Gaeta / Il ministero decide sul futuro del ciclo del petcoke

Ambiente Economia Gaeta

GAETA – Il futuro del ciclo del petcoke, il carbone sintetico scaricato nel porto di Gaeta per essere stoccato presso il deposito Intergroup di Sessa Aurunca sarà discusso domani presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ne da notizia l’attivista di Formia Paola Villa (Un’altra Città). Le operazioni di movimentazione sono attualmente sospese a causa del fermo del deposito campano. Alla riunione ministeriale non parteciperanno i comitati ambientalisti, non convocati. Di qui l’appello diretto a tutte le forze politiche rappresentate in parlamento, riportato di seguito in versione integrale. Il porto è già stato oggetto di una ispezione dei parlamentari del movimento 5 stelle.

“Domani 16 Aprile al Ministero dello Sviluppo Economico è stato organizzato un tavolo tecnico per la “questione del petcoke”, il suo trasporto, stoccaggio ed utilizzo. Parteciperanno all’incontro: l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, dott. Romano; un responsabile dell’A.G.C. sviluppo economico settore regolazione mercati della regione Campania; il Sindaco di Sessa Aurunca, dott. Tommasino; il capo settore ambiente e assetto del territorio del Comune di Sessa, Pasquale Sarao; il responsabile per AssoCarboni, Rinaldo Sorgenti; l’AITEC, l’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento; l’Amministratore delegato della Intergroup S.p.A., dott. Nicola Di Sarno.

Al tavolo non ci saranno i rappresentanti dei comitati (comitato a tutela del Golfo di Gaeta, comitato contro le polveri, Assemblea popolare del Golfo) e delle associazioni (Legambiente) che hanno documentato in modo dettagliato il problema, che hanno sollevato la questione petcoke, che operano sul territorio da anni. Come si vede chiaramente il tavolo è sbilanciato in favore di chi fa business sul petcoke e sul cemento.

Facciamo un appello a tutti e deputati e i senatori affinché le decisioni non vengano prese a porte chiuse, affinché si portino al tavolo i dati sui sversamenti di petcoke, sulle malattie cancerogene legate a questo prodotto di scarto del petrolio, sugli affari del cemento e la criminalità organizzata.

Facciamo un appello a tutte le testate giornalistiche, i blog e i mezzi di comunicazione affinché non rimanga nel silenzio questo ennesimo furto di democrazia e partecipazione”.