, o contestano la tassazione nella sede giudiziaria…

In questo modo il Comune resta in braghe di tela per i mancati introiti, che generano ulteriore deficit. Le migliaia di turisti che (per fortuna) sbarcano sull’isola specie nel periodo estivo, producono tonnellate di rifiuti. Ma non pagano neanche un euro per la raccolta e lo smaltimento degli stessi. Sono solo i Ponzesi a pagare, anche per i rifiuti prodotti da altri. Questo non è giusto. Potendo farlo per la prima volta, grazie alla nuova legge sul “contributo di sbarco”, i turisti avrebbero anche loro pagato con 200mila euro la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E le famiglie Ponzesi avrebbero così pagato molto di meno.”

Saverio Forte