GAETA – La pizza non è soltanto genuinità e bontà, un brand del made in Italy nel mondo e, dunque, tradizione. E’ un prodotto, storico, della nostra tradizione gastronomica, soprattutto di quella napoletana, che, oggetto di analisi e verifiche di natura accademica e universitaria, si trova in fase di evoluzione tra il passato (quello nobile), il presente e, appunto il futuro. Per questi ed altri motivi l’antica pizzeria “Ciro” di Gaeta ha promosso per il 7 dicembre prossimo, dalle ore 19, un evento in cui la tradizione incontrerà l’evoluzione a favore di un prodotto, la vera pizza napoletana , impegnato ad affrontare un percorso “tra storia e ricerca, simbolo di innovazione e specchio per il futuro”.
Il vero mattatore della serata sarà il patron del locale di via Lungomare Caboto, Giorgio Moffa che, rappresentante di una delle poche pizzerie storiche italiane, si cimenterà davanti ad un forno (rigorosamente a legna) insieme a Gennaro Luciano, anch’egli in rappresentanza di una delle pizzerie più antiche censite all’ombra del Vesuvio, “Port’alba” di Napoli, fondata nel lontano 1738. Sarà una serata nel corso della quale saranno offerte importanti “istruzioni per l’uso” su come e con quali prodotti veri è necessario preparare una buona pizza, elementi per i quali nei giorni scorsi Giorgio Moffa è stato invitato – come conferma nell’intervista video rilasciata a Saverio Forte – a relazione dietro una cattedra di una delle università più prestigiose e antiche del mondo, la “Federico II” di Napoli.
All’evento del la serata del giorno di Sant’Ambrogio parteciperanno anche una pasticceria rinomata a Napoli come l’antico panificio “Antonio Rescigno” e, in chiave locale, l’azienda agricola “Cosmo di Russo” di Gaeta anche perché una buona pizza deve essere condita da un olio di qualità come quello delle colline del Golfo.
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