Camorra, confiscato il tesoro dei Mastrominico da 40 milioni: appalti anche a Formia

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FORMIA – Ammonta a 40 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari confiscato dai Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta ai fratelli Pasquale e Giuseppe Mastrominico, di 66 e 59 anni, di Sam Cipriano D’Aversa, un tempo affiliati alla fazione Iovine del clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato notificato nelle province di Caserta, Napoli, L’Aquila, Pisa, Frosinone e Latina. E proprio a Formia i fratelli Mastromico, imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, tratti in arresto nel novembre 2011 per concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, corruzione, impiego di denaro di provenienza illecita, turbativa delle operazioni di voto mediante mediante violenza e minaccia, erano stati interessati a realizzare una mega lottizzazione edilizia in località Le Fossa, nei pressi della sorgente Mazzaccolo e dell’ex stabilimento di laterzi D’Agostino.

fratelli mastrominicoIl progetto, presentato nell’ambito di un Pruust, fu approvato dal consiglio comunale nel 2007 ma ebbe una vita breve e tormentata perché un anno più tardi ci fu il sequestro degli atti. E tra le persone coinvolte nell’inchiesta, poi archiviata, per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio, la corruzione, la violazione e rivelazione di segreti d’ufficio c’era Pasquale Mastrominico di San Cipriano d’Aversa, che nel sud-pontino controllava la “Edilizia Panoramica Formia srl”, oltre che una serie di imprenditori in odore di camorra, tecnici ed esponenti del mondo politico, anche formiano.

L’iter dell’intera vicenda inizio nel lontano 1999 quando la Giunta Municipale adottò una delibera che, destinata al Ministero dei Lavori Pubblici, accolse il progetto della società “Immobiliare Aurunci Srl” dei fratelli Carmine Francesco Lefano per la realizzazione di un centro servizio allo sport e tempo libero. In quella delibera comparve per la prima volta la “Edilizia Panoramica Srl” di Matrominico che dai fratelli Lefano aveva acquistato alcuni terreni confinanti con la lottizzazione. La giunta decide di non includere la proposta nel Prusst de “Le Fosse”. Trascorsero tre anni e, in variante al Piano regolatore generale, venne adottato un nuovo progetto proposto dalla Immobiliare Aurunci.

Al centro servizi allo sport e alle attività del tempo libero viene aggiunta una quota residenziale in località Madonna di Ponza: si trattò di una proposta congiunta con la “Edilizia Panoramica Srl” che la faceva lievitare a 140 mila metri cubi per l’inserimento di 241 appartamenti. Bocciata nel settembre del 2003 dalla conferenza dei servizi della Regione, la soluzione progettuale però non si fermò ma due anni più tardi vennero stralciate le residenze. L’accordo di programma e l’approvazione del nuovo schema di convenzione del Prusst vennero ratificate nel luglio 2007: prevedeva la realizzazione di un albergo per 31.887 metri cubi, un teatro per 3.850 metri cubi, uffici per 8mila metri cubi, residenze per 15mila metri cubi, parcheggi a servizio per 15mila metri cubi, area verde per 728 metri quadrati, area per parcheggi pubblici per 420metri quadrati, area verde naturale per 14 metri quadrati.

Nell’ottobre 2008, a due mesi dalla diffida ad adempiere da parte della “Immobiliare degli Aurunci”, l’allora dirigente dirigente del settore lavori pubblici del Comune Marilena Terreri rilasciò il permesso a costruire, tre giorni arrivarono in comune i poliziotti del Vice-questore Cristiano Tatarelli sequestrarono l’intero carteggio amministrativo e del sequestro non si seppe più nulla. Ora è giunto il decreto di confisca che, eseguito dai Carabinieri, è stato emesso nei confronti dei fratelli Mastrominico e di altre 18 persone individuati tra alcuni loro familiari e soci su proposta della Procura della Repubblica di S.Maria Capua Vetere a tre anni di distanza dall’iniziale sequestro.

Si tratta nello specifico di 12 imprese edili/immobiliari, di 71 terreni agricoli, di 3 fabbricati rurali, di 44 appartamenti, di 52 autorimesse, di 8 cantinole, di 3 lastrici solari, di un locale deposito industriale, di 26 veicoli e di 59 rapporti bancari ed investimenti. Il Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha notificato a carico dei fratelli Mastrominico anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di due anni.

Saverio Forte