Latina / Il sindaco Coletta vittima di intimidazioni, la condanna del sindacato

Attualità Latina Politica

LATINA – Amministratori ancora una volta nel mirino. Vittime di intimidazione con scritte sui muri ai loro danni, sono il sindaco di Latina Damiano Coletta e Laura Perazzotti.  Non è la prima volta che simili scritte appaiono sui muri della città; messaggi scritti con bombolette spray indirizzati ai politici locali che inneggiano alla violenza, in un contesto cittadino non privo di tensioni visti gli ultimi eventi di cronaca locale che riportano ampie operazioni di arresti messi a segno dalle forze dell’ordine ai danni di illustri imprenditori e altri criminali.

Roberto Cecere
Roberto Cecere

Una situazione inaccettabile, un vile tentativo di attaccare le istituzioni ed i suoi rappresentanti che mette in luce una evidente rottura nei confronti delle norme stesse dalla Costituzione, con la civiltà di un paese e con le regole democratiche che la comunità si è data.
“La CISL di Latina non può che condannare qualsiasi forma di violenza, di violazione della legge e di prevaricazione, e ribadiamo il nostro pieno sostegno all’azione degli amministratori e delle forze politiche e sociali che operano sul territorio che non devono essere lasciate sole – commenta Roberto Cecere Segretario Generale della CISL di Latina – esprimiamo loro piena solidarietà ma alla luce di un tale accanimento, non possiamo fermarci alla solidarietà, dobbiamo andare oltre creando una rete virtuosa di contrasto alla illegalità attraverso politiche di prevenzione di tali fenomeni, prendendo in considerazione l’opportunità di istituire anche a Latina, come già accaduto ad Aprilia, un Osservatorio permanente sulla Legalità e Sicurezza.
Un organismo che trae la sua importanza proprio dalla collaborazione tra ente comunale, rappresentanti delle associazioni di categorie, delle scuole, delle parrocchie, delle organizzazioni sindacali e del mondo dell’associazionismo e del volontariato per rispondere alla nuova consapevolezza da parte dei cittadini, che devono affidarsi con fiducia agli organi deputati all’ordine pubblico e alla sicurezza”.