Formia / “Patto per lo sviluppo del Sud Pontino”, il convegno della Cgil alla Sala Ribaud

Attualità Formia

FORMIA – “Un Patto per lo sviluppo del Sud Pontino. Quale futuro per le nuove generazioni”. Lo vuole promuove e, soprattutto, realizzare il nuovo corso della zona sud della Cgil che, dopo la fusione delle segreterie provinciali di Latina e Frosinone, si è affidata ad un “usato garantito” come Franco Meschino, tornato a guidare il principale sindacato italiano nel Golfo per il suo merito (riconosciuto peraltro) di dialogare proficuamente con il mondo politico ed istituzionale, delle imprese, dell’associazionismo sindacale (ai diversi livelli) e, soprattutto, con il pane companatico di un sindacato, i lavoratori. E per inaugurare questa nuova ed innovativa governance interna la Cgil ha avviato un progetto per interrogarsi sullo sviluppo, che deve essere “sostenibile e armonico”, del Sud pontino. La Cgil lo definisce, innanzitutto un’”impresa complessa” ma non si tira indietro quando è chiamata ad evidenziale “le enormi potenzialità e le altrettante criticità del nostro territorio”.

E’ terminata – osserva Meschino – la stagione dell’”uomo solo al comando”, c’è necessità di fare rete, di parlare e discutere con tutti i soggetti operanti sul territorio. Nessuno escluso”. In quest’ottica il sindacato è impegnato nell’organizzazione, il 13 ottobre, alle ore 16, presso la sala Ribaud del palazzo municipale di Formia, di un significativo momento di confronto per tentare di “proporre percorsi utili e necessari ad un reale sviluppo del territorio, ad un ampliamento dell’occupazione e più , complessivamente ad un allargamento del benessere dei cittadini.”. Si tratta di obiettivi importanti, anche se datati e annosi, ma che “non trovano certamente gambe se il territorio soffre di tanti problemi.

I lavori saranno presieduti da Anselmo Briganti, segretario generale della Cgil Frosinone-Latina, ed entreranno nel vivo con l’attesa relazione di Meschino sulla quale si svilupperà il dibattito cui interverranno Sandro Bartolomeo, sindaco di Formia; Antonello Testa, Direttore della Cna di Latina; Salvatore Forte, Presidente Consorzio industriale sud pontino; Damiano Di Ciaccio, Presidente dell’associazione operatori porto di Gaeta; Davide Marchese, Presidente dell’ente Parco Riviera di Ulisse; Giovanni Acampora, Presidente della Confcommercio Frosinone-Latina; Gerardo Stefanelli, Vice Presidente Provincia di Latina e Sindaco di Minturno; Giovanni Gioia, Segretario generale della Filcams CGIL Frosinone-Latina; Enrico Maria Forte, Consigliere del Partito Demmocratico alla Regione Lazio. Con questo convegno la Cgil vuole evidenziare lo stato preoccupante in cui versa il territorio del Sud pontino con il suo alto livello di disoccupazione, specialmente giovanile e femminile, con la presenza di vecchi e nuovi poveri, con la tendenza all’invecchiamento: in alcuni Comuni sono presenti 2 anziani per ogni giovane e l’abbandono del territorio riguarda soprattutto i giovani formati nelle Scuole superiori presenti (Istituto Alberghiero, nautico, scientifico, linguistico, professionale , agrario), obbligati ad emigrare per ottenere il diritto al lavoro. Insomma una Comunità in declino, una società malata dove le diseguaglianze sono enormi e in continuo aumento. Dai dati ultimi disponibili (gennaio 2016) il saldo naturale della popolazione del comprensorio sud della provincia pontina è negativo, – 0,26%. Ciò significa che la mortalità è più elevata rispetto alla natalità.

Nello stesso anno il saldo della Regione ¬è stato dell’0,17%. Castelforte è prima in classifica con -0,81% seguita da Gaeta con -0,68%. L’età media della popolazione è 44,4, in Provincia è 42,9, nella Regione 43,8. Ovvero la popolazione del Sud pontino sta invecchiando. Il tasso di scolarizzazione, ossia gli adulti con diploma e/o laurea, nel Comprensorio è 54,2 a fronte del 53,8 della Provincia, del 64,4 della Regione Lazio (censimento 2011) . Sostanzialmente è l’unico dato in controtendenza, ma è anche il sintomo di una società “malata”. Il dato della disoccupazione nel Golfo è pari al 17,2%, mentre in Provincia è 16,5%, nel Lazio 11,9%. Declinando i dati disponibili si evince che la disoccupazione è prevalentemente giovanile, in particolare femminile, e adulta con età superiore ai 50 anni. La Cgil non ha la necessità di denunciare questi preoccupanti limiti, conosciuti dalla Politica, dalle Amministrazioni Comunali, dalle varie Associazioni imprenditoriali, sociali e culturali. “Occorre partire proprio da questi limiti – specifica Franco Meschino – per avanzare delle proposte che guardano ad un possibile sviluppo armonico, sostenibile e duraturo, con una visione, anche con un po’ di utopia, che spinga ad immaginare cosa potrebbe essere il sud pontino fra 10 anni”.

Il convegno del 13 ottobre metterà in evidenza un altro aspetto contraddittorio. Sono enormi, infatti, le potenzialità del territorio, dal mare alla costa (una delle più belle d’Italia), alla collina, dall’ambiente ai centri storici, ai beni archeologici, culturali e marini, dalla narrazione del Mito di Ulisse/Enea, al Manifesto di Ventotene sull’idea di Europa, passando per la unificazione dell’Italia avvenuta con la caduta borbonica a Gaeta, dal Brigantaggio alla immane tragedia della Linea Gustav.

Compresa anche la ampia scelta enogastronomica dalle Olive di Gaeta, al Cecubo e alle tantissime specialità legate alla pesca. Manca però una visione d’insieme. Infatti non esiste un brand/simbolo Sud pontino, ognuno opera per il suo piccolo municipio senza capire che il “visitatore” decide sulla base della narrazione di un territorio più ampio che impegna anche la parte interna del frusinate. Il turismo può essere, dunque, un punto chiave. Non quello attuale che non mostra attenzione al visitatore. Anche da questo e da un insieme di problematiche irrisolte (Portualità, infrastrutture materiali ed immateriali, uso sostenibile del suolo) arriva la proposta della Cgil di un patto fra tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo del sud pontino e delle nuove generazioni. Necessitano, infatti, investimenti pubblici (regionali, nazionali ed europei) e privati tesi a consolidare quanto esistente e a migliorare le infrastrutture carenti, la ricettività insufficiente, le attività artigianali, nuovi servizi, innovazione e migliore formazione attinenti le scelte che si vogliono compiere. Nuove idee dall’”Albergo diffuso” al recupero e valorizzazione dei piccoli centri, specialmente di quelli interni.

Urge una nuova idea da costruire tutti insieme, ognuno per le proprie competenze e per il proprio ruolo e da qui la proposta di istituire un Tavolo permanente, coordinato dall’Amministrazione Provinciale di Latina con i 14 Comuni del Golfo, i Parchi, l’Autorità portuale, la nuova Camera del Commercio di Latina e Frosinone, il Consorzio industriale del sud-pontino, le associazioni imprenditoriali e sindacali, che, impegnando l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, sappia indicare linee guida di sviluppo, possa verificare periodicamente gli sviluppi delle decisioni assunte e il raggiungimento degli obiettivi stessi.

Saverio Forte